Nel seguente articolo presentiamo una selezione di titoli di film usciti dall’anno 2000 ai giorni nostri. L’occasione è quella della festa degli innamorati. Il Cinema, in quanto arte espressiva, è un’ulteriore ragione per dimostrare quanto questo profondo sentimento sia sconfinato. Nella lista si trovano film che trattano il tema della coppia in diverse sue sfumature: partendo dagli amanti, alle differenze di genere, sociali e di provenienza giungendo al concetto di poli amore. La speranza è che certe visioni durante questo giorno facciano da monito a chi desidera abbracciare qualcuno e manifestare il proprio affetto, senza vergognarsene.
30. Across the Universe (2007)
Ispirato a ben 34 canzoni originali dei Beatles, che accompagnano la trama del film quasi come in un musical. Ambientato negli anni sessanta, racconta la storia di Jude, un giovane operaio di Liverpool, che non riesce a dimenticare una ragazza che aveva conosciuto e amato. Arruolatosi nella Marina militare, si mette in viaggio verso gli Stati Uniti alla ricerca del padre. Una volta giunto in America, Jude finalmente incontra suo padre e fa amicizia con Max e Lucy. Trasferitosi a New York, cerca di guadagnarsi da vivere, conosce Sadie e Prudence. Max, in seguito viene arruolato nell’esercito, e questo spinge Lucy a partecipare al movimento pacifista, scatenando la gelosia di Jude.
I due si trovano costretti a dividersi, ma la forza del loro amore non conoscerà ostacoli. Sullo sfondo della guerra del Vietnam si consuma il rapporto tra Jude e Lucy, ragazzi innamorati e desiderosi di vita, nati in un ambiente sfavorevole e cupo. La regista Julie Taymor dirige un musical, non musical, che ci ricorda quanto sia fondamentale la musica nelle storie d’amore, e che musica! Pesca la grandezza melodica dei Beatles per accompagnare le vicende sullo schermo con note dolci e sublimi che affrescano un film unico nel suo genere.
29. Blue Valentine (2010)
Blue Valentine, racconta la particolare storia d’amore di Dean e Cindy. Lui ha lasciato gli studi molto presto; lei, invece, studia per diventare medico si occupa della nonna. È proprio nell’ospizio dove l’anziana è ricoverata che i due si conoscono. Tra loro nasce subito una forte attrazione che li porta a cominciare una relazione. Qualche tempo dopo la ragazza è incinta, ma non è sicura che il padre sia Dean. Il figlio potrebbe essere del suo ex.
Se in un primo momento Cindy decide di abortire, alla fine sceglie di portare avanti la gravidanza. Dean è talmente innamorato di lei che vuole sposarla comunque, anche se il bimbo potrebbe non essere suo. Le cose si complicano quando l’ex scopre della loro relazione e, in un impeto di rabbia, picchia Dean. Derek Cianfrance racconta una storia d’amore unica ma universale, con un approccio narrativo semplice ma intenso alternando il presente ormai segnato dal destino ineluttabile e dal passato colmo di profonda passione. Da segnalare, a nostro avviso, le interpretazioni straordinarie dei protagonisti Michelle Williams e Ryan Gosling.
28. A Star is Born (2018)
Bradley Cooper, interpreta Jackson “Jack” Maine, famoso cantante rock country, che combatte privatamente una dipendenza da alcol e droghe. Dopo uno spettacolo, Jack visita un bar dove assiste a un’esibizione di Ally, cameriera e cantautrice. Stupito, trascorre la notte a parlare con lei, che gli rivela il desiderio di perseguire una carriera musicale. Ally condivide con Jack alcuni testi a cui sta lavorando, e lui, convinto del suo talento, la invita a partecipare alla sua tournée e di lì a poco i due iniziano una relazione. Durante il tour, Ally incontra il successo. Sebbene infastidito da ciò, l’amore tra i due, cresce e alla fine si sposano. Jack da ubriaco esprime la sua disapprovazione per la nuova immagine di Ally.
Il musicista sempre più alterato ed incapace di donare amore come all’inizio, si unisce ad un programma di riabilitazione per recuperare la sua situazione, ma forse qualcosa dentro di lui si è rotto per sempre. Impossibile non inserire una pietra miliare della commedia musicale Hollywoodiana, il sogno del successo precedentemente incarnato da Judy Garland e Barbra Streisand. Accanto a loro si aggiunge Lady Gaga che non sfigura affatto, anzi dimostra come il suo carisma ben si presti anche al cinema, mentre sulle doti da cantante, nessuno aveva dubbi. Bradley Cooper si dimostra all’altezza del suo ruolo anche dal punto di vista canoro, con un esordio alla regia che sprigiona note frizzanti ma anche tristemente malinconiche che ripercorrono un grande classico del passato donandogli una luce tutta nuova.
27. Cold War (2018)
Nella Polonia dell’immediato secondo dopoguerra, dove inizia la lunga e tortuosa storia d’amore tra Wiktor e Zuzanna. Lui, musicista, è incaricato di dirigere il corpo di danza e canto popolare di stato. Lei, giovane e ambiziosa cantante, viene scelta da Wiktor per far parte del coro. Durante un’esibizione a Berlino Est, Wiktor decide di valicare il confine per fuggire dal blocco sovietico e Zula, tradendo le sue aspettative, non lo segue. Inizia per i due amanti un deleterio inseguimento per mezza Europa, lungo quindici anni, fra liti e riavvicinamenti.
Il regista Pawel Pawlikowski indaga le ferite di un Continente e di un secolo intero raccontando i mille ostacoli vissuti dalla storia d’amore. Le distanze incolmabili e il loro tragico amore sembrano essere il diretto riflesso dell’Europa del tempo, divisa e spaccata in due dalla cortina di ferro, dove nulla lascia presagire il meglio. Uno di quegli amori dal quale si fugge per poi voltarsi sempre indietro, risultando impotenti. I due, follemente innamorati ma incapaci di vivere insieme, metteranno progressivamente in crisi le scelte intraprese nel corso del tempo: una guerra fredda che uccide l’essere umano attraverso una discordia mondiale, si contrappone al caldo conflitto della più profonda intimità della coppia.
26. Hungry Hearts (2014)
Jude è americano, Mina è italiana. S’incontrano per caso a New York. S’innamorano, si sposano e hanno un bambino. Si trovano così in poco tempo dentro una nuova vita. Sin dai primi mesi di gravidanza Mina si convince che il suo sarà un bambino speciale. Suo figlio deve essere protetto dall’inquinamento del mondo esterno e per rispettarne la natura bisogna preservarne la purezza. Jude, per amore di Mina, la asseconda, fino a trovarsi un giorno con il figlio in pericolo di vita, affrettandosi per salvarlo. All’interno della coppia inizia una battaglia sotterranea, che condurrà ad una ricerca disperata di una soluzione nella quale le ragioni di tutti si confondono.
A Saverio Costanzo piace giocare con gli stilemi di genere, farli incontrare, cambiare registro, costruire e poi virare verso qualcos’altro, sovrapporre e mescolare le carte. L’inizio è improvviso e folgorante. La vicenda si snoda attraverso un incontro improbabile. Le conoscenze e le esperienze nutrono, ma spesso non sfamano del tutto l’appetito emotivo e affettivo di chi è lontano dalla propria casa. Finché non se ne costruisce una nuova, propria. Eppure, invece che riempire lo stomaco e il cuore di gioia, questa nuova casa è segnata da ansia e ossessione che mettono in pericolo la stessa. Il film degenera, passando dalla commedia, al romance, ed infine alla tragedia fino a sfociare nella tensione drammatica del thriller, trasformando quella famiglia nella prigione di tutti che incatena l’amore all’interno di uno spazio deformato.
25. Mr.Nobody (2009)
Mr. Nobody, segue le vicende di Nemo Nobody, un uomo che ha superato i cento anni e che vive in una sorta di reality show sugli ultimi momenti della sua vita. Siamo nel 2092 e l’essere umano ha raggiunto l’immortalità grazie a un processo che si basa sul rinnovamento delle cellule. Per questo è così interessante la condizione di Nemo: sarà l’ultimo uomo sulla Terra a morire. Costantemente monitorato, viene sottoposto a numerose interviste per lasciare memoria del suo passato, anche se lui non ricorda molto.
I suoi sono racconti confusi e spesso in contraddizione tra loro. Non aiutano poi i numerosi momenti di smarrimento in cui crede di avere una trentina di anni, in un passato che sembra un quadro incerto senza una cornice ben delineata. Il film narra dell’idea che la vita e l’identità di una persona siano condizionate in maniera tanto netta da elementi come scelta e caso. In Mr. Nobody, ad incarnare le tre fasi principali della vita del suo protagonista, ci sono tre storie d’amore che il regista dispone secondo una sorta di scala che rispecchia la coscienza e la convinzione della scelta che le ha portate ad esistere.
24. Undine (2020)
Christian Petzold, racconta la storia di Undine, che lavora in un museo di Berlino come storica. Ai visitatori, la donna presenta nella galleria lo sviluppo urbano della città mediante i plastici che la rappresentano, illustrando i suoi diversi stadi evolutivi che l’hanno resa la grande capitale odierna. Un giorno, improvvisamente, il suo ragazzo decide di lasciarla, venendo meno alla sua promessa di amore eterno. Affranta e disperata, Undine incontra nel bar del museo il sommozzatore Christoph e se ne innamora perdutamente.
Putroppo la tragedia busserà nuovamente alla sua porta, perchè L’ondina che è in lei deve uccidere chi l’ha tradita per poi poter tornare a nuotare libera tra le acque. Il regista tedesco riprende l’affascinante folklore europeo che si rinvigorisce e fa breccia nella sua protagonista, donna ad un bivio tra il reale ed il surreale, tra il sogno e la crudezza del quotidiano. In questo senso c’è un idea di un amore infinito, che supera le barriere dello spazio e del tempo, delle profondità delle acque e della costante paura della morte e della fine. Questo nuovo amore le permette di rinvigorirsi e di ringiovanire nonché di ricostruire se stessa, proprio come Berlino, la città che non si è mai spezzata, rimettendosi in piedi ogni volta.
23. Il favoloso mondo di Amelie (2001)
Amélie Poulain è una giovane ragazza parigina che lavora come cameriera. Vive in un mondo tutto suo. Traumatizzata dalla morte improvvisa di sua madre e dalla conseguente freddezza di suo padre. La ragazza subisce il fascino delle piccole cose. Una sera trova una scatoletta di latta contente i ricordi di infanzia di un bambino che l’aveva nascosta dentro ad un muro. Amélie si impone di trovare il proprietario e restituirgli un pezzo della sua infanzia. Riuscita a riconsegnare la scatola, viene colpita dalla reazione positiva dell’uomo, decide di dedicare le sue giornate a rimettere a posto le cose che non vanno nella vita delle persone a lei vicine.
Un giorno, incontra Nino, un ragazzo molto particolare che passa il tempo collezionando fototessere gettate da persone insoddisfatte delle proprie pose. Un film delizioso come una caramella e divertente come guardare una vecchia fotografia con gli amici. L’elogio delle cose semplici in un mondo nel quale ognuno di noi può credere nella polvere magica di cui sono fatti i sogni. Una scena su tutte a sottolinearlo: Amelie che diventa gli occhi del cieco mentre lo aiuta ad attraversare la strada. La morale è che per ricevere amore bisogna provare piacere nel donarlo. Amelie è una ragazza dal cuore puro, ma non in un modo sdolcinato volto a saturare l’intimità, bensì condito da spessa leggerezza dell’aria, che però non significa superficialità.
22. Crazy, Stupid Love (2011)
Cal Weaver è sposato con Emily e padre di tre figli. L’uomo sembra condurre una vita perfetta fin quando, un giorno, la moglie gli confessa di averlo tradito e chiede il divorzio. Il mondo di Cal sembra sgretolarsi. L’uomo inizia quindi a frequentare un locale notturno, nella speranza di incontrare qualcuno con cui sfogare la propria tristezza e la nuova solitudine. Proprio nel locale, attira l’attenzione di un giovane uomo, affascinante che offre a Cal il suo aiuto per rimettersi in sesto, riscoprire la virilità perduta e tornare a sedurre. Così, mentre Cal è impegnato a imparare nuovamente come destreggiarsi nel mondo dei single, suo figlio Robbie, a soli tredici anni, scopre di essere follemente innamorato della sua babysitter, la quale si innamora di un uomo del tutto inaccessibile e assai più maturo di lei.
Infine Hannah, figlia maggiore di Cal, sembra infatuarsi della persona sbagliata. I personaggi di Steve Carell e Ryan Gosling sono due uomini che si chiedono l’un l’altro e a se stessi cosa voglia dire essere un uomo oggi e come esserlo al fianco di una donna. Trovando la risposta nella sintesi tra due visioni opposte e nell’accettazione dei propri limiti. Nel film, le figure femminili sono decisamente più stabili e soprattutto determinate, perché accettano con maggior consapevolezza le loro imperfezioni e le loro debolezze. Il tutto, all’interno di un panorama riguardante la commedia hollywoodiana in cui vige un conservatorismo nemmeno troppo velato e dove spicca anche un’analisi sociale dalla ostentata superficialità. A questo si aggiunge un romanticismo mai troppo zuccheroso ma sempre stemperato nell’ironia.
21. Maestro (2023)
Il film è incentrato su Leonard Bernstein, compositore statunitense. Personaggio carismatico, capace di comporre opere sinfoniche e opere più commerciali per Broadway. Bradley Cooper porta sul grande schermo la storia di Leonard. Il film ripercorre trent’anni di vita del direttore, a partire dall’incontro con l’amore della sua vita, Felicia Montealegre, raccontando la loro complessa storia d’amore, durata venticinque anni. La coppia ebbe tre figli e dovette confrontarsi con l’omosessualità del compositore. I tasti di un pianoforte risuonano in una stanza vuota di familiarità ma colma di sentimenti. Il ricordo di lei è la mancanza di quell’amore che lo aveva accompagnato nei giorni bui della carriera.
Il novecento: secolo di usi e costumi ribaltati, di certezze in discussione, rendono Bernstein protagonista del suo destino e delle sue scelte sentimentali e sessuali. Nessuna azione però può essere compiuta senza che questa si ripercuota su chi accanto a noi ci sostiene. La bellezza sta nell’inquadrare un movimento del corpo nell’intento di dirigere un pugno di esseri umani pronti a sfornare arte attraverso i loro strumenti. Lei lo osserva sul podio, mentre lui tiene la bacchetta in mano, per dirigere, consapevole che tutto ciò è anche merito suo, poiché chi come lui ha saputo maestrare l’arte, allo stesso tempo si trova in difficoltà a manifestare il proprio essere.
20. Foglie al Vento (2023)
Aki Kaurismäki, racconta le solitudini di Holappa e Ansa, un uomo e una donna che si incontrano una notte a Helsinki. Basta uno sguardo a far sì che ci si renda conto dell’altra persona. Tu mi guardi, io distolgo lo sguardo. Mi alzo e mi accendo una sigaretta, ed ecco che mi guardi. Finalmente ho il coraggio di guardarti anch’io. Olappa è un signorone alto, smilzo dallo sguardo perso che fuma in continuazione anche dove non si dovrebbe. Ha il vizio di alzare il gomito un po’ troppo, forse per distrarsi dalla noia quotidiana, forse perché è depresso, ma lo è anche perché beve. Ansa stacca la corrente appena vede la bolletta della luce e ascolta la radio con la guerra in sottofondo.
Entrambi, rischiano di diventare barboni ed essere abbandonati su una strada, al gelo. Eppure hanno un grande decoro, una dignità in quanto esseri umani, la personalità non l’hanno dimenticata e combattono con le unghie e con i denti per fare sentire la propria voce. La loro è una vita semplice, fatta di cose semplici che spesso non sono così soddisfacenti, eppure vanno avanti. Lei lo aiuta perché è troppo ubriaco per reggersi in piedi. Che belli quei poster e quelle insegne che dipingono questa Helsinki così sporca e fredda ma al tempo stesso dignitosa! Kaurismäki ci ricorda quanto la vita possa essere significativa nella sua ripetitività: ci si può innamorare anche di questo. Si può cambiare anche per questo. Si può essere migliore anche per questo. Si deve combattere anche per questo.
19. Amour (2012)
Georges e Anne sono colti, istruiti, insegnanti di musica in pensione. La loro figlia, anche lei musicista, vive all’estero assieme alla sua famiglia. Un giorno, Anne ha un incidente e l’amore che unisce la coppia verrà messo a dura prova. Una storia d’amore messa in scena nella più pura delle sue accezioni, ossia un rapporto matrimoniale che va avanti da decenni e che, purtroppo, non è immune al passare del tempo, alla malattia e, soprattutto, alla vecchiaia, però, allo stesso tempo, nonostante tutto, appare più forte e solido che mai.
Tutto si svolge e si consuma all’interno della casa stessa dei due protagonisti. E così, quando non ci si concentra sui loro primi piani o sui loro gesti, silenziosamente esistono le stanze, ora abitate, ora vuote. Ciò viene espresso con un rispetto che va di pari passo a una forte necessità di riservatezza, rappresentando un amore che non ha bisogno di inutili fronzoli o di eccessivi virtuosismi per comunicarci quanto esso sia potente. Alla fine, ciò che resta è un profondo senso di vuoto e di tristezza che ben presto viene colmato dalla certezza che l’amore vero, di fatto, non muoia mai, persino quando ciò che resta è un’enorme casa completamente vuota.
18. La Forma dell’acqua (2017)
A causa del suo mutismo, l’addetta alle pulizie Elisa si sente intrappolata in un mondo di silenzio e di solitudine, specchiandosi negli sguardi degli altri si vede come un essere incompleto e difettoso, così vive la routine quotidiana senza grosse ambizioni o aspettative. Incaricate di ripulire un laboratorio segreto, Elisa e la collega Zelda si imbattono per caso in un pericoloso esperimento governativo: una creatura squamosa dall’aspetto umanoide, tenuta in una vasca sigillata piena d’acqua. Elisa si avvicina sempre di più al “mostro”, costruendo con lui una tenera complicità che farà seriamente preoccupare i suoi superiori. Giullermo del Toro narra una favola adulta a suo modo, intrisa di passione, ed in grado di lanciare un messaggio di tolleranza e di amore che risuona fortissimo nel valzer del nostro presente.
Con i piedi piantati nell’America ambigua dei primi anni Sessanta, strizzando l’occhiolino a classici immortali rappresentati dai mostri della Universal. L’opera trova la quadra nella sua ricerca estetica e tematica. Un film fatto di emozioni e sentimenti, di amore spirituale e perfino carnale. Il sesso viene mostrato in maniera permissiva che diventa parte fondamentale dell’amore che non allontana bensì permette di arricchire ed unire. Inoltre, è anche capace di fare un discorso politico senza mai diventare per questo pedante o retorico, inoltre restituisce al nostro sguardo lo stupore infantile che forse abbiamo perduto con il passare degli anni.
17. La Vita di Adele (2013)
La protagonista è Adele, una quindicenne liceale francese, certa che le ragazze debbano uscire con i ragazzi. Tutto cambia, nella sua esistenza, il giorno in cui conosce Emma, giovane donna dai capelli blu e dallo stile androgino. L’incontro la spinge a mettere in discussione tutte le sue sicurezze e a prendere coscienza della propria sessualità. Tra le due inizia una relazione intensa che le porta a crescere insieme fino a sfociare in una convivenza. Raggiunta l’età adulta, le protagoniste devono però fare i conti con ciò che sono come singoli individui e come coppia. Il cambio di atteggiamento di Emma manderà Adele in confusione, portando la loro storia a un punto di non ritorno. Il cinema di Abdel Kechiche rappresenta la realtà.
Considerato scandaloso alla sua uscita, il film si mostra in modo esplicito con scene dalla forte carica sessuale ed erotica. Non ci si deve soffermare solo su quello, perchè è una pellicola soprattutto sull’adolescenza , sulle scelte, sulle ambizioni , sul diventare adulti. Non c’è la paura di rivelarsi attraverso un amore contraddistinto da una irrefrenabile erotismo e sessualizzazione. La visione del regista coglie ogni minimo sguardo, smorfia o sorriso delle protagoniste quasi a sembrare di voler entrare nella loro mente. Il tutto inquadrato con una tale sensibilità e delicatezza che è impossibile non rimanerne svuotati.
16. Storia di un Matrimonio (2019)
Charlie è un regista teatrale, e Nicole, sua moglie è un’attrice, sposati con un bambino. Ognuno apprezza l’altro, sia nei suoi pregi che nei difetti. Ma c’è qualcosa che non va. Un tassello si inclina, portando la coppia a quella che sembra l’unica soluzione alla loro infelicità: il divorzio. Charlie e Nicole dovranno affrontare tutti gli ostacoli di una separazione, mentre il bambino cerca di tenere uniti i genitori, i due adulti dovranno capire cosa fare, ma potranno riuscirci soltanto insieme. Noah Baumbach si rivela capace della battuta d’arresto improvvisa, dello scarto laterale che modifica il tono.
Quando sembra che si stia spingendo oltre, che stia giocando troppo con la commedia o diventi troppo melodrammatico e quando la rabbia che s’impadronisce di te si trasforma in violenza eccessiva, l’emotività si traduce inevitabilmente in commozione. L’approccio si limita all’essenziale e sta addosso alle due metà di un intero che non è più tale, e che deve imparare a riconoscersi, ricollocarsi e rincontrarsi passando attraverso una fase fatta di paure, spaesamenti, recriminazioni e dolore. Il regista è in grado di cristallizzare con precisione scientifica la complessità dell’amore, di quell’organismo oscuro e multiforme che è la coppia e poi la famiglia e della centralità che occupano nello spazio delle nostre vite.
15. Ferro-3 (2004)
Tae-suk gira la città cercando case dove stabilirsi temporaneamente in assenza dei proprietari. Entra ma non ruba nulla. Vive gli appartamenti dove si introduce facendo le pulizie e riparando gli oggetti rotti come se fossero i suoi. Un giorno, incontra Sun-hwa, una ragazza che subisce maltrattamenti casalinghi e che il marito tiene prigioniera. A causa di una denuncia, lui viene rinchiuso in prigione, ma i due si innamorano e Sun-hwa decide di seguire Tae-suk in un’altra vita. Kim Ki-Duk descrive la solitudine e l’amore dei protagonisti, eliminando il dialogo trattato con una leggerezza quasi ultraterrena, limitato a grida fredde dei personaggi esterni, e lasciando parlare soltanto i silenzi dei sinuosi movimenti che sembrano volare negli spazi.
Il trascorrere del tempo di una persona che vive da sola, che nella vita non ha dimenticato uno degli elementi più importanti, la curiosità: desiderio che spinge verso l’ignoto, fa incontrare le due lune, per dare origine a un amore quasi angelico, nel quale comunicare è muoversi, affascinare è sfiorarsi. Il tocco del regista coreano regala un’opera piccola ed immensa allo stesso tempo, narrando i sentimenti con la fantasia e la leggerezza delle emozioni simile all’occhio artistico di un pittore che dipinge l’amore, sentimento magico ed impalpabile come l’aria.
14. Lost in Translation (2003)
La star del cinema ormai in declino Bob Harris si dirige a Tokyo per girare uno spot pubblicitario e pernotta in un hotel di lusso. In un’altra camera dell’albergo alloggia la giovane Charlotte, che accompagna in viaggio il marito. Questo se ne va, lei, rimasta sola e con la consapevolezza di essere poco compresa, s’interroga sul loro rapporto. Una sera, Bob e Charlotte si trovano per caso al bar dell’albergo e iniziano a parlare. Entrambi insonni, finiscono per passare molto tempo insieme.
L’incontro di due solitudini farà nascere un rapporto. Sofia Coppola racconta lo spaesamento esistenziale e sentimentale dei due con una stile davvero sorprendente. Mette subito fuori gioco i cliché dell’avventura clandestina e spiazza la tensione erotica giocando su sfocature, intermittenze e raffinate variazioni di luce. Il film riesce a creare un’atmosfera tenue e sensibile, che partecipa alle vibrazioni emotive dei due protagonisti, immergendoli in morbide e malinconiche penombre. Una sottile messa in scena volta a decantare i corpi, capace di cogliere la leggera e volatile impermanenza dei sentimenti.
13. Il Filo Nascosto (2017)
Nella cornice glamour e scintillante della Londra degli anni Cinquanta, il sarto Reynolds Woodcock dirige insieme alla sorella la celebre House of Woodcock, inconfondibile marchio di stile e bellezza, richiesto da reali, stelle del cinema, ereditiere, socialiste e nobildonne, proiettando Woodcock al centro della moda britannica, e consacrano il suo nome come uno dei più conosciuti e ammirati. Nonostante la conoscenza dei desideri e della figura femminile, lo scapolo considera l’amore un privilegio precluso a un artista del suo calibro. Finché non incontra Alma, ragazza ambiziosa e caparbia che riesce a insinuarsi nel suo cuore come musa e come amante, sconvolgendo da un giorno all’altro la sua perfetta vita fatta su misura.
Una disamina intima e voluta, del regista Paul Thomas Anderson che dirige un film sul Potere e sulle sue svariate facce. Il potere che ogni individuo ha o non ha su un altro individuo. Il regista americano concentra tutto dentro un rapporto di coppia sentimentale, svelando il filo nascosto che lega le persone che si amano: un filo fatto di passione e apparente insofferenza che, tuttavia cela uno scortese malessere fatto di sadismo e di masochismo, di concessioni e rivendicazioni, conquiste e rinunce. Straordinario dal punto di vista formale, con una scrittura precisa e intelligente, ha in Daniel Day-Lewis e Vicky Krieps due interpreti perfetti, capaci di dare corpo, voce, sguardi ed espressioni ai sentimenti di esaltazione e oppressione.
12. Bones and All (2022)
La storia di un primo amore tra Maren, una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società, e Lee, un ragazzo solitario dall’animo combattivo. Dopo il loro incontro, i due giovani iniziano un viaggio on the road che li porta alla continua ricerca di identità e bellezza. Ammirando paesaggi nascosti in quella che è l’America anni 80′. I ragazzi tentano di trovare il proprio posto in un mondo pieno di pericoli e che non riesce a tollerare la loro natura di cannibali. Il film di Luca Guadagnino ritrae perfettamente la Generazione Z, l’ultima, quella degli “sfigati”, degli emarginati e degli incompresi.
A noi, il regista dice, forse non sono loro il problema, forse non solo loro la causa delle sciagure del mondo o delle insicurezze che ne sono derivate, ma probabilmente lo sono i padri, le madri che incapaci ed irresponsabili non hanno saputo svolgere il ruolo di educatori: se ne sono lavati le mani. E allora, eccoli lì, questi ragazzi cannibali che mangiano perchè hanno fame di amore, hanno fame di esperienze e di vita. Una meravigliosa metafora visiva e truculenta sul significato dell’amore e del possesso, della passione intesa come forte volontà di introdurre un altro individuo all’interno del nostro organismo, di cibarci di luoghi e di sensazioni altrui per renderle nostre, personali e indelebili. Quell’odore di ferro e di sangue di mischia al profumo dei vestiti puliti, dell’acqua dolce sui capelli e la morbidezza delle labbra che attendono, intrepidi, di essere riempite di baci.
11. Licorice Pizza (2021)
Ambientato nella San Fernando Valley degli anni Settanta, racconta la storia di un giovane liceale, Gary Valentine. Il giorno dell’annuario Gary incontra Alana, una ragazza più grande di lui, della quale rimane fortemente colpito. I due iniziano a frequentarsi e a passare diverso tempo insieme, stringendo sempre più amicizia, tanto che finiscono per avviare un’azienda di letti ad acqua, insieme. I due giovani vivono diverse avventure, correndo da una parte all’altra della città, crescendo ed innamorandosi giorno dopo giorno. Licorice Pizza è un film libero.
Un rumore sordo di disillusione zittito da un’energia vitale irrefrenabile e trascinante, con una potenza sentimentale ed una capacità di procedere per giravolte continue di eventi assurdi e improbabili che raccontano lo squallore, la gioia, l’amore, il grottesco, la follia, il sentimento. Un luminoso mosaico composto da frammenti bellissimi, da schegge di vita esplose nel movimento della stessa, che la riflettono, la distorcono e la illuminano, formando un’immagine abbagliante di sogni, risate, incoscienza, follia. Un cinema che non ha paura di se stesso e delle proprie regole, né della trasgressione, che ama il suo passato e guarda dritto verso il suo futuro, per raccontare l’inevitabilità dell’amore come libertà, anarchia, rivendicazione di sé, esplosione di vita.
10. Laurence Anyways (2012)
Laurence è un professore che al suo trentacinquesimo compleanno decide di confessare alla fidanzata Fred, il suo più grande desiderio: quello di cambiare sesso. Lei inizialmente rifiuta questa idea e si allontana, poi però decide di restare al suo fianco e sostenerlo in questa nuova avventura. Tra i due le cose cominciano a inclinarsi, tanto che Fred lo lascia. Passano cinque anni e, sebbene la loro storia sia finita, non ha mai smesso di amarla. Tra i due c’è un riavvicinamento quando Laurence pubblica un libro di poesie. Allora decidono di incontrarsi riaccendendo qualcosa di nuovo.
Può l’amore elevarsi così tanto da superare le differenze di genere? Esiste un sentimento talmente puro e accogliente da continuare ad ardere anche quando il corpo smette di diventare uno strumento di richiamo sessuale? Xavier Dolan non sembra interessato a proporre soluzioni agli interrogativi suscitati, ma, anzi, è deciso a dare uno sguardo sulla marginalità più estrema attraverso le lenti del sentimento d’amore, che stemperano la drammaticità della storia. Una società che, nonostante la dichiarata apertura mentale, non è disposta a rinunciare alla propria facciata di perbenismo di chi un anno prima ti ammirava e ora invece ti giudica. Laurence dentro di sé ha la forza dell’amore, anche se conscio che andare fino in fondo comporta la necessità di rinunciare alla totalità di quest’ultimo.
9. In the Mood for Love (2000)
Ambientanto nella Hong Kong degli anni Sessanta, racconta la storia di Chow Mo-wan e di Su Li-Zhe. I due vivono nello stesso edificio con i rispettivi partner. È proprio così che si conoscono, incontrandosi nelle scale o all’entrata del palazzo. Dato che sia la moglie di Chow che il compagno di Su sono spesso e volentieri fuori per lavoro, i due si ritrovano a trascorrere sempre più tempo in compagnia l’una dell’altro, scoprendo che hanno diverse cose in comune. Tra loro inizia a nascere qualcosa, una simpatia che resta però soltanto platonica, fin a quando non iniziano a sospettare che i loro rispettivi coniugi siano infedeli.
Amore e Tempo. Così Wong Kar Wai relega i due amanti all’interno di una prigione, romantica e sensuale, impalpabile e atemporale, nella quale i gesti si ripetono incessantemente e gli orologi non sembrano mai indicare nulla di significativo. I dettagli fungono da amuleti per la memoria di un momento inafferrabile ed impensabile fatto di tende poeticamente mosse dal vento, cibo, vestiti. I protagonisti sono archetipi delle occasioni mancate e dell’amore inespresso, rinchiusi dentro barriere di convenzioni sociali. Il terrore di vivere un amore in prestito, porta gli innamorati a non viverlo intensamente e in modo realistico ma lasciandolo scorrere tra i meandri degli anni che passano, mentre nuove mode soppiantano le precedenti e la storia non si ferma.
8. Mommy (2014)
Diane è un’esuberante giovane mamma vedova che si vede costretta a prendere in custodia a tempo pieno suo figlio, un turbolento quindicenne affetto dalla sindrome da deficit di attenzione. Mentre i due cercano di far quadrare i conti, affrontandosi e discutendo, Kyla, nuova ragazza del quartiere, offre loro il suo aiuto. Insieme, troveranno un nuovo equilibrio, e tornerà la speranza. Xavier Dolan sceglie il 4:3 come formato, il quale alimenta una visione simile a una gabbia, finendo per creare tre personaggi lontani che si presentano come destinati all’infelicità sebbene condannati a provare a sfuggirgli, sono intrappolati in un formato claustrofobico, che li forza a sognare la libertà e serenità.
Dopo un inizio ritmato, lentamente gli eccessi e le battute cambiano, le interazioni passano dal ridicolo al compassionevole quando da un livello superficiale di osservazione si entra dentro alla famiglia e ciò che ci appariva divertente si trasforma in un inferno. L’illusoria ricerca di un’impossibile felicità che anima le speranze dei personaggi, si spegne e riaccende nella violenza che caratterizza il loro rapporto, ma che lentamente farà emergere una delle forme d’amore più genuine che si possano immaginare. Mentre il mondo intorno a loro pensa che si odino, lo spettatore lentamente comprende che non è così e, dentro di sé, lascia entrare un’emotività sconfinata.
7. I Segreti di Brokeback Mountain (2004)
Estate del 1963 nel Wyoming, un allevatore ingaggia due giovani per condurre il suo gregge di pecore a Brokeback Mountain. Jack Twist è un estroverso e chiassoso cowboy da rodeo, Ennis del Mar è introverso e non ama conversare. Le avversità della montagna e la vicinanza forzata durante tutta l’estate finiscono per coinvolgere i due in una storia d’amore inaspettata. Sopraggiunto l’autunno e con esso la fine del lavoro per l’allevatore, ognuno torna alla propria vita e, mentre Ennis sposa la fidanzata, Jack si affaccia al rodeo. L’amore, tuttavia, non si è mai assopito, ma anche nella relazione, i due sono ai poli opposti. I cowboy innamorati di Ang Lee sono fuori dal mondo, in quel luogo sospeso che rompe le convenzioni giù a valle e spezza i tempi della cultura per seguire quelli della natura.
I due giovani si avvicinano fino a toccarsi. Nella tenda, il cameratismo si converte in passione, la realtà in epica amorosa. Sul Brokeback, il corpo del cowboy cessa l’abito istituzionale del genere, e le loro nudità sono segnate dal cappello come richiamo figurativo della tradizione già colpita dai crepuscolari cowboy del passato. Quella tradizione così virilmente cavalcata passa la maschera ad Ennis e Jack che cercano di rimanere disperatamente fedeli, sfuggendosi lontano e aderendo, con dolore, al sistema della maggioranza omofoba. Ogni storia d’amore ha ostacoli da superare, miglia e paesaggi da consumare prima di ritrovare il suo luogo del cuore.
6. The Millionaire (2008)
Jamal Malik è un ragazzo musulmano che vive nei quartieri più poveri di Mumbai. Decide di partecipare al quiz show ‘Chi vuol essere milionario?’, stupisce il pubblico indovinando tutte le risposte. Il presentatore del gioco, tuttavia, lo accusa di aver barato perciò il ragazzo viene arrestato e torturato dalla polizia locale. L’interrogatorio permetterà al giovane di ripercorrere le tappe più significative della sua esistenza, in un lungo e a tratti doloroso flash-back. I ricordi di Jamal si soffermano sulla sua infanzia, segnata dalla morte della madre e dall’incontro con l’orfana Latika. Jamal è il protagonista di una favola in cui si avverano i desideri dell’uomo indiano comune e non solo.
È un eroe virtuoso che sconfigge il male e salva i deboli senza dimenticare di mostrare le fratture presenti nella società indiana, prodotte da un sistema nel quale sopravvivono forti disuguaglianze. Un ragazzo comune che decide di agire alla propria condizione di impotenza. Nella Mumbai dell’infanzia gli innamorati “moschettieri” sviluppano personalità opposte che determineranno destini profondamente differenti. Danny Boyle lascia che la musica si fondi con le immagini, sottolineando e guidando le emozioni che attraverso generi ed estetiche alternati, ci trasporta in quella brusca terra di baci sognati e scontri di classe, assoli sentimentali e crudeltà brutali. Tra il volo di una stella in elicottero e il tuffo di un bambino nella latrina più sporca e poetica di tutta l’India.
5. Eternal Sunshine of the Spotless Mind (2004)
Clementine, una ragazza estroversa e spontanea si rivolge ad una clinica per far cancellare il suo ragazzo dalla mente e si sottopone a una procedura in grado di eliminare tutti i ricordi collegati alla storia d’amore finita male. Il fidanzato Joel cerca di riappacificarsi con lei, ma lei non lo ricorda più. Così, anche lui sceglie di far cancellare Clementine dalla sua mente. Seguendo la mappatura dei ricordi di Joel, inizia la procedura volta a cancellarli, ma rivivendoli nella sua mente, si rende conto di non volerla più cancellare. Se si desidera essere sempre felici, non resta che eliminare dalla mente i ricordi dolorosi e ricominciare ogni volta da capo per ricostruire se stessi.
Eternal sunshine of the spotless mind ci parla dell’amore nella sua prospettiva più dolorosa: la fine. Ma se è vero che l’amore non è necessariamente eterno, il “per sempre” non è la cosa più importante; amiamo perché non possiamo farne a meno, amiamo anche se sappiamo che finirà. Così, mentre Joel e Clementine tentano di fuggire dal loro mondo che va in pezzi, nello stesso tempo assistiamo alla definizione di un amore che ha il coraggio di non dimenticare e capace di affrontare il dolore. Un sentimento che prende forma e colore, in un vortice di emozioni contrastanti. Quel che resta è un sapore dolce amaro e un profondo pugno nello stomaco, in bilico tra drammatico e fantastico.
4. Parla con Lei (2002)
Narra di Marco, uno scrittore, e Benigno, un infermiere. I due si conoscono durante uno spettacolo teatrale. Poi, si perdono di vista e ognuno segue la propria strada. Marco conosce la torera Lydia e inizia una relazione con lei. Qualche mese dopo la donna subisce un incidente durante la corrida. Accorso in ospedale per soccorrerla, Marco incontra di nuovo Benigno, che lavora proprio in quella clinica. Oltre a svolgere il suo lavoro, l’infermiere si prende cura di Alicia, una ballerina in coma, ormai da anni,a causa di un incidente stradale. Tra le continue visite a Lydia, Marco e Benigno stringono una forte amicizia. Pedro Almodovar costella i suoi personaggi di perfezione fatta da tante piccole imperfezioni. Parla con lei è un prisma in cui si riflettono tante emozioni, sfumature e azioni, che ruotano intorno alla fragile condizione umana.
La disperata necessità di amare e ricevere amore, utilizza l’arte come uno specchio in cui ritrovare pezzi della nostra vita solo apparentemente rimossi, ma in realtà rimasti in superficie. Un melodramma fra carnalità, desiderio e sentimento e soprattutto una incredibile e malinconica storia d’amore fra una ragazza in coma e un giovane infermiere. Almodovar riesce a mettere in scena vari tabù, costruendo la sua personale e ossessiva visione dell’amore. Due uomini si ritrovano a vegliare due donne che non possono ricambiarli. Amore e morte, dare vita e togliere vita, un’evocativa tensione in questo balletto in cui i sensi sono sollecitati al massimo, nel quale si parla, ci si ascolta, ci si tocca e massaggia.
3. WALL.E (2008)
In un distopico 2015, la Terra è diventata inospitale a causa dei rifiuti prodotti dagli umani, che ricoprono interamente il pianeta. L’umanità trova rifugio nello spazio, mentre attende che la BnL ripulisca il pianeta, grazie ai robot spazzini chiamati WALL•E. Purtroppo, i robot smettono presto di funzionare. Ad eccezione di uno che continua la sua opera di pulizia dei rifiuti. L’unico WALL•E sopravvissuto ha sviluppato dei sentimenti umani ed è desideroso di incontrare la sua anima gemella. La solitudine del robot è interrotta dall’arrivo di EVE, robot, il cui compito è constatare se sulla Terra ci sia vita. Quando il robot completa la sua missione, si disattiva. WALL•E, che inizia a nutrire un forte sentimento per lei, non ha intenzione di lasciarla andare.
“Un’odissea d’amore” che si consuma nella profondità dello spazio. Wall-e non è la solita celebrazione della riappropriazione da parte dell’uomo della sua umanità in un futuro dove la tecnologia ha vinto sullo spirito, al contrario è un film che afferma la bellezza e il romanticismo della tecnologia. I robot non sono solo l’entità da combattere ma una società a sé: hanno una loro vita, loro sentimenti e valori propri. Wall-e e Eve non combattono per salvare la razza umana, bensì combattono per salvare se stessi e il loro amore. Un film che afferma con forza l’importanza e la centralità del modo in cui conosciamo la realtà.
2. Chiamami col tuo Nome (2017)
Nonostante la sua giovane età, il diciassettenne americano Elio, si dimostra un musicista colto e sensibile. Passa il suo tempo a trascrivere e suonare musica classica e leggere. A trascorrere le vacanze estive con la famiglia è il giovane Oliver. I suoi modi disinvolti, colpiscono immediatamente l’adolescente, che comincia ad affacciarsi all’amore. Gli incontri tra i due giovani sono di un’intensità unica e palpabile. Chiamami col tuo nome è un film che parla al cuore, ogni cosa è illuminata, vive e respira per raccontarci un mondo sospeso nel tempo. Elio potrebbe essere un ragazzo come tanti, mosso dagli stessi impulsi, interessi e passioni. Il film ci trasporta in quell’estate così romantica e lontana dalla realtà. La necessità di diventare esseri umani, di vivere la vita cercando una via ed uno scopo. L’adolescenza e quel periodo nel quale capiamo chi siamo davvero e chi diventeremo, incontrando inevitabilmente le sofferenze causate dall’amore.
L’affronto alla noia, in queste lunghe estati nelle quali l’unico modo per passare oltre è entrare in contatto con l’altro. L’eleganza con cui Guadagnino ritrae i corpi dei protagonisti è colma di fragilità, pulsione, tenerezza e senso di colpa. Un film intriso di sensazioni, di sole sulla pelle, di brezza della sera, di odore dell’acqua. Noi siamo lì con quei meravigliosi ragazzi, consapevoli che non esisterebbero nel nostro mondo poiché la loro è una storia relegata in un quadro sfuggente, lontana ma mai emotivamente così vicina a noi spettatori. Una filigrana di poetica malinconia che conduce ad un vortice di sensazioni desiderose di non sprecare neanche un attimo di esistenza. Il finale sembra voler trasmettere chiara amarezza, ma in realtà quel dolce sorriso tra le lacrime di Elio sprigiona la consapevolezza di aver vissuto davvero, del rimorso della fine e anche della forza del futuro.
1. La La Land (2016)
Mia è una ragazza determinata a inseguire il proprio sogno di diventare attrice e tra un provino e un altro lavora in un bar ad Hollywood, mentre Sebastian è un jazzista che, nell’attesa di aprirsi un locale tutto suo, suona insoddisfatto nei piano bar. Una sera, Mia attirata da una musica proveniente da un locale, decide di entrare. Lì si imbatterà per la prima volta in Sebastian. Dopo una serie di incontri casuali, tra i due si crea un rapporto d’amicizia fatto di scontri e incontri, fino a quando tra i due esploderà una travolgente passione alimentata dalla condivisione di aspirazioni comuni. I sogni sono intrecciati e la complicità è fatta di incoraggiamento e sostegno reciproco. Nostalgia significa chiedersi se possiamo ancora essere quelli di una volta. Il Cinema si domanda se può essere ancora quello di una volta. La La Land, si domanda se ci sia spazio, al giorno d’oggi, per le sensazioni che scatenava il Cinema un tempo. Damian Chazelle si chiede se sia possibile recuperare quell’ingenuità, quella complessa maschera di semplicità appartenente ad un passato così vivamente variopinto. Possiamo ancora vivere il Cinema come fabbrica dei sogni? Possiamo ancora fare un cinema romantico, colorato, idealistico e solare con un linguaggio moderno, con riferimenti moderni e possibili soluzioni a problemi contemporanei?
La La Land non si impone di viaggiare nel tempo, bensì vuole ritrovare quelle sensazioni passate, all’interno del cinema di oggi. Vuole essere moderno, ma anche romanticamente legato ad un tempo lontano. La musica fuoriesce da ogni dove, da ogni radio, da ogni macchina, ed in questo funambolico mondo di folli e sognatori, un ragazzo e una ragazza si incontrano, lui sogna di tenere in vita il jazz, lei di diventare un’attrice. La meraviglia sta nella capacità di farti desiderare smodatamente di vivere nel loro mondo invece che nel nostro, di conoscere quei personaggi e avere quella spensieratezza anche nei drammi, far sognare e desiderare di ballare gioiosamente. Ma quando all’amore si affianca il tentativo serio di inseguire un sogno, tutto cambia e diventa qualcos’altro. Il mondo mieloso viene lasciato alle spalle, al fine di condividere la medesima etica di fatica e di privazioni emotive. La La Land non appartiene ai musical in cui le canzoni portano avanti la storia, appartiene a quelli in cui la musica e le coreografie servono a mettere in scena i sentimenti nei quali, le parole non suonano, ma sono sostituite nella corsa verso la rappresentazione emotiva. In un’orchestra di venti, più forte del vento, questa armonia di sensazioni, culmina in uno sguardo, quello di un pianista visibilmente commosso che alla vista di una attrice non parla, ma le suona un brano così struggente da diventare la loro vita insieme come mai l’hanno vissuta.
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