Immaginate di lavorare a un film per trent’anni, e poi quel film non lo vede quasi nessuno. La maggior parte dei registi la prenderebbe male, ma non l’uomo che ha partorito questo film invisibile. Perché Phil Tippett il suo Mad God non l’ha creato certo per abbracciare il pubblico. Lo ha fatto solo per sfidarlo. Stiamo parlando di un piccolo capolavoro in stop motion (con cenni di live action) che hanno visto in pochi. Ma quei pochi che lo hanno visto non lo scorderanno mai più. Perché è un film che riesci quasi a toccare e di cui arrivi persino a sentire la puzza. Mad God è incubo nichilista, un film pazzo, diretto da un tizio ancora più pazzo. Phil Tippett: un uomo dalla carriera incredibile, visto che stiamo parlando del padre degli effetti speciali, un uomo che si è sporcato le mani per dare vita e forma a filmetto come Star Wars, Jurassic Park, Robocop, Howard e il destino del mondo e quella perla di Dragonheart.

Ecco, un giorno Tippett (che è un burbero signore dal carattere non proprio facilissimo) si stanca di dare vita ai film degli altri e decide di chiudersi nella sua bottega e gioca fare dio. Lo fa con i mostri e con gli orrori, dando inizio una lavorazione lunga 30 anni. Così nasce Mad God. Una creatura simile a quella di Victor Frankenstein: fatta di brandelli di tempo e ritagli. Un’ora e 23 minuti di cinema libero, anarchico e disinibito, che se ne frega di qualsiasi algoritmo. Un film di cui abbiamo raccontato l’incredibile epopea produttiva.