Capitano di rado eventi del genere, ma quando due icone della cultura contemporanea si incontrano è raro che il frutto della loro unione venga celebrato all’unanimità. Questa potrebbe essere la breve, brevissima storia di Interstella 5555, prodotto d’animazione partorito da Leiji Matsumoto (il papà di Capitan Harlock e Galaxy Express 999) e i Daft Punk.
Con la scomparsa dello stesso Matsumoto nel febbraio del 2023 e la scioglimento dei Daft Punk nel 2021, la riproposizione assume il caldo abbraccio di un tramonto della nostra giovinezza. Una sensazione costante quando la nostalgia ci riporta in sala ad assistere alle proiezioni speciali di film che raggiungono un dato anniversario. Con Interstella 5555 la musica – è bene dirlo – è diversa, giacché più armoniosa, dolce, dalle più varie sonorità: un tunnel spaziale pieno di luci ed effetti.
Un sogno infranto

È bene ricordarlo: Interstella 5555 è un prodotto che mette assieme due grandi nomi – Leiji Matsumoto per la creazione del concept e dei personaggi, la base musicale preesistente dell’album Discovery dei Daft Punk. La classica storia che unisce artisti differenti: una promozione serrata, un passaggio anche al Festival di Cannes, un’accoglienza tiepida a metà tra delusione ed entusiasmo.
A distanza di due decadi da quel curioso 2003, la riproposizione di questo piccolo film animato al cinema sembra parlare di un tempo che sembra ancor più distante della sua effettiva uscita. Interstella 5555 non è un film d’animazione che ha come colonna sonora un album di musica elettronica: è la musica la vera protagonista, accompagnata dalle forme sinuose e colorate di un’animazione libera ed estremamente ispirata che segue l’onda musicale. Zero dialoghi, qualche effetto ambientale: un lungo videoclip di circa un’ora da iniettarsi nelle vene con gli occhi sbarrati.
Un videoclip nel tempo

Oggi la fruizione di un prodotto del genere potrebbe essere la testimonianza di un’epoca assai lontana, di un modo di fruire di media, film, e ancor più videoclip (moda che specialmente negli anni ’90 ha trovato linfa vitale tra sperimentazioni visive accompagnate da boy band e affini) decisamente più attento rispetto alle produzioni degli ultimi anni.
Evitando riflessioni boomer, l’evoluzione di alcuni mezzi di comunicazione e nuovi insediamenti social ha puntato l’attenzione del pubblico decisamente sotto la media. In quanti potrebbero reggere un’ora di un film animato muto e musicato? E le sessioni durante le canzoni Digital Love o Something About Us quanto potrebbero essere assorbite nelle sonorità?
Sperimentazioni audiovisive

Interstella 5555 è anche figlio di un certo grado di sperimentazione tra musica e immagini che proprio agli inizi del 2000 ha avuto Michel Gondry tra i migliori esponenti. Star Guitar dei The Chemical Brothers, o appunto Around the World dei Daft Punk, sono solo due tra tanti altri videoclip studiati e celebrati ancora oggi proprio per la contaminazione ritmica di musica e immagini.
Come rendere visiva la musica al cinema o in televisione? Già Walt Disney con Fantasia aveva realizzato un esponente importante a cui ha seguito una lenta, ma passionale voglia di replicare tale operazione. Marilyn Manson, che si è occupato della colonna sonora assieme a Marco Beltrami del primo Resident Evil (2001) affermava che lui non scriveva le sonorità: disegnava linee su un lavagna, a cui poi assicurava un suono specifico, quale una batteria, una chitarra heavy o la vibrazione di un basso.
I personaggi, la storia, le vicende e i colori pulsanti di Interstella 5555 raccontano e racchiudono non solo il ritmo, ma anche le emozioni di Discovery. La celebrazione di due carriere distinte e riconosciute, che hanno visto il loro ultimo termine recentemente. Soprattutto, un’opera considerata cult da tutti gli appassionati.