Anche se ora è considerato uno dei migliori film di Guillermo del Toro, La forma dell’acqua – The Shape of Water non fu un soggetto facile da proporre agli studios, e nemmeno agli attori, come ha dichiarato lo stesso regista. In particolare, fu decisamente originale l’approccio del cineasta per convincere i due protagonisti, Sally Hawkins e Doug Jones.
Nel caso di Sally Hawkins, lei e il regista si conobbero a una cena di gala, e lui le raccontò che cosa aveva in mente per il film e le propose di interpretare il personaggio principale. Il problema? Guillermo del Toro aveva bevuto un po’, e come lui stesso ha successivamente ammesso, la premessa del lungometraggio non è la cosa migliore da descrivere quando si è ubriachi. Con Doug Jones, invece, la cosa fu un po’ più semplice, dato che lui aveva già lavorato con il cineasta ed è abituato a essere sepolto sotto strati di trucco per interpretare creature di vario genere. Solo che, come ha ricordato l’attore in alcune interviste, il regista gli disse che sarebbe stato il protagonista maschile di una storia d’amore, al che Jones rispose “Ma non hai appena detto che devo interpretare un uomo-pesce?”. Si rese poi conto, immediatamente, che le due cose non erano in contraddizione dato il regista dietro la macchina da presa.
Il film è poi stato un grande successo, sin dalla sua prima mondiale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d’Oro. In tale occasione, c’è stato anche un buffo errore di traduzione durante il discorso di ringraziamento di Guillermo del Toro: ribadendo la sua natura di cinefilo e appassionato di mostri, il cineasta messicano ha dichiarato “I believe in cinema, and I believe in monsters”. La persona che si occupava della traduzione simultanea in italiano ha capito “I believe in mustard”, cioè “Credo nella senape”.