Mamma ho perso l’aereo è uno dei film natalizi più famosi e visti di sempre. Ora un utente su TikTok, basandosi sul dettaglio nascosto di un’inquadratura, ha sviluppato una teoria sul perché Kevin sia rimasto a casa. L’utente ha fatto notare il dettaglio di una sequenza, apparentemente insignificante, collocata nei primi minuti del film, nel corso della serata in cui la famiglia prepara tutto l’occorrente per la partenza verso Parigi, meta delle vacanze natalizie: si può notare il signor McAllister (John Heard) lanciare un involto rosso nel cestino, al cui interno, malauguratamente, è finito il biglietto aereo che porta il nome di Kevin.
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I meticolosi piani per una partenza in orario vengono sconvolti dal malfunzionamento delle sveglie: costretti a fare tutto in fretta e furia, padre, madre, figli e zii salgono sulle navette che li condurranno all’aeroporto senza accorgersi che il figlio più piccolo, Kevin, non è con loro; non essendosi svegliato dopo una notte passata in mansarda per punizione, è rimasto solo, nella casa ormai deserta. Nessuno si accorgerà dell’assenza di Kevin prima dell’arrivo a destinazione; la conta fatta prima di partire dalla casa, infatti, dà un risultato corretto a causa della presenza del figlio dei vicini di casa, venuto a curiosare per via del trambusto, e che nella fretta viene dunque scambiato per Kevin.
L’inquadratura sembra offrire una spiegazione ulteriore all’abbandono di Kevin; il numero di biglietti in possesso della famiglia McAllister al momento dell’imbarco corrisponde al numero dei membri della famiglia effettivamente presenti all’aeroporto in quel momento. Se i McAllister avessero avuto con sé un biglietto in più (quello di Kevin, finito nel cestino e mai più recuperato) forse si sarebbero accorti in tempo dell’assenza del figlio.
La “scoperta” ha dato il là a reazioni variegate: c’è chi ha ammesso di non aver mai notato questo dettaglio (“Sto vedendo il film adesso e non me ne sono accorto”), mentre altri dichiarano di aver notato l’inquadratura dopo svariate revisioni, anche grazie alla disponibilità di schermi molto più grandi di quelli presenti sul mercato fino a qualche anno fa. (“Guardo la saga di Mamma ho perso l’aereo ininterrottamente ogni notte da due mesi, e me ne sono accorto solo due settimane fa”.)
C’è anche chi, con poca eleganza, sottolinea la presunta ovvietà di questo stratagemma narrativo, imputando agli altri spettatori poca attenzione:
“Si tratta della trama… loro non sanno che lui non c’è! Ma voi i film li guardate o no?” oppure ancora: “La prossima volta qualcuno scoprirà che questo film parla di un bambino abbandonato a casa da solo?”