Il 2023 cinematografico è iniziato nel migliore dei modi, col ritorno del regista di La La Land, Damien Chazelle, sul grande schermo. Babylon, la sua epopea sulla Hollywood del passaggio dal cinema muto al sonoro, è solo uno degli attesissimi film che usciranno quest’anno, che vedrà il ritorno in scena di veterani della Settima Arte come Martin Scorsese con il suo Killers of the Flower Moon e proposte inedite e frizzanti come Barbie di Greta Gerwig. In questo articolo, cercheremo di riunire i migliori film del 2023 in base al mese di uscita, sia al cinema che sulle piattaforme, gli “imperdibili” che riteniamo valga la pena vedere nel corso dell’anno.
1. Babylon
Ambientato nella Los Angeles degli anni ’20, durante il periodo di transizione dal cinema muto al sonoro, Babylon racconta una storia di ambizione sfrenata ed eccesso che traccia l’ascesa e la caduta di molteplici personaggi in un periodo di sfrenata decadenza e depravazione agli albori di Hollywood. Damien Chazelle è tornato nei cinema di tutto il mondo con questo film testamentario e che non scende a compromessi: o lo si ama o lo si odia. Margot Robbie, Brad Pitt e l’attore rivelazione Diego Calva rappresentano i tre punti di vista principali di questa storia larger than life.
2. Le vele scarlatte
Adattamento del romanzo Vele Scarlette di Aleksandr Grin, il film di Pietro Marcello è stato presentato a Cannes 2022 nella sezione Quinzaine des Réalisateurs. Questa pellicola racconta la storia di Juliette (Juliette Jouan), cresciuta da sola con il padre Raphaël (Raphaël Thiéry) nel nord della Francia e veterano della Prima guerra mondiale. La ragazza, appassionata di canto e musica, un’estate incontrò un mago che le promise che delle vele scarlatte l’avrebbero un giorno portata via dal suo villaggio. Juliette non ha mai smesso di credere in questa profezia. La celebrazione di uno stile di vita più vicino alla natura, meno contaminato dal consumismo e legato a valori umanistici, permea l’intera narrazione di questa elegantissima opera di Marcello.
3. L’innocente
Nel film scritto, diretto e interpretato da Louis Garrel, quando Abel (Garrell) scopre che la madre Sylvie, sessantenne, sta per sposare un uomo in prigione, va nel panico. Sostenuto dalla sua migliore amica Clémence (Noémie Merlant), fa di tutto per cercare di proteggerla. Ma l’incontro con Michel (Roschdy Zem), il suo nuovo patrigno, potrebbe offrire ad Abel nuove prospettive… L’innocente è un film dalla comicità arguta e dalla costruzione elegante, che si regge tutto sull’opposizione tra l’essere e il fingere, la verità e la menzogna. Divertente, accessibile e con una Noémie Merlant buffissima.
4. Anche Io
La regista Maria Schrader si avvale di un duo imperterrito sulla scena: Carey Mulligan e Zoe Kazan sono protagoniste assoluta di questa pellicola, adattamento del romanzo di Jodi Kantor e Megan Twohey She Said. Nel 2017, due reporter del New York Times, Megan Twohey e Jodi Kantor, hanno pubblicato un’inchiesta giornalistica sugli abusi sessuali del noto produttore Harvey Weinstein che ha scatenato il movimento #MeToo in tutto il mondo e ha rotto decenni di silenzio sul tema della violenza sessuale a Hollywood. Sui toni del pluripremiato Il caso Spotlight (2016), Anche io sottolinea come l’inchiesta femminile sia riuscita ad abbattere la paura per smascherare il mostro sottostante.
5. Close
Close racconta con enorme delicatezza quanto crudeli possano essere le percezioni distorte nell’età dell’innocenza, quando si inizia a voler scindere in maniera netta l’amore dall’amicizia, etichettando ciò che vediamo. Léo (Eden Dambrine) e Rémi (Gustav de Waele), 13 anni, sono amici da sempre, finché un evento impensabile non li separa. Léo si avvicina dunque a Sophie, la madre di Rémi, per cercare di capire cosa stia succedendo, perchè, tutto a un tratto, la sua amicizia di una vita sembra essere completamente cambiata. Il film di Lukas Dhont ha trionfato al Festival di Cannes 2022, dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria e si è aggiudicato una nomination agli Oscar 2023 nella categoria del miglior film internazionale.
6. Godland – Nella terra di Dio
Per la regia di Hlynur Pálmason, Godland è un’esperienza attraverso la storia, progettata per immergerci in un tempo e in un luogo spesso dimenticati; una riflessione sul colonialismo e su coloro che cercano di esercitare il potere in luoghi di cui non hanno esperienza. Alla fine del XIX secolo, un giovane prete danese (Elliott Crosset Hove) arriva in Islanda con la missione di costruire una chiesa e fotografare i suoi abitanti. Ma più si addentra nel paesaggio spietato, più si immerge nella tentazione e nel peccato.
7. Aftersun
Per la sua interpretazione nel debutto al lungometraggio di Charlotte Wells, il giovane Paul Mascal si è guadagnato una nomination agli Oscar 2023 come Miglior attore protagonista. Nel film, Sophie (Francesca Corio / Celia Rowlson-Hall nel ruolo di Sophie adulta) ripercorre una vacanza in Turchia trascorsa con suo padre (Paul Mescal) 20 anni prima. Ricordi reali e immaginari si fondono nella mente della protagonista, mentre si interroga sulle difficoltà del rapporto padre-figlia, sulle zone d’ombra della personalità del padre che, un tempo, non poteva comprendere.
8. Great Freedom
Great Freedom ha trionfato al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard. Con questo film, il regista Sebastian Meise racconta una storia fatta di silenzi e di una elaborazione personalissima del concetto di libertà, ravvisabile anche in una vita di reclusione. È la storia vera della relazione tra Hans (Franz Rogowski) e Viktor (Georg Friedrich), un condannato per omicidio e raccontata in tre periodi storici differenti (1945, 1957 e 1969). Un amore carcerario, nato dall’entrata e dall’uscita di Hans dal carcere a causa della repressione a cui erano sottoposti gli omosessuali nella Germania del dopoguerra.
9. The Pale Blue Eye – I delitti di West Point
West Point, 1830. Nelle prime ore di una grigia mattina d’inverno, un cadetto viene trovato morto. Ma, dopo l’arrivo del corpo all’obitorio, la tragedia diventa barbarie quando si scopre che il cuore del giovane è stato abilmente trafugato. Temendo un danno irreparabile alla neonata accademia militare, i suoi dirigenti si rivolgono a un detective locale, Augustus Landor (Christian Bale), per risolvere l’omicidio. Ostacolato dal codice di omertà dei cadetti, Landor chiede l’aiuto di uno di loro per seguire il caso, un cadetto eccentrico che disprezza i rigori dell’esercito e ha un debole per la poesia: un giovane di nome Edgar Allan Poe (Harry Melling). The Pale Blue Eye è forse il miglior film storico di Scott Cooper, adattato dal romanzo omonimo di Louis Bayard.
10. M3GAN
M3GAN è diventato un altro successo per la Blumhouse Productions, incassando 45 milioni di dollari (30 milioni solo negli Stati Uniti) nel suo weekend di apertura e a fronte di un budeget di produzione di soli 12 milioni di dollari. La bambola killer M3GAN, che ha conquistato anche TikTok con la sua “danza della morte”, è un prodigio di intelligenza artificiale, programmata per essere contemporaneamente il miglior compagno di un bambino e il più grande alleato di un genitore. Progettata da Gemma (Allison Williams), M3GAN è in grado di ascoltare, osservare e imparare, diventando al tempo stesso amica, insegnante, compagna di giochi e protettrice fidata del bambino a cui è legato. Quando Gemma diventa inaspettatamente la tutrice legale di Cady, la nipote orfana di 9 anni, non sa bene cosa fare e non si sente pronta a diventare madre. Sottoposta a un forte stress lavorativo, Gemma decide quindi di collegare il suo prototipo M3GAN a Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi, ma non passerà molto tempo prima che scopra le conseguenze inimmaginabili della sua decisione.
11. The Whale
A Febbraio, è arrivato nelle sale italiane The Whale, con un immenso Brendan Fraser protagonista nei panni di un insegnante di inglese solitario e gravemente obeso che tenta di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente (Sadie Sink) e afferrare la sua ultima possibilità di redenzione. Il nuovo film di Darren Aronofsky offre agli spettatori uno dei ritratti più crudi e scomodi della solitudine in tutta la sua verità, senza condiscendenza alcuna. Un film commovente, anche “scomodo” ma profondamente umanista, che ha rilanciato la carriera di Brendan Fraser assicurandogli una nomination come miglior attore protagonista agli Oscar 2023.
Tutta la bellezza e il dolore
Vincitore del Leone d’Oro a al Festival di Venezia 2022, Tutta la bellezza e il dolore racconta la vita dell’artista Nan Goldin e il suo attivismo contro la dinastia farmaceutica dei Sackler, responsabile della più grande epidemia di oppioidi nella storia degli Stati Uniti. Lo straordinario documentario di Laura Poitras è un film per non dimenticare; un viaggio affascinante attraverso il lavoro artistico della fotografa e, al contempo, dolorosa disamina della sua vita privata e testamento commovente di una necessaria lotta politica.
12. Laggiù qualcuno mi ama
Se c’è mai stato un artista italiano sottovalutato come attore e, soprattutto, come regista (ancora da scoprire), questo è Massimo Troisi (1953-1994). Morto giovane a 41 anni dopo aver interpretato il ruolo di protagonista ne “Il postino”, è stato un brillante attore teatrale prima di diventare regista cinematografico. Il documentario di Mario Martone esplora la personalità di Troisi attraverso schiette conversazioni con i suoi contemporanei sui suoi film. Martone ascolta le testimonianze di amici e colleghi, trova inaspettati punti di contatto con la Nouvelle Vague francese e, per la prima volta, analizza straordinari documenti inediti che rivelano il laboratorio segreto di Troisi, il luogo dove le sue idee prendevano vita.
13. Gli spiriti dell’isola
Ambientato su un’isola remota al largo della costa occidentale dell’Irlanda, Gli spiriti dell’isola racconta la storia di due amici di una vita, Pádraic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson), che si trovano in una situazione di stallo quando Colm pone bruscamente fine alla loro amicizia. Un attonito Pádraic, aiutato dalla sorella Siobhán e da Dominic (un giovane problematico), lotta per ricostruire il rapporto, rifiutando di accettare i dinieghi dell’amico di sempre. Quando Colm lancia un ultimatum disperato a Pádraic, gli eventi precipitano e portano a conseguenze traumatiche. Nell’ultimo film di Martin McDonagh, temi come la solitudine e il bisogno di fuggire a un destino che non sentiamo nostro sono trattati con precisione assoluta e analizzati sulla stregua di un’opera beckettiana. Grazie alle loro interpretazioni, Colin Farrell e Brendan Gleeson concorreranno nelle categorie attoriali degli Oscar 2023.
14. Tàr
Alla famosissima Lydia Tár mancano pochi giorni per registrare la sinfonia che la porterà ai vertici della sua già formidabile carriera. Ambientato nel mondo internazionale della musica classica occidentale, il film è incentrato sulla ascesa al potere e sulle zone d’ombra di Lydia, considerata una delle più grandi compositrici e conduttrici d’orchestra viventi, nonchè la prima donna a dirigere una grande orchestra tedesca. Il nuovo film di Todd Field, per cui Cate Blanchett si è aggiudicata la Coppa Volpi alla migliore attrice protagonista a Venezia 2022, è una radiografia precisissima sul potere, su come si comportano le persone attorno a noi quando lo deteniamo e, soprattutto, quando lo perdiamo.
15. Decision To Leave
Hae-Joon, un detective veterano, indaga sulla morte sospetta di un uomo in cima a una montagna. Ben presto inizia a sospettare di Sore, la moglie del defunto, mentre l’attrazione che prova per lei lo turba. L’ultimo film di Park Chan-wook è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2022, dove si è aggiudicato il premio alla miglior regia; dietro alla dicitura di film thriller, si nasconde in realtà la più immersiva storia d’amore dell’intero anno cinematografico.
16. Bussano alla porta
Durante una vacanza in una remota baita nel bosco, una ragazzina e i suoi genitori vengono tenuti in ostaggio da quattro sconosciuti armati che costringono la famiglia a prendere una decisione impossibile per evitare l’apocalisse. Con un accesso limitato al mondo esterno, la famiglia deve decidere a cosa credere prima che tutto sia perduto. Adattamento del romanzo La casa alla fine del mondo di G. Paul Tremblay, l’utimo film di M. Night Shyamalan si serve di elementi tecnici quale sonoro, musica e primi piani studiatissimi per dare vita a un thriller psicologico da vedere tutto d’un fiato.
17. Marcel The Shell
Marcel è una giovane, piccola e loquace conchiglia con un occhio solo, autosufficiente e che non fa che parlare del meraviglioso mondo che lo circonda. Vive con la nonna, in un Airbnb. L’ultimo ospite della casa, un regista di nome Dean, decide di realizzare un documentario su Marcel e di pubblicarlo online: Marcel ancora non sa che diventerà presto una star del web. Un’ode agrodolce alla vita e alla crescita, che si avvale della meravigliosa voce di Janny Slate – che ha dato vita al tenerissimo Marcel dal 2010 – per portare il modello dell’animazione Pixar a un livello successivo: quello del contatto e del dialogo, dentro e fuori la diegesi, con il proprio creatore.
18. Holy Spider
Iran, 2001. Una giornalista di Teheran (Zar Amir Ebrahimi) si immerge nei quartieri malfamati della città santa di Mashhad per indagare su una serie di femminicidi. Ben presto si rende conto che le autorità locali non hanno fretta di risolvere la questione: i crimini sono opera di un uomo che pretende di purificare la città dai suoi peccati e che di notte attacca le prostitute. Lo sguardo ipnotico di Ali Abbasi indaga la condizione della donna assediata in Iran, consegnandoci un thriller magnetico che si avvale della potenza di metafore esplosive sul machismo, il femminicidio e sull’oppressione del patriarcato.
19. The Quiet Girl
Irlanda rurale, 1981. Cáit è una bambina riservata di nove anni, trascurata dalla sua famiglia povera, disfunzionale ed eccessivamente numerosa. Lotta silenziosamente con le difficoltà a scuola e a casa e ha imparato a passare inosservata a chi la circonda. Quando arriva l’estate e si avvicina il prossimo parto della madre, Cáit viene mandata a vivere da parenti lontani. A poco a poco, grazie alle cure della famiglia Kinsella, Cáit fa notevoli progressi e scopre un nuovo modo di vivere. Ma, in questa casa dove regna l’affetto e dove sembrano non esserci segreti, scopre una dolorosa verità. Sebbene Cáit (interpretata da una notevole Catherine Clinch) cresca nell’ostilità, il suo sguardo sul mondo dona al film una dolcissima confezione che, in maniera inaspettata ma non per questo ingiustificata, ha fatto ottenere al film la candidatura come miglior film internazionale agli Oscar 2023.
20. Till – Il coraggio di una madre
Till racconta la storia vera di Mamie Till Mobley (Danielle Deadwyler), che cerca senza sosta di ottenere giustizia per il figlio quattordicenne Emmett Till (Jalyn Hall), ammazzato nel 1955 mentre era in visita ai cugini in Mississippi. Nel toccante viaggio di Mamie, dal dolore all’azione, assistiamo al potere universale della capacità di una madre di cambiare il mondo. Una visione straziante, pregna di emotività, e che si avvale della fantastica performance di Deadwyler per impreziosirne ulteriormente la narrazione.
21. Gigi la legge
Gigi (Pier Luigi Mecchia) è un vigile urbano in una campagna dove non succede mai nulla. Un giorno, però, una ragazza si getta sotto un treno. Non è la prima volta. Di fronte a questa inspiegabile ondata di suicidi, Gigi inizia a indagare su uno strano mondo, tra realtà e fantasia, dove un giardino si trasforma in una giungla e dove un poliziotto sempre sorridente mantiene il suo cuore aperto all’amore. Gigi la legge è un film giocoso, cristallino, quasi una commedia alla Jacques Tati, ma che lascia anche il giusto spazio all’emotività e alla commozione.
22. Navalny
Navalny è un documentario sui toni del thriller incentrato sul leader dell’opposizione russa e attivista anti-corruzione Alexei Navalny. Nell’agosto del 2020, un aereo in viaggio dalla Siberia a Mosca effettua un atterraggio di emergenza. Uno dei passeggeri, il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, si ammala gravemente. Trasportato in un ospedale siberiano, è stato poi evacuato a Berlino, dove le autorità tedesche hanno confermato che era stato avvelenato con il Novichok, un agente nervino implicato in attacchi contro altri oppositori del governo russo. Il Presidente Vladimir Putin ha immediatamente messo in dubbio i risultati e ha negato qualsiasi coinvolgimento.
Mentre era in convalescenza, Navalny e il suo team, che aveva già un grande seguito sui social media, hanno collaborato con il gruppo di giornalismo investigativo Bellingcat e con altre organizzazioni giornalistiche internazionali, tra cui la CNN, per indagare sul suo tentativo di assassinio e trovare prove dell’intervento del Cremlino. In Navalny, il regista Daniel Roher mostra un coraggioso e controverso candidato alla presidenza sul punto di sacrificarsi per portare le riforme nel suo Paese. Quest’opera di Daniel Roher ha trionfato nella categoria miglior documentario agli Oscar 2023.
23. Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse
Paul Graff (Banks Repeta) vive un’infanzia tranquilla nella periferia di New York. Insieme a Johnny (Jaylin Webb), un compagno di classe emarginato per il colore della sua pelle, combinano guai. Paul crede di essere protetto dalla madre, presidente dell’associazione genitori-insegnanti, e dal nonno, con cui ha un ottimo rapporto. Ma dopo un incidente, viene mandato in una scuola pubblica il cui consiglio di amministrazione comprende il padre di Donald Trump come uno dei suoi membri. L’elitarismo e il razzismo sfacciato che incontra cambieranno drasticamente il suo mondo. Con Armageddon Time, l’elegante ed etico cinema di James Gray compie un salto ulteriore, proponendo un film coraggioso e che va controcorrente, la cronaca del momento esatto in cui un certo mondo è finito ed è iniziato il tempo del nostro presente.
24. John Wick 4
Il John Wick di Keanu Reeves, leggendario assassino in pensione, torna in azione nel quarto capitolo del franchise di Chad Stahelski, spinto da un’incontrollabile ricerca di vendetta. Dovendo combattere contro sicari assetati di sangue che gli danno la caccia, John dovrà spingere le sue abilità al limite se vuole uscirne vivo questa volta. Dal punto di vista visivo, John Wick 4 eleva ogni traguardo che era già stato pienamente raggiunto nei tre titoli precedenti, confermandosi un colossale poema d’amore per il cinema d’azione: intrattenimento spettacolare che celebra la potenza cinetica del cinema senza mai deludere i fan di lunga data.
25. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri
Adattamento cinematografico del primo gioco di ruolo della storia, arrivato ai fan per la prima volta nel 1974, Dungeons & Dragons è diretto dai registi del simpaticissimo Game Night (2018), John Francis Daley e Jonathan M. Goldstein. Nel film, un affascinante ladro (Chris Pine) e un gruppo di incredibili avventurieri (Michelle Rodriguez, Regé-Jean Page, Justice Smith e Sophia Lillis) si imbarcano in un’epica rapina per recuperare una reliquia perduta, ma le cose vanno terribilmente male quando si imbattono nelle persone sbagliate. Tutto nella pellicola, dalla gestione degli spazi all’azione, passando per gag esilaranti, funziona come una scacchiera iperbolica per un cast carismatico che ruba la scena: difficile pensare a un modo migliore per esprimere l’affetto nutrito per il gioco di ruolo originale.
26. L’ultima notte di Amore
Protagonista di quello che potrebbe essere il film di genere italiano dell’anno, per la regia di Andrea Di Stefano, è Franco Amore (Pierfrancesco Favino), un poliziotto che dopo 35 anni nelle forze dell’ordine si sta preparando alla fine del suo percorso. Pronto a scrivere il suo discorso addio, si dice molto soddisfatto soprattutto di non aver mai dovuto sparare lungo il suo percorso fatto anche di episodi complessi e non di facilissima gestione. L’ultimo turno di lavoro, però, lo travolgerà, andando di fatto a sconvolgere la sua vita sotto diversi punti di vista, dalla famiglia fino proprio al lavoro. Nel cast del film, oltre al protagonista Pierfrancesco Favino, troviamo altri attori molto conosciuti come Linda Caridi, Antonio Gerardi, Francesco Di Leva, Katia Mironova, Martin Montero Baez, Wang Fei, Pang Bo, Xu Ruichi e Shi Yang Shi.
27. Women Talking – Il diritto di scegliere
Basato sull’omonimo romanzo canadese del 2018 di Miriam Toews, Women Talking è scritto e diretto da Sarah Polley e si è aggiudicato quest’anno l’Oscar alla miglior sceneggiatura adattata. La trama del film si basa su fatti reali, più precisamente gli stupri e abusi ai danni delle donne della Colonia Manitoba, una remota e isolata comunità mennonita in Bolivia, nel 2011. Caratterizzato da un cast corale che comprende Rooney Mara, Claire Foy, Jessie Buckley, Judith Ivey, Ben Whishaw e Frances McDormand, Women Talking mostra le ferite e i dubbi di donne che devono necessariamente parlare. Un film che assume la forma di un dialogo costante, catturando tutta l’attenzione degli spettatori; un affresco dai toni tenui con una messa in scena potente ed epica che mostra una vera e propria rivoluzione.
28. Disco Boy
Disco Boy è una coproduzione europea del 2023 diretto da Giacomo Abbruzzese al suo primo lungometraggio e che vede l’istrionico Franz Rogowski protagonista. Il film racconta le storie intrecciate di Aleksei, un membro della Legione Straniera francese, e di Jomo, un guerrigliero in un villaggio del Delta del Niger. Dopo un difficile viaggio attraverso l’Europa, Aleksei arriva a Parigi per arruolarsi nella Legione straniera francese, un corpo militare altamente selettivo che consente a qualsiasi straniero, anche privo di documenti, di ottenere il passaporto francese. Nel Delta del Niger, Jomo lotta contro le compagnie petrolifere che minacciano la sopravvivenza del suo villaggio. Nel frattempo, sua sorella Udoka sogna di fuggire, sapendo che lì tutto è perduto. È stato selezionato per concorrere all’Orso d’Oro al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove è stato presentato in anteprima mondiale il 19 febbraio 2023.
29. Missing
In questo peculiare sequel di Searching (2018), firmato da Nicholas D. Johnson, Will Merrick, quando sua madre scompare mentre è in vacanza in Colombia con il suo nuovo fidanzato, la ricerca di risposte da parte di June (Storm Reid) è ostacolata dalla burocrazia internazionale. Bloccata a Los Angeles, a migliaia di chilometri di distanza, June usa tutta la tecnologia a sua disposizione per cercare di ritrovarla prima che sia troppo tardi. Ma più scava in profondità, più la sua ricerca digitale solleva più domande che risposte… e quando June inizia a scoprire dei segreti su sua madre, si rende conto di non averla mai conosciuta veramente. Oltre a offrire una buona dose di frizzante intrattenimento, i vari temi e sottotesti di Missing sono incredibilmente attuali, come truffe amorose, violenza di genere e cybersecurity.
30. Scream VI
Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett ci hanno deliziati con un nuovo capitolo della saga di Scream a marzo 203, interpretato da Melissa Barrera, Jasmin Savoy Brown, Mason Gooding, Jenna Ortega, Hayden Panettiere e Courteney Cox, che riprendono i loro ruoli da Scream V, mentre Jack Champion, Henry Czerny, Liana Liberato, Dermot Mulroney, Devyn Nekoda, Tony Revolori, Josh Segarra e Samara Weaving si uniscono al cast. Scream VI segue un nuovo Ghostface che prende di mira i sopravvissuti agli attacchi dell’eredità di Woodsboro, questa volta nella cornice cittadina di New York. Come i suoi predecessori, il film combina la violenza del genere slasher con elementi di commedia nera e di mistero, mettendo in piedi una satira delle tendenze dei franchise cinematografici e la sovversione delle aspettative del pubblico. Con uno stile visivo e un’impostazione simile al quinto capitolo, Scream VI conquista anche nel suo trasferimento da Woodsboro a New York, e vi regalerà il più alto numero di accoltellamenti nella storia del franchise slasher.
31. Mixed By Erry
Il nuovo film di Sydney Sibilia è una storia di passione e di sogni che inizia in un appartamento al piano terra di Napoli e si trasforma in un’incredibile avventura internazionale. Nella mitica città italiana degli anni Ottanta, dove Maradona è venerato come un dio, Enrico “Erry” Frattasio e i suoi fratelli Peppe e Angelo creano un impero con le cassette che Erry produce per i suoi amici. Un’impresa sensazionale che cambierà le loro vite e la definizione stessa di pirateria in Italia, portando la musica nelle vite di tutti. I tre fratelli Frattasio sono interpretati da Luigi D’Oriano (Erry), Giuseppe Arena (Peppe), Emanuele Palumbo (Angelo). Il film è interpretato anche da Fabrizio Gifuni, Francesco Di Leva, Greta Esposito e Cristiana Dell’Anna.
32. Super Mario Bros. – Il film
Mentre lavorano a un guasto sotterraneo, l’idraulico di Brooklyn Mario e suo fratello Luigi viaggiano attraverso un tubo misterioso verso un nuovo mondo magico. Ma, quando i due fratelli si separano, Mario deve imbarcarsi in un’epica missione per ritrovare Luigi. Con l’aiuto del fungo Toad e alcune nozioni di combattimento del capo guerriero del Regno dei Funghi, la Principessa Peach, Mario scopre il potere dentro di sé. Anche per i profani delle console videoludiche questo adattamento sarà divertente, commovente e visivamente geniale: un’ora e mezza di inarrestabile baldoria, fedele e nostalgica quanto basta. Una produzione che può decisamente coinvolgere anche chi non conosce il mondo espanso di Mario e Luigi.
33. Air – La storia del grande salto
Air – La storia del grande salto racconta l’incredibile e rivoluzionaria collaborazione tra Michael Jordan – all’epoca esordiente – e la neonata divisione basket di Nike, che ha rivoluzionato il mondo dello sport e la cultura contemporanea con il marchio Air Jordan. Questa è la storia dell’audace scommessa che ha definito la carriera di una squadra non convenzionale, la visione implacabile di una madre che conosce il valore dell’immenso talento potenziale del figlio, il fenomeno del basket che sarebbe diventato il più grande di tutti i tempi. Con questa pellicola, Ben Affleck ritrae il sogno di Michael Jordan con grande emozione: ci troviamo di fronte a un documento molto interessante sulla storia dello sport, della finanza, del marketing e, al contempo, un film divertente da gustare, con cui divertirsi e ricordare.
34. Leila e i suoi fratelli
Leila (Taraneh Alidoosti) ha dedicato tutta la sua vita ai genitori e ai suoi quattro fratelli. La famiglia, colpita da una crisi economica senza precedenti, si ritrova indebitata e in crisi a causa della disillusione personale. Per uscire da questa situazione, Leila escogita un piano: acquistare un negozio per avviare un’attività con i suoi fratelli. Ognuno di loro mette a disposizione tutti i propri risparmi, ma manca un ultimo sostegno finanziario. Proprio in quel momento, e con grande sorpresa di tutti, il padre Esmail si impegna a versare una grossa somma di denaro alla loro comunità per diventare il loro nuovo padrino, la più alta onorificenza nella tradizione persiana. Gradualmente, le azioni di ciascun membro porteranno la famiglia sull’orlo del collasso, mentre la salute del patriarca si deteriora. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2022, Leila e i suoi fratelli è un racconto morale dalla deriva complessa ed evocativa, che acquista peso e densità, sorrette da nobili emozioni, man mano che procede.
35. Ritrovarsi in Rye Lane
Due ventenni (David Jonsson e Vivian Oparah), entrambi reduci da brutte rotture, entrano in contatto nel corso di una giornata movimentata nel sud di Londra, aiutandosi a vicenda ad affrontare i loro ex da incubo e, potenzialmente, a ritrovare la fiducia nel romanticismo. Con Ritrovarsi in Rye Lane, Raine Allen-Miller compie un lavoro incredibilmente fantasioso di ristrutturazione della commedia romantica, regalandoci una gemma rara, uno di quei film di cui il pubblico non sapeva di aver bisogno e che ha riscosso un grande successo fin dalla sua presentazione al Sundance Film Festival 2023.
36. As bestas – La terra della discordia
Antoine (Denis Ménochet) e Olga (Marina Foïs) sono una coppia francese che si è stabilita da tempo in un villaggio dell’interno della Galizia. Qui conducono una vita tranquilla, anche se la loro convivenza con la gente del posto non è idilliaca come vorrebbero. Un conflitto con i loro vicini, i fratelli Anta, farà sì che la tensione nel villaggio raggiunga un punto di non ritorno. Un Rodrigo Sorogoyen superlativo cuce addosso a un cast in stato di grazia questo film maturo che converte l’imponente natura delle location del film nello scenario di una tragedia classica dall’aspetto dei western fordiani.
37. Il sol dell’avvenire
Giovanni, un rinomato regista italiano, si sta preparando a girare il suo nuovo film. Ma tra il suo matrimonio in crisi, il suo produttore francese sull’orlo del fallimento e sua figlia, tutto sembra giocare a suo sfavore! Sempre sul filo del rasoio, Giovanni dovrà ripensare il suo modo di fare le cose, se vuole guidare il suo piccolo mondo verso un futuro più luminoso. Tanto ingegnoso e pieno di sequenze esilaranti, Il sol dell’avvenire è un film anzitutto musicale e divertente: una lettera d’amore da parte di Nanni Moretti al cinema, in cui il regista recupera il nichilismo rabbioso e ironico delle sue autofiction. Un malinconico e al contempo divertente esercizio di cinema nel cinema.
38. Suzume
Mentre i cieli si tingono di rosso e il pianeta trema, il Giappone è sull’orlo della catastrofe. La missione di Suzume, un’adolescente determinata, è quella di salvare il suo paese. In grado di vedere forze soprannaturali che gli altri non possono vedere, spetta a lei chiudere le misteriose porte che stanno diffondendo il caos in tutto il paese. Un viaggio pericoloso l’attende, mentre il destino del Giappone si regge sulle sue spalle. Makoto Shinkai risorge con un altro anime carico di lirismo poetico e dall’inventiva senza pari, perfetto per qualsiasi spettatore adulto che, lontano da ogni pregiudizio, decida di lasciarsi immergere dai colori e dall’incanto di questa portentosa fiaba ecologica.
39. Beau ha paura
Il nuovo film di Ari Aster segue il mite ma paranoico Beau (interpretato da Joaquin Phoenix), che si imbarca in un’odissea surreale per tornare a casa e partecipare al funerale della madre, affrontando le sue più grandi paure lungo il percorso. In questo affascinante e instabile racconto di orrore metafisico, Aster colloca l’identità contemporanea in un abisso angosciante ed esasperante. Una visione ostile, un viaggio che non tutti gli spettatori sopporteranno ma su cui vale la pena imbarcarsi.
40. Guardiani della Galassia Vol. 3
Nel capitolo conclusivo della trilogia di James Gunn del MCU, l’amata squadra dei Guardiani si trasferisce a Knowhere, ma le loro vite vengono presto sconvolte dagli echi del tormentato passato di Rocket. Peter Quill, ancora scosso dalla perdita di Gamora, deve riunire la sua squadra in una pericolosa missione per salvare la vita di Rocket – una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo. Il ritmo incalzante, i combattimenti spettacolari e una colonna sonora trascinante offrono un’idea di intrattenimento sempre più difficile da scorgere nei franchise cinematografici più blasonati: in poche parole, Guardiani della Galassia Vol. 3 è la conferma dell’immenso talento di James Gunn.
41. Alice, Darling
Alice (Anna Kendrick) è una donna al limite. A trent’anni, vive in una situazione di abuso psicologico perpetuato dal suo fidanzato, Simon, che l’ha intrappolata in uno stato di paralisi. Durante una vacanza in campagna con le sue due migliori amiche, Alice riscoprirà la parte più vera di sé e otterrà finalmente la prospettiva di cui ha disperatamente bisogno. Tuttavia, la vendetta di Simon per l’inaspettata fuga della sua compagna è tanto inevitabile quanto devastante e, una volta scatenata, metterà alla prova la resilienza di Alice, il suo coraggio e la forza del suo legame con le amiche. In Alice, Darling, immersi in una narrazione che si muove tra l’orrore e l’accusa e grazie all’interpretazione commovente e sottile della Kendrick, possiamo guardare in faccia il calvario di una donna abusata.
42. Creature di dio
In un villaggio di pescatori irlandese sommerso dalla pioggia, una madre (Emily Watson) mente per proteggere suo figlio (Paul Mescal). Questa decisione ha un impatto devastante sulla comunità, sulla famiglia e su se stessa. Creature di Dio, per la regia di Saela Davis e Anna Rose Holmer è un’ossessionante storia di gotico rurale sorretta da due incredibili interpretazioni. Un film intelligente, di basso profilo, con dialoghi contenuti ma con una messa in scena molto accurata.
43. Ritorno a Seoul
Per un capriccio, la venticinquenne Freddie (Park Ji-Min) torna per la prima volta in Corea del Sud, dove è nata. La giovane donna parte con ardore alla ricerca delle sue origini in questo Paese che le è estraneo, indirizzando la sua vita verso nuove e inaspettate direzioni. Enigmatico e avvolgente, Ritorno a Seoul è un film di auto-scoperta estremamente personale, ma che può estendersi a una così ricca diversità di origini che forse è proprio questa complessità a giustificarne il fascino globale. Un film dall’incedere lento, che richiede contemplazione e pazienza, ma offre una grande ricompensa in termini di visione.
44. The First Slam Dunk
Il “velocista” e playmaker dello Shohoku, Ryota Miyagi, gioca sempre con cervello e velocità fulminea, girando intorno agli avversari e fingendo compostezza. Al secondo anno di liceo, Ryota gioca con la squadra di basket dello Shohoku High School insieme a Sakuragi, Rukawa, Akagi e Mitsui e si presenta al campionato nazionale interscolastico. Ora sono sul punto di sfidare i campioni in carica, la Sannoh Kogyo High School. Basato sulla serie manga Slam Dunk di Inoue, The First Slam Dunk intreccia sapientemente una buona storia di personaggi con un’azione su campo al contempo tesa ed esilarante ma, soprattutto, non ha bisogno di affidarsi alla nostalgia per offrire un’esperienza piacevole e stimolante anche ai nuovi arrivati.
45. Rapito
Bologna. Anno 1858. I soldati del Papa irrompono nella casa dei Mortara per rapire il loro figlio di sette anni, Edgardo; Rapito segue la lotta della famiglia per cercare di riavere il figlio di fronte a questa azione della Chiesa cattolica. Un film potente, tragico e tremendo, di cinema ossessivo infiammato dalla certezza dell’ingiustizia. Con una solidità e un fervore narrativa che non conoscono respiro, Marco Bellocchio ritrae la lotta della famiglia Mortara di fronte a una chiesa inquisitoria e fanatica, confezionando un film che tiene sempre lo spettatore sulle spine.
46. Sanctuary – Lui fa il gioco, lei fa le regole
L’erede di un impero alberghiero (Christopher Abbott) e la dominatrice che lo ha preparato al successo (Margaret Qualley) si scontrano in una stanza d’albergo mentre lui cerca di porre fine alla loro relazione. Insieme ai suoi attori incredibilmente pungenti, il regista Zachary Wigon inscena una critica psicosessuale dei ruoli di genere e del potere, con due attori in stato di grazia che assecondano senza soluzione di continuità il cambio di toni della pellicola, dal thriller serrato al racconto romantico.
47. La Sirenetta
Ariel, la più giovane delle figlie del re Tritone e la più ribelle, desidera conoscere meglio il mondo al di là del mare e, mentre visita la superficie, si innamora del bel principe Eric. Sebbene alle sirene sia vietato interagire con gli umani, Ariel deve seguire il suo cuore. Così fa un patto con la malvagia strega del mare Ursula, che le dà la possibilità di sperimentare la vita sulla terraferma, mettendo in pericolo la sua vita e la corona di suo padre. L’arma segreta di Rob Marshall è senza dubbio Halle Bailey, che emana carisma da ogni poro e che tiene a galla un film su cui si è discusso tanto. In ogni caso, si tratta di un live-action che potrebbe riunire le famiglie nei cinema di tutta Italia in nome del sempreverde fascino dei prodotti di disneyana fattura.
48. Houria – La voce della libertà
Houria è una giovane e talentuosa ballerina. Per lottare per i suoi sogni e guadagnare qualche soldo, partecipa a scommesse clandestine ma una notte, dopo aver vinto una fortuna, viene aggredita. In seguito a questo evento inaspettato, il suo mondo cambierà per sempre. Mounia Meddour e Lyna Khoudri uniscono nuovamente le forze, dopo l’ottimo Non conosci Papicha (2019), dando vita a un film molto simile, sia dal punto di vista estetico che tematico, ma non per questo meno d’impatto. Con l’assoluta complicità di un cast molto impegnato e una messa in scena curata al dettaglio, Meddour sfrutta il movimento di questi corpi votati alla libertà per dare voce a un gruppo di donne spezzate, che farà di tutto per non arrendersi.
49. Elemental
Ambientato a Element City, dove convivono esseri di fuoco, acqua, terra e aria, Elemental racconta la storia di Ember, una giovane donna forte, spiritosa e caparbia, la cui amicizia con un ragazzo divertente, sensibile e tranquillo, di nome Wade, cambia la prospettiva del mondo in cui vivono. Element City di Peter Sohn, presentato come film di chiusura al Festival di Cannes 2022, è un manifesto di tolleranza, che indica le nuove generazioni come responsabili e artefici del cambiamento. Le stesse che, a prescindere dall’età, potranno godere dei molteplici livelli di fascino che questo nuovo progetto Pixar offre.
50. Indiana Jones e il Quadrante del Destino
In questo quinto capitolo del franchise, l’archeologo Indiana Jones deve intraprendere un’altra avventura contro il tempo per cercare di recuperare un quadrante leggendario che potrebbe cambiare il corso della storia. Accompagnato dalla sua figlioccia, Jones si trova presto ad affrontare Jürgen Voller, un ex nazista che lavora per la NASA. Con Il Quadrante del Desino, Ford si congeda da Indiana Jones con la dignità che merita: siamo di fronte a un film che dà un addio onorevole all’eroe, con un finale molto abile che ci ricorda che il vero costume da eroe di Indy è sempre stato quello delle sue cicatrici. Il tempo passa ma, come dimostra il Quadrante del Destino, è ancora possibile mantenere viva la fiamma antiautoritaria e la passione per la conoscenza che sta alla base di questa saga immortale.
51. Emily
Emily racconta la vita immaginaria di una delle autrici più famose del mondo, Emily Brontë. La giovane donna, morta a soli 30 anni, era una ribelle e un’emarginata del suo tempo, che avrebbe trovato la sua voce scrivendo il classico letterario “Cime tempestose”. Il film esplora le relazioni che la ispirarono, sia con le sorelle Charlotte e Anne che con il suo sfortunato primo amore, nonché l’amicizia e la complicità speciali che la legarono all’anticonformista fratello Branwell, che Emily idolatrava. Un ritratto rivelatore della più selvaggia ed enigmatica delle sorelle Brontë, portato in vita da una stupenda Emma Mackey, che cattura lo spettatore perché riesce a ricreare un ambiente familiare tutt’altro che idilliaco”. Frances O’Connor disegna il ritratto di una donna e per darle vita si colloca strategicamente nella terra di mezzo tra il classicismo della narrazione e la modernità della proposta estetica.
52. Spider-Man: Across the Spider-Verse
Dopo essersi riunito con Gwen Stacy, Miles Morales viene catapultato nel Multiverso, dove si ritrova con una squadra di Uomini Ragno incaricati di proteggere la loro stessa esistenza. Ma quando gli eroi si scontrano su come gestire una nuova minaccia, Miles si ritrova contro gli altri Ragni e deve ridefinire cosa significa essere un eroe per salvare le persone che ama di più. Il seguito di Spider-Man: Un nuovo universo si configura come un raro prodigio destinato a salvare l’universo Marvel e dintorni dalla noia, dalla ripetizione e persino dal buon senso. L’infinita gamma di tecniche che utilizza offre allo spettatore un’esperienza sinestetica, tanto travolgente quanto ipnotica: siamo sicuri che questo titolo sarà tra quelli di punta agli Oscar 2024.
53. Falcon Lake
Bastien (Joseph Engel), un adolescente parigino, trascorre le vacanze con la famiglia in una baita su un lago del Quebec. Lì incontra Chloé (Sara Montpetit), una ragazza più grande, di cui si innamora. Nonostante la differenza di età e le paure di Bastien, i due sviluppano un legame speciale. Bastien dovrà affrontare le sue paure per trovare un posto nel cuore di Chloé, mentre esplorano la loro sessualità e l’inquietante leggenda del fantasma del lago. La cosa più sorprendente di Falcon Lake è il suo particolare gioco con il genere horror: il film contiene, nella sua semplice apparenza, diversi possibili livelli di interpretazione. In Falcon Lake ci sono idee sul cinema e c’è una verità emotiva che giustifica tutte le scelte stilistiche: un’ottima prima prova registica da parte di Charlotte Le Bon.
54. Fidanzata in affitto
Sul punto di perdere la sua casa d’infanzia, Maddie (Jennifer Lawrence) scopre un curioso annuncio di lavoro: una coppia di genitori ricchi e dispotici cerca qualcuno che esca con il loro introverso figlio diciannovenne, Percy (Andrew Barth Feldman), prima che vada al college. Con sua grande sorpresa, Maddie scopre presto che l’imbarazzo di Percy non è così evidente. Nonostante l’effervescenza anni Ottanta del suo stile, Fidanzata in affitto di Gene Stupnitsky è un film che non manca di gettare uno sguardo esilarante sull’universo adolescenziale del presente, con le sue virtù e i suoi difetti, e sulla crisi economica di ogni epoca. La commedia che stavamo aspettando, in cui non mancano nemmeno i momenti emotivi, grazie alla chimica di questa coppia improbabile: il grande ritorno di JLaw, che si conferma una comica colossale.
55. A Thousand and One
Lottando, ma vivendo in modo impenitente, Inez (Teyana Taylor) passa da un rifugio all’altro nella New York della metà degli anni Novanta. Con il figlio Terry di 6 anni in affidamento e incapace di lasciarlo di nuovo, lo rapisce per costruire la loro vita insieme. Con il passare degli anni, la loro famiglia cresce e Terry diventa un adolescente intelligente ma tranquillo, ma il segreto che ha definito le loro vite minaccia di distruggere la casa che hanno così improbabilmente costruito. Collocando saggiamente i suoi personaggi all’incrocio tra etnia, classe e genere, AV Rockwell fa il punto sulle loro perdite e sulle loro sfide, sulle loro gioie e sui loro momenti di tregua, il tutto all’interno di una città a cui sono indifferenti. È l’interpretazione di Taylor nei panni della leale e determinata Inez a dare al film il suo cuore e la sua anima.
56. Polite Society – Operazione matrimonio
Polite Society – Operazione matrimonio, per la regia di Nidia Manzoor, segue la vita di una studentessa impertinente il cui mondo viene scosso dalla consapevolezza che la sorella maggiore rinuncerà ai suoi sogni per fidanzarsi, e crede di doverla salvare dalle catene del matrimonio mettendo a segno un colpo di nozze. Sostenuto da una fantastica interpretazione di Priya Kansara, il film è una cavalcata divertente che segue il ritmo vorticoso dei film di Edgar Wright, piena di amore tra sorelle e di dinamiche caotiche. Un ottimo – e divertentissimo – mix di arti marziali, commedia e azione che ha conquistato il Sundance Film Festival fin dalla sua presentazione in anteprima.
57. Il morso del coniglio
In questo nuovo horror Netflix, Sarah Snook interpreta una dottoressa specializzata in fertilità che crede fermamente nella vita e nella morte, ma che, dopo aver notato lo strano comportamento della sua giovane figlia, deve mettere in discussione i propri valori e confrontarsi con un fantasma del suo passato. L’universo che Daina Reid costruisce con Il morso del coniglio è sì inquietante, ma le sue regole non sono mai troppo chiare: in termini puramente narrativi, la trama che imbastisce risulta piuttosto complicata, perché finisce per consentire una sorta di “anything goes” che ne sminuisce la forza drammatica. Proprio per questo, Il morso del coniglio non ha ottenuto grandi recensioni. Nonostante ciò, è andato subito in tendenza su Netflix, e ci sentiamo di consigliarvelo per passare una serata all’insegna del brivido e, soprattutto, per le sue interpretazioni: Sarah Snook di Succession è straordinaria, ma altrettanto impressionante è la giovane Lily LaTorre.
58. Nimona
In un mondo medievale futuristico, il cavaliere Ballister Bravocorazon è accusato di un crimine che non ha commesso e l’unica persona che può aiutarlo a dimostrare la sua innocenza è Nimona, un’adolescente maliziosa con un’inclinazione per il caos… che si dà il caso sia anche il mutaforma che deve distruggere. Ma con l’intero regno alle calcagna, Nimona è il migliore (o meglio, l’unico) alleato che Ballister possa sperare. Così, mentre la linea di demarcazione tra eroi, cattivi e mostri si confonde, i due creano scompiglio a destra e a manca affinché Ballister possa riabilitare il suo nome. Nimona, realizzato da Nick Bruno e Troy Quane, è un’opera coerente e lodevole, un film d’avventura giovanile che realizza tutto ciò che si prefigge. Un adattamento intelligente del fumetto di ND Stevenson; una corsa divertente che fa un ottimo lavoro nel combinare azione mozzafiato, scene profondamente commoventi e battute esilaranti.
59. Barbie
Barbie (Margot Robbie) conduce una vita ideale a Barbieland, dove tutto è perfetto, con feste piene di musica e colori, e dove si è convinti che ogni giorno sia il migliore in assoluto. Naturalmente, Barbie si pone alcune domande, domande piuttosto scomode che non si adattano al mondo idilliaco in cui lei e le altre Barbie vivono. Quando Barbie si accorge di avere i piedi piatti e non stare più in punta di piedi, decide di indossare scarpe senza tacchi e di viaggiare nel mondo reale assieme al suo compagno Ken (Ryan Gosling). Barbie di Greta Gerwig è visivamente abbagliante ed estremamente intelligente, un audace mix di spettacolo kitsch, riflessione metacinematografica sulla cultura pop nella sua versione moderna e, infine, una panoramica ben strutturata sul ruolo delle donne e dei loro compagni di viaggio in una società iperattiva. La pellicola è una festa costante, con un’energia luminosa impossibile da estinguere!
60. Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno
Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si imbarcano nella loro missione più pericolosa: individuare, prima che cada nelle mani sbagliate, una nuova arma che minaccia l’intera umanità. In questo contesto, e con forze oscure del passato di Ethan in agguato, inizia una corsa mortale intorno al mondo in cui è in gioco il controllo del futuro e il destino del pianeta. Di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, Ethan è costretto a considerare che nulla può venire prima della sua missione, nemmeno le vite di coloro che contano di più per lui. Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno è il blockbuster dell’estate, un trionfo dello spettacolo cinematografico, quello che riempie le sale di spettatori soddisfatti dalla visione. Tom Cruise supera ancora una volta se stesso e anche la saga: il cinema d’azione con la ‘A’ maiuscola è tornato.
61. Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli
La dolce e un po’ impacciata Ruby Gillman ha 16 anni e vuole solo inserirsi tra i suoi compagni di classe alla Oceanside High. Non può frequentare i ragazzi e le ragazze popolari perché la madre le proibisce di entrare in acqua. Ma, quando finalmente infrange il divieto della madre, Ruby scopre di discendere dalle grandi regine guerriere del Kraken e di essere destinata a ereditare il trono della sua esigente nonna, la Regina Guerriera dei Sette Mari. Divertente, fresco, e di fondamentale importanza è il design delle creature e degli ambienti circostanti in Ruby Gillman – La ragazza coi tentacoli. La Dreamworks sembra aver trovato una rotta sicura per redimersi qualitativamente parlando, con una squadra di personaggi rinnovato ma anche particolari nei loro conflitti interiori.
62. Animali selvatici
Pochi giorni prima di Natale, Matthias (Marin Grigore) torna al suo villaggio natale in Transilvania, dopo aver lasciato il suo lavoro in Germania. È preoccupato per il figlio Rudi (Mark Blenyesi), che è cresciuto senza di lui, e per il padre Otto (Andrei Finți), che è rimasto solo e vuole rivedere Csilla (Judith State), la sua ex fidanzata. Cerca di essere più coinvolto nell’educazione del ragazzo, che ha passato troppo tempo affidato alle cure della madre Anna, e vuole aiutarlo a superare le sue paure. Quando la fabbrica che Csilla dirige decide di assumere dipendenti stranieri, la pace di questa piccola comunità verrà turbata e le preoccupazioni colpiranno anche gli adulti.
Frustrazioni, conflitti e passioni riemergeranno, mandando in frantumi l’apparente pace della comunità: Cristian Mungiu dimostra ancora una volta la sua abilità nel costruire metafore delicate fino a raggiungere una diagnosi precisa della fragilità di concetti duri come la dignità e la vita comunitaria. La sobrietà dei toni contraddistingue un film costruito in modo impeccabile, con una sceneggiatura molto solida e uno sguardo non compiacente su una realtà mostrata in tutta la sua crudezza.
63. Rodeo
Julia (Julie Ledru), una giovane disadattata ha una passione vorace, quasi animalesca, per il motociclismo. Un giorno d’estate, incontra una banda di motociclisti appassionati di motocross su asfalto, una moda che consiste nel guidare a tutta velocità e nell’eseguire figure acrobatiche sulla moto, quasi sempre senza casco. La protagonista si infiltrerà in questo universo clandestino, composto soprattutto da ragazzi. Finché un incidente non metterà a rischio la sua posizione nella banda. In Rodeo è sorprendente l’esplosione della sua carica emozionale. C’è un buon impulso narrativo, alcune scene forti girate con grande senso del dramma e il ritratto di un mondo marginale che aveva bisogno di una sua rappresentazione filmica. Non rompe gli schemi formali come dramma realistico riguardo la classe operaia, ma Lola Quivoron prende il genere e lo fa suo, infarcendolo di alcune dinamiche scene d’azione con le moto.
64. Hanno clonato Tyrone
Un’inquietante serie di eventi spinge un improbabile trio (John Boyega, Teyonah Parris e Jamie Foxx) a investigare un losco complotto che coinvolge il loro quartiere. Fontaine, uno spacciatore di quartiere, viene ucciso da un colpo di pistola sparato dal rivale Isaac e rimane scioccato nel risvegliarsi il mattino dopo nel suo letto, incolume. Lui, Slick Charles e Yo-Yo iniziano a indagare sull’incidente e la loro ricerca li conduce a un vasto complesso sotterraneo dove un laboratorio sostenuto dal governo sta conducendo esperimenti sulla popolazione nera locale. Rendendosi conto di essere un clone artificiale controllato da Nixon, Fontaine inizialmente si dispera, ma decide che deve opporsi a questi “dominatori bianchi istituzionali” per il bene del suo quartiere. Con tre grandi protagonisti, una regia capace di valorizzarli, un favoloso sottotesto di critica socio-politica e un superbo lavoro di produzione degli ambienti e degli scenari, Hanno clonato Tyrone è un titolo imperdibile per gli amanti del pulp e delle premesse alla Scappa – Get Out.
65. Blue Beetle
Blue Beetle rappresenta un importante passo avanti come il primo film di supereroi latinoamericani del DC Universe, che ne celebra il ricco patrimonio culturale. È stato elogiato come uno dei migliori film di supereroi degli ultimi anni, e uno dei suoi punti di forza sono sicuramente i suoi affascinanti personaggi, che ti fanno desiderare di far parte della loro famiglia. Ciò che rende questo film davvero godibile è la sua semplicità, che permette di esplorare immagini, situazioni e dialoghi che altre produzioni spesso tralasciano. Nel film di Ángel Manuel Soto, di cui potete leggere nella nostra recensione, Jaime Reyes (Xolo Maridueña), un giovane neo-laureato, torna a casa carico di ambizioni per il suo futuro, ma ben presto si rende conto che tutto è cambiato. Cercando di capire che posto occupa ora in quel microcosmo e nel mondo, il destino prende una svolta inaspettata per Jaime quando si ritrova in possesso di un’antica reliquia di biotecnologia aliena conosciuta come lo Scarabeo. Questo sceglie Jaime come suo ospite simbiotico, conferendogli un’incredibile armatura dotata di poteri straordinari e imprevedibili, e trasformandolo nel supereroe noto come Blue Beetle.
66. Passages
Passages di Ira Sachs offre uno sguardo adulto e sorprendentemente erotico sul mondo contemporaneo. Con questo film, il regista dimostra saggiamente la complessità delle emozioni moderne e crea un dramma a tre voci tanto intelligente quanto crudele, un’opera che non si può fare a meno di ammirare. Protagonista di questo dramma è Tomas (Franz Rogowski), un regista che, durante l’ultimo giorno di riprese a Parigi, condivide un momento di intimità con Agathe (Adèle Exarchopoulos), una donna che ha conosciuto in una discoteca. Quando Tomas racconta al marito Martin (Ben Wishaw) della notte appena trascorsa con la ragazza, inizia a svilupparsi un ambiguo triangolo tra i tre, caratterizzato da passione, gelosia e narcisismo.
67. Oppenheimer
Con Oppenheimer, Christopher Nolan raggiunge vette straordinarie, presentandoci un’opera cinematografica magnetica e coinvolgente, che è allo stesso tempo spettacolare e profondamente intima e riflessiva. La trama, sebbene impegnativa, è trattata con maestria, fornendo allo spettatore un’atmosfera avvolgente, personaggi sfaccettati e dialoghi intelligenti, il tutto enfatizzato da una straordinaria forza visiva. In un periodo segnato dalla guerra, il brillante fisico americano Julius Robert Oppenheimer, interpretato da Cillian Murphy, guida il Progetto Manhattan per sviluppare la bomba atomica per gli Stati Uniti. Tuttavia, la consapevolezza del potere distruttivo di questa creazione lo sconvolge profondamente, spingendolo a riflettere sulle implicazioni morali della sua invenzione. Da quel momento in poi e per il resto della sua vita, Oppenheimer si opporrà con fermezza all’uso delle armi nucleari.
68. Io capitano
Il lungo e difficile viaggio migratorio di due adolescenti senegalesi che sognano l’Europa diventa una ricerca eroica nel nuovo film di Matteo Garrone. Io Capitano, presentato in concorso a Venezia 80, racconta l’odissea contemporanea di Seydou – vincitore del premio Marcello Mastroianni al Lido – e Moussa, due giovani che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa, attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. Un’opera composta meticolosamente, un’avventura costellata di momenti di terrore nauseante, ma anche di bellezza e grazia abbaglianti, aspetti che analizziamo anche nella nostra recensione del film. Con l’eleganza che ne distingue la regia – si è aggiudicato il Leone d’argento al Festival – Garrone non può fare a meno di filmare il Sahara con una distesa divina, un impianto favolistico che vuole mettere in luce il controcampo dell’immigrazione.
69. Nessuno ti salverà
Nessuno ti salverà di Brian Duffield è una perfetta combinazione di intrattenimento e abilità tecnica. Un film spiritoso, divertente e originale che, anche se presenta somiglianze con altre opere del genere, è ricco di scelte narrative sorprendenti. Più che un semplice thriller di fantascienza, questo film porta una ventata di freschezza al genere attraverso concetti innovativi come l’assenza di dialoghi e un unico personaggio principale, oltre a idee brillanti e sfumature intelligenti che lo rendono un’esperienza singolare nel panorama sci-fi odierno. Protagonista di Nessuno ti salverà è Brynn (Kaitlyn Dever), una giovane donna brillante che vive isolata in un quartiere che l’ha emarginata. Nonostante la solitudine, mantiene un atteggiamento ottimista e trova conforto nella casa in cui è cresciuta. Tuttavia, la sua tranquillità viene interrotta quando strani rumori la svegliano durante la notte. Questi rumori si rivelano essere causati da intrusi apparentemente soprannaturali, alieni che mettono in pericolo il suo futuro e la costringono a confrontarsi con il suo passato.
70. Talk to Me
Talk to me è una sorprendente opera prima (qui trovate la nostra recensione del film) che si distingue dagli stereotipi dell’horror adolescenziale grazie a una trama inaspettata e a un’atmosfera intrisa di straziante malinconia. Al centro del racconto vi è l’adolescente solitaria Mia (Sophia Wilde), che ricerca adrenalina assieme a un gruppo di amici nell’evocare gli spiriti dell’aldilà tramite una mano imbalsamata. Tuttavia, quando si trova faccia a faccia con un’anima che sostiene di essere sua madre defunta, scatena una serie di forze soprannaturali che la costringono a fare una difficile scelta: fidarsi dei vivi o dei morti. Tutto in questo film è al giusto posto, e ciò che lo rende veramente interessante è l’approccio moderno con cui i fratelli Danny e Michael Philippou si approcciano all’horror. Talk to me è destinato a diventare una pietra miliare del teen horror, similmente a quanto lo fu in passato il cult “It Follows”.
71. The Creator
The Creator di Gareth Edwards è uno spettacolo di azione e fantascienza di elevata qualità e, sebbene non presenti un concept particolarmente innovativo, riesce a intrattenere efficacemente il pubblico durante tutto il suo corso. Il film abbraccia apertamente i suoi numerosi riferimenti cinematografici, come se volesse celebrare l’intera storia del cinema, incorporandola, proteggendola e conservandola all’interno di una storia che si svolge come un viaggio attraverso un mondo convulso. In The Creator l’amore svolge un ruolo cruciale ed è la chiave di volta del rapporto fra Joshua (John David Washington) e Alphie, la rivelazione Madeline Yuna Voyles. Immersi in una futura guerra tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, seguiamo il viaggio di Joshua, un ex agente delle forze speciali in lutto per la perdita della moglie, che viene reclutato per inseguire e eliminare il Creatore, un enigmatico architetto dell’intelligenza artificiale avanzata che ha sviluppato un’arma misteriosa con il potere di mettere fine alla guerra e, potenzialmente, all’umanità stessa.
72. Flora and Son
Con Flora and Son, John Carney costruisce una commedia drammatica su come la musica possa essere usata per formare legami. Un film affascinante e commovente, in cui non possiamo fare altro che affezionarci ai personaggi e uscire da questa esperienza visiva con un sorriso stampato in faccia. Racconta la storia di Flora (Eve Hewson), una madre single che non sa cosa portare sulla retta via il figlio teppistello Max (Orén Kinlan). Cercando di trovargli un hobby, recupera una chitarra da un cassonetto e scopre che un oggetto di cui una famiglia si è disfatta, può essere la salvezza di un’altra. Un Joseph Gordon-Levitt in un ruolo perfettamente centrato è sicuramente un motivo in più per godersi questa storia che scalda il cuore.
73. Inu-Oh
Audace e di assoluto impatto visivo, questo film di Masaaki Yuasa è un’opera di animazione straordinaria. Inu-Oh può essere letto come un monumento ai dimenticati, che colora l’abisso storico con l’immaginazione contemporanea riflettendo, al contempo, sul potere riparatore della musica. Inu-Oh era un autentico artista, Sarugaku Noh, che ebbe grande successo in Giappone nel XIV secolo. Oggi, tuttavia, è poco conosciuto a causa delle scarse informazioni esistenti sul suo lavoro. Ora, quasi 600 anni dopo, questo progetto riflette la leggendaria amicizia tra Inu-Oh e un artista di Biwa con cui strinse una profonda amicizia. Yuasa trasforma un capitolo oscuro della storia giapponese in un’esperienza concertistica fenomenale, con scenografie stupefacenti, melodie orecchiabili e un’animazione fluida e senza fronzoli che non teme confronti: da vedere assolutamente.
74. Dogman
Presentato in concorso a Venezia 80, il nuovo film di Luc Besson racconta la storia di Douglas (Caleb Landy Jones), abituato fin dall’infanzia a subire le vessazioni del padre e del fratello, che lo tengono prigioniero nella crudeltà del mondo dei cani da combattimento. Giunto all’età adulta, Douglas porta con sé cicatrici profonde, sia psicologiche che fisiche, trovandosi costretto su una sedia a rotelle con un uso limitato delle gambe. I suoi unici rifugi sono i suoi amati cani, addestrati a obbedire ad ogni suo comando. Agiscono come suoi complici, aiutando i bisognosi e sottraendo agli agiati nelle case dei ricchi.
Aggiungendo violenza, amore, Shakespeare e drag queen, Besson mette in scena un thriller che corre, ma sa prendersi le sue pause, che a volte inquieta e altre commuove. Merito, soprattutto, dell’interpretazione straordinaria di Caleb Landry Jones. Dogman è tante cose insieme: una parabola religiosa, un melodramma sociale, una confessione aperta, un thriller di vigilantes urbani e una favola animale. La sua eccentricità è una boccata d’aria fresca: Douglas potrebbe essere il nuovo Joker?
75. Nata per te
Adattamento cinematografico dell’omonimo libro pubblicato da Einaudi, Nata per te racconta la storia vera di Luca, un uomo single, cattolico e gay, che nel 2017 ha adottato Alba, una bambina con la sindrome di Down abbandonata in ospedale poco dopo la sua nascita. La storia personale di Luca Trapanese e Alba ha catturato l’attenzione dei media e ha scatenato dibattiti sulla genitorialità e sull’adozione da parte di genitori single. Il film di Fabio Mollo, che è stato apprezzato da critica e pubblico, mette in chiaro come, in circostanze del genere, l’aspetto fondamentale rimane sempre l’amore, dimostrando spesso che le regole sociali e giuridiche non sempre rispecchiano le reali necessità della comunità in cui si vive.
76. Sick of Myself
Signe (Kristine Kujath Thorp) e Thomas (Eirik Sæther) hanno una relazione malsana e competitiva, che prende una piega deleteria quando Thomas ottiene una certa notorietà come artista contemporaneo. Signe reagisce inventando un nuovo personaggio e cercando disperatamente di attirare l’attenzione e la simpatia della gente per riconquistare il suo status. Quello di Kristoffer Borgli è un bellissimo film horror tanto delizioso all’esterno quanto putrido all’interno: nonostante la sua comicità scomoda che sconfina nell’umorismo nero, Sick of Myself fa sempre percepire una vicinanza travolgente rispetto alle vicende della narcisista Signe, molto più simile a noi di quanto potremmo supporre.
77. Saw X
Pur essendo il decimo capitolo di una saga horror, Saw X è come un nuovo inizio. C’è la tortura, sì, un marchio di fabbrica della saga ma, molto più interessante, è l’incontro tra personaggi di vera forza drammatica, come un John Kramer mai stato così al centro della narrazione. Ambientato tra gli eventi di Saw e Saw II, in Saw X John Kramer (Tobin Bell), disperato e malato terminale, si reca in Messico per sottoporsi a un trattamento sperimentale e molto rischioso nella speranza di curare il suo cancro mortale. Tuttavia, l’intera operazione si rivela una frode per ingannare le persone più vulnerabili. Pieno di rabbia e con un nuovo scopo, John riprende il suo lavoro di serial killer e fa assaggiare agli imbroglioni la loro stessa medicina. Sotto l’occhio vigile di Jigsaw, i colpevoli dovranno affrontare le trappole più ingegnose, letali e subdole in un gioco viscerale e spietato.
78. Anatomia di una caduta
Anatomia di una caduta, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2023, è un esempio di cinema processuale studiato nei minimi dettagli. Justine Triet completa un’opera di oreficeria elaborata e persino esplosiva, guidata dal lavoro perfetto di Sandra Hüller: grazie a una successione di interrogatori e dichiarazioni eccezionalmente ben scritti, le due ore e mezza di girato volano letteralmente. Come abbiamo visto nella nostra recensione del film, la regista Justine Triet dissezione in modo piuttosto sorprendente una relazione coniugale attraverso il processo alla moglie dopo una caduta fatale del marito: un rompicapo affettivo architettato con enorme originalità.
Sandra (Hüller), una scrittrice tedesca, vive con il marito Samuel (Samuel Theis) e il figlio Daniel (Milo Machado Graner), ipovedente, in uno chalet nel mezzo delle Alpi francesi. Quando Samuel muore in circostanze misteriose, le indagini non riescono a stabilire se si tratti di suicidio o di omicidio. Sandra viene arrestata e processata per omicidio, e il processo mette sotto i riflettori la sua relazione tumultuosa e la sua personalità ambigua: è stata lei a uccidere il marito oppure no?
79. C’è ancora domani
Con un ottimo equilibrio tra dramma e umorismo, l’esordio alla regia dell’attrice Paola Cortellesi è un azzeccato affresco sulla condizione femminile nell’Italia degli anni ’40: un melodramma smaccatamente d’altri tempi diventa la storia più approfondita di piccole vittorie sulla strada dell’emancipazione femminile e con un significato finale importante che riguarda il nostro presente. Il film è stato presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma 2023, dove ha inaugurato l’edizione e ha ottenuto tre prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio del pubblico, il Premio Speciale della giuria e la Menzione speciale per la migliore opera prima.
Il racconto si svolge nella Roma del primo dopoguerra e segue la storia di Delia (Cortellesi), madre di tre figli e moglie di Ivano (interpretato da Valerio Mastandrea). Tuttavia, per sfogare le proprie frustrazioni, Delia si trova vittima di continui abusi fisici da parte di Ivano. Tutta la famiglia è in subbuglio per l’imminente fidanzamento dell’amata figlia maggiore, Marcella, che, dal canto suo, spera solo di sposare in fretta un bel ragazzo della borghesia, Giulio, e di liberarsi finalmente di quella scomoda famiglia.
80. Killers of the Flower Moon
Il nuovo film di Martin Scorsese, con protagonisti Leonardo DiCaprio, Robert De Niro e Lily Gladstone, racconta la storia vera degli omicidi della tribù Osage ed è un mix di dramma di denuncia, western demolitore e racconto epico e analitico, condotto da Scorsese con il suo febbrile e magistrale polso narrativo. Ambientato nell’Oklahoma degli anni Venti, il film è incentrato su una serie di omicidi di membri e parenti della nazione Osage, avvenuti dopo la scoperta del petrolio sul territorio tribale. I membri della tribù avevano mantenuto i diritti minerari sulla loro riserva e i bianchi cercavano di ottenere la loro ricchezza.
Con Killers of the Flower Moon, un torrenziale Martin Scorsese regola i conti con il peccato originale dell’America. I personaggi di inquietante complessità del film sono espressione, al tempo stesso antitesi e necessario complemento, delle oscure fondamenta su cui è costruito il paese, di cui Scorsese ci offre qui un’altra devastante radiografia.
81. Comandante
Comandante, con un magnetico Pierfrancesco Favino nel ruolo principale, è stato il film di apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2023. Il dramma storico di Edoardo De Angelis rivive un capitolo della Seconda guerra mondiale, offrendo una riflessione attuale attraverso un approccio registico che sfida le convenzioni dei film di guerra internazionali. Nella nostra recensione di Comandante, esaminiamo da vicino questi elementi.
Nel contesto dell’inizio della Seconda guerra mondiale, Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina Italiana. Nell’ottobre del 1940, durante una navigazione nell’Atlantico, si imbatte nel Kabalo, un mercantile belga che naviga nel buio senza luci. La situazione si trasforma in un conflitto feroce quando il Kabalo apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e il suo equipaggio italiano. In una breve ma intensa battaglia, Todaro affonda la nave avversaria con precisione di cannone. È in questo momento che il comandante prende una decisione destinata a rimanere nella storia.