C’è un particolare genere cinematografico, da sempre non eccessivamente esplorato, ma che ha regalato alcune pellicole molto apprezzate: è quello sportivo.
I film sullo sport raccontano imprese straordinarie, ma anche storie di donne e uomini che lottano contro i propri limiti per raggiungere un obiettivo ben preciso. In particolare, le produzioni europee e americane hanno regalato opere molto importanti, alcune di queste anche premiate con degli Oscar, a evidenziare come questa categoria abbia ricevuto una giusta attenzione nel corso del tempo.
Di seguito, abbiamo scelto 20 titoli che pensiamo possano rappresentare i migliori film sullo sport: da Million Dollar Baby a Rush, passando per Ogni maledetta domenica e Tonya, ecco la nostra selezione, tutta da scoprire.
1. Borg McEnroe (2017)
Diretto da Janus Metz e scritto da Ronnie Sandahl, Borg McEnroe racconta della rivalità tra il glaciale svedese Björn Borg (Sverrir Gudnason) e il ribelle statunitense John McEnroe (Shia Labeouf): essa divenne leggenda sui campi da tennis internazionali tra fine anni Settanta e inizio anni Ottanta.
Tra il 1978 e il 1981, Borg e McEnroe si scontrarono in ben quattordici occasioni, dando vita a duelli memorabili soprattutto sull’erba londinese di Wimbledon. Freddo calcolatore e implacabile nelle scelte di gioco il primo, geniale ed eclettico il secondo, e spesso incline a furenti polemiche contro gli arbitri e gli spettatori che non gradivano la sua condotta. Uno scontro che si riverberava anche oltre il campo, poiché le opposte personalità rendevano entrambi protagonisti nel dibattito pubblico, tra appassionati e non solo, e alzarono maggiormente la tensione della sfida tra due uomini che, percorrendo due strade differenti, si affermarono come campioni.
2. Eddie The Eagle – Il coraggio della follia (2016)
Il britannico Eddie Edwards (Taron Egerton) sogna da sempre di gareggiare nello sci alpino alle Olimpiadi. Dopo un percorso nella prima giovinezza che lo ha portato ad ottenere un buon livello, verrà però respinto in fase di qualificazione per i Giochi invernali, poiché il suo stile viene ritenuto inadatto alla competizione.
Così, Eddie deciderà di cambiare disciplina, passando al salto con gli sci, non certo particolarmente diffuso nel Regno Unito. Si trasferirà in Germania, lì dove potersi allenare in strutture più adeguate, ma non sarà facile adattarsi e farsi accettare dai tedeschi, tutti più esperti di lui. Con l’aiuto di Petra (Iris Berben), titolare del bar all’interno del centro sportivo, Eddie non si arrenderà e riuscirà ad ottenere i primi risultati, che lo faranno ben sperare per il futuro. Dopo aver saltato i quindici metri, non riuscirà però a dominare il trampolino dei quaranta, anzi ferendosi seriamente. Deciso a non fermarsi nemmeno di fronte all’evidenza, sarà l’incontro con Bronson Peary (Hugh Jackman), ex promessa del salto con gli sci, a risultare determinante per un cambiamento…
Diretto da Dexter Fletcher e scritto da Sean Macaulay e Simon Kelton, Eddie The Eagle – Il coraggio della follia racconta la vera storia di Eddie “The Eagle” Edwards, lo sciatore britannico che nel 1988 divenne il primo atleta a rappresentare il Regno Unito alle Olimpiadi invernali di Calgary nel salto con gli sci, una tra le discipline più ardue delle specialità sulla neve.
3. Foxcatcher – Una storia americana (2014)
Nel 1988, il lottatore Mark Schultz (Channing Tatum) viene invitato dal ricco John Eleuthère du Pont (Steve Carell) a trasferirsi nella residenza di famiglia, affinché possa collaborare con lui per creare una squadra che possa gareggiare alle Olimpiadi di Seul. Schultz, campione a cinque cerchi in carica, coglie subito l’opportunità, dato che avrà un ruolo da protagonista e la possibilità di affrancarsi dal fratello David (Mark Ruffalo), a sua volta alloro olimpico in una categoria più leggera.
Spinto da motivazioni non del tutto chiare, du Pont ha a sua volta l’obiettivo di dimostrare alla propria famiglia di riuscire a raggiungere dei riscontri significativi. Nel frattempo, il suo rapporto con Schultz diventa quasi quello tra mentore e allievo. Ma, con il passare del tempo, e nonostante gli allenamenti in strutture sportive all’avanguardia e mezzi economici illimitati, John diverrà un cattivo esempio da seguire per Mark, che tarderà a rendersene conto.
Diretto da Bennett Miller, Foxcatcher – Una storia americana è tratto dall’autobiografia dello stesso Mark Schultz, scritta contemporaneamente alla sceneggiatura del film. Foxcatcher ha ricevuto cinque nomination all’Oscar e il Prix de la mise en scène al Festival di Cannes.
4. Fuga per la vittoria (1981)
1942. L’ex calciatore John Colby (Michael Caine) è recluso in un campo di concentramento tedesco insieme ad altri commilitoni britannici. Un giorno, viene notato dal maggiore nazista Von Steiner (Max von Sydow) il quale, da grande appassionato di calcio, non potrà che accogliere con soddisfazione questo incontro. Tanto da proporre a Colby di formare una squadra di prigionieri e prepararla ad affrontare una partita amichevole contro la Nazionale tedesca. Sebbene Von Steiner non sia un fanatico, il regime nazionalsocialista ha intenzione di rendere l’evento una spinta per la propaganda e fare disputare il match allo stadio Colombes di Parigi, occupata dal Reich ma sempre in subbuglio nel tentativo di liberarsi dall’oppressione attraverso la Resistenza. In realtà, per tutti i calciatori alleati la gara diverrà l’occasione per tentare la fuga proprio grazie a un piano escogitato dai partigiani, e dare così un colpo ferale ai tedeschi…
Classico del genere bellico ma con una forte connotazione sportiva: Fuga per la vittoria, diretto da John Huston e scritto da Evan Jones e Yabo Yablonsky, è un cult intramontabile che celebra l’essenza dello sport e il valore della libertà. Cast sensazionale, completato da Sylvester Stallone e da veri calciatori come Pelè, Paul Van Himst, Bobby Moore, Osvaldo Ardiles e altri.
5. Il maledetto United (2009)
Anni Settanta. Brian Clough (Michael Sheen) viene scelto come allenatore del Leeds United, dopo che il tecnico Don Revie (Colm Meaney) è stato chiamato dalla Federcalcio inglese per guidare la Nazionale dei Tre Leoni. Coach storico del Derby County, squadra di categorie minori portata da lui fino alla massima serie, Clough nutre da sempre un odio sportivo contro la sua nuova squadra e lo stesso Revie: tempo prima, in occasione di una partita di Coppa d’Inghilterra persa 2-0, al termine dell’incontro quest’ultimo si rifiutò di stringere la mano a Brian e al suo collaboratore Peter Taylor (Timothy Spall). Un gesto antisportivo e di estrema superbia, che Clough promise a sé stesso di vendicare sul campo.
Dopo aver ottenuto gradi soddisfazioni con il Derby County, paradossalmente è adesso arrivata l’occasione di allenare quella squadra che in qualche modo lo aveva da sempre respinto: ma come farà a superare la rivalsa e farsi apprezzare dai violenti e presuntuosi calciatori del Leeds?
Diretto da Tom Hooper e scritto da Peter Morgan, Il maledetto United è tratto dal romanzo omonimo di David Peace. Un bellissimo racconto di sport e di uomini, contraddistinti dai loro pregi e dai loro difetti, ma tutti con in comune la passione per il calcio e per ciò che esso rappresenta nella cultura di un popolo.
6. Il miracolo di Berna (2003)
1954. Matthias Lubanski è un ragazzo di poco più di dieci anni che è cresciuto con la madre Christa e la sorella Ingrid, le quali si occupano del proprio bar di famiglia, e il fratello Bruno, che vorrebbe diventare un musicista. Nella Germania Ovest del dopoguerra è difficile poter sperare in un futuro florido: inoltre, il capofamiglia Richard è ancora prigioniero in Russia e, nonostante l’impegno di Christa, Matthias sente la necessità di una figura che lo guidi.
Sembra averla però trovata in Helmut Rahn, calciatore professionista del Rot-Weiss Essen e della Nazionale tedesca, il quale sta preparando il Campionato del Mondo in Svizzera, la prima competizione che vedrà tornare la Germania sulla scena internazionale. Matthias è la mascotte di Helmut il quale, con rammarico, gli comunicherà però di non poter portarlo con sé nella spedizione mondiale. Nel frattempo, Richard tornerà finalmente a casa, ma non sarà per lui semplice ambientarsi alla nuova realtà e stringere un rapporto con Matthias, che non ha mai di fatto conosciuto…
Diretto da Sönke Wortmann e scritto dal regista con Rochus Hahn, Il Miracolo di Berna è un film estremamente interessante. È da apprezzare la scelta fatta in fase di scrittura, ovvero quella di seguire tre storie parallele che trovano il loro culmine nell’evento storico e sportivo del 4 Luglio 1954 al Wankdorfstadion di Berna: la finale del Mondiale tra Germania e Ungheria, vinta a sorpresa dai tedeschi per 3 a 2.
7. Invictus – L’invincibile (2010)
Dopo essere stato eletto Presidente del Sudafrica e sconfitto l’apartheid, Nelson Mandela (Morgan Freeman) intende avviare un processo di pacificazione nazionale, e favorire la definitiva integrazione tra neri e bianchi. Deve però scontrarsi con le reciproche resistenze, e l’obiettivo che si è prefissato appare difficile da ottenere. Ma, forse, c’è una strada che si può percorrere: è quella del rubgy, lo sport sudafricano per eccellenza. La Nazionale degli Springboks è però formata quasi esclusivamente da bianchi: una delle pesanti eredità della segregazione. I Mondiali del 1995 si disputeranno proprio in Sudafrica, e questa potrebbe essere l’occasione per dimostrare come il Paese intenda superare il passato e guardare all’avvenire di prosperità e civile convivenza, e cambiare dalle fondamenta tutto ciò che non può più essere accettato. Per questa missione, Mandela si affiderà a François Pienaar (Matt Damon), capitano della nazionale di rugby e persona di sani principi…
Diretto da Clint Eastwood e scritto da Anthony Peckham, Invictus – L’invincibile è tratto dal romanzo Ama il tuo nemico di John Carlin, ispirato a fatti realmente accaduti e straordinariamente significativi.
8. La battaglia dei sessi (2017)
1973. Nonostante l’età, Bobby Riggs (Steve Carell) è ancora una star del tennis, non tanto per i risultati in campo, quanto per l’attrattività che possiede verso i media. Un giorno, però, si lascia andare a una dichiarazione discutibile, scagliandosi contro le donne che giocano a tennis e offendendole pesantemente.
Qualcosa di inaccettabile per tutto il movimento femminile, e in particolare per la giovane campionessa Billy Jean King (Emma Stone), esempio di lotta contro il maschilismo preponderante nelle corti da tennis e nell’opinione pubblica. Coraggiosamente e senza paura, la King deciderà di sfidare Riggs sul campo di Houston, in una sfida che passerà inevitabilmente alla storia e rappresenterà un passo determinante verso la parità sessuale.
Diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris e scritto da Simon Beaufoy, La battaglia dei sessi è un film che, attraverso uno storico fatto sportivo avvenuto il 20 settembre 1973, affronta argomenti di stringente attualità. Sensazionali prove di Emma Stone e Steve Carell, magnifici protagonisti.
9. Le Mans ’66 – La grande sfida (2019)
Nel 1963, la Ford Motor Company contatta Enzo Ferrari per una possibile acquisizione del marchio di Maranello, ma il Drake interromperà sul nascere la trattativa quando comprenderà che sarebbe inclusa anche la parte sportiva, ovvero la Scuderia Ferrari. Le sue automobili da corsa, le più affascinanti e vincenti, trionfano da tempo alla 24 Ore di Le Mans, annullando gli avversari per tutti i primi anni ’60.
Ma Henry Ford II non sopporta più di dover raccogliere la polvere in pista. Mentre striglia ingegneri e designer per cercare di costruire un’automobile più performante di quella che ogni stagione propone il Cavallino Rampante, ingaggia il visionario Carroll Shelby, vincitore di Le Mans nel 1959 e adesso ritiratosi dalle corse. Shelby, a sua volta, crede di aver trovato l’uomo giusto per guidare il nuovissimo bolide: è il suo collaudatore Ken Miles, un pilota inglese dal temperamento arrogante ma dal grande talento. Insieme, i due uomini combatteranno contro le convinzioni di Ford per creare un modello che rivoluzioni le leggi della fisica e riesca a superare la Ferrari al Campionato mondiale del 1966: per provare a raggiungere la leggenda, però, il sacrificio potrebbe essere estremo.
Diretto da James Mangold e Jez Butterworth, John-Henry Butterworth e Jason Keller, Le Mans ’66 – La grande sfida fonde sport, azione e dramma con estrema sagacia, grazie a un comparto tecnico di prim’ordine, un’ottima regia e un cast eccezionale, contraddistinto da Christian Bale, Matt Damon, Caitríona Balfe, Jon Bernthal e Tracy Letts.
10. Million Dollar Baby (2004)
Frankie Dunn (Clint Eastwood) è stato per anni allenatore e manager di tanti pugili, passando la sua vita sul ring. Solitario e dal carattere molto duro, Frankie gestisce una palestra di boxe a Los Angeles con l’amico Eddie “Scrap-Iron” Dupris (Morgan Freeman). Quando, un giorno, arriva Maggie (Hilary Swank), una ragazza determinata a combattere sul ring, Frankie decide di aiutarla, nonostante i tentativi di farla desistere. Ma la motivazione è così forte che Maggie non intende fermarsi, qualunque siano i rischi da correre. Così, tra il maestro e l’allieva nascerà un legame così forte che è come se fossero entrambi a combattere insieme sul quadrato…
Diretto da Clint Eastwood e scritto da Paul Haggis, Million Dollar Baby è una delle pietre miliari del cinema dell’attore e regista statunitense. Sette candidature agli Oscar nel 2005 e quattro statuette ottenute: miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista (Swank) e miglior attore non protagonista (Freeman).
11. Momenti di gloria (1981)
Eric Liddell (Ian Charleson) e Harold Abrahams (Ben Cross) sono due velocisti britannici, impegnati nella preparazione in vista delle Olimpiadi di Parigi del 1924. Liddell, cristiano e scozzese, crede fortemente nei propri principi e intende affermarsi per rendere omaggio alla propria terra e ai valori con i quali è cresciuto; Abrahams, inglese ed ebreo, vuole trionfare per riscattarsi, avendo avuto meno privilegi del compagno anche a causa delle sue origini, spesso un fardello all’interno della diffidente Università di Cambridge.
Diretto da Hugh Hudson e scritto da Colin Welland, Momenti di gloria trionfò agli Oscar 1982, ricevendo quattro statuette su sette candidature: miglior film, miglior sceneggiatura originale, migliori costumi (firmati da Milena Canonero) e miglior colonna sonora, composta dal musicista greco Vangelis Papathanassiou, che qui raggiunse la consacrazione internazionale.
12. Ogni maledetta domenica (1998)
Miami, Florida. Una crisi di gioco e risultati attanaglia la squadra di football degli Sharks, vincenti fino a qualche anno prima, ma quasi irrimediabilmente perdenti adesso. Il coach Tony D’Amato (Al Pacino) ha un suo stile classico nel preparare la squadra, dove il talento, la forza fisica e le intuizioni contano più degli schemi e della tattica. Lo storico proprietario, scomparso, ha lasciato tutto in mano alla figlia Christina Pagnacci (Cameron Diaz), la quale mal sopporta i metodi di D’Amato e vuole imporre le sue idee per rilanciare il team, tanto da essere disposta a lasciare Miami per Los Angeles.
Nel frattempo, mentre i play-off sembrano comunque a un passo, si fanno male anche il quarterback titolare Jack “Cap” Rooney (Dennis Quaid) e il linebacker Luther “Shark” Lavay (Lawrence Taylor). In una gara che sembrava persa, il quarterback di riserva, il giovane e ribelle Willie Beamen (Jamie Foxx), tira fuori le sue qualità e salva gli Sharks, guadagnandosi la ribalta, nonostante Tony non riesca a farlo crescere come vorrebbe…
Diretto da Oliver Stone e scritto dal regista con John Logan e Daniel Pyne, Ogni maledetta domenica raggiunge perfettamente l’obiettivo prefissato. Attraverso un montaggio frenetico – e con degli slow motion che esaltino la drammaticità di diverse scene, Stone compone un quadro a tratti rutilante e rumoroso, senza però risparmiarsi in energia da trasmettere verso lo spettatore.
13. Race – Il colore della vittoria (2016)
La storia di Jesse Owens, l’atleta vincitore di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936 e simbolo della lotta alla discriminazione razziale. Dinanzi a Hitler e all’intero partito Nazionalsocialista, Owens vinse i 100 metri, il salto in lungo, i 200 metri e la staffetta 4×100, annullando i velocisti tedeschi e impressionando l’opinione pubblica. Ma Owens faticò a diventare un simbolo nel proprio Paese, gli Stati Uniti, in un’epoca dove razzismo e mancata integrazione sociale erano una piaga difficilmente superabile. Il Presidente Franklin Delano Roosevelt, infatti, fu restio a riceverlo alla Casa Bianca per il timore della reazione degli Stati del Sud durante la campagna elettorale di quell’anno.
Diretto da Stephen Hawkins e scritto da Joe Shrapnel e Anna Waterhouse, Race – Il colore della vittoria unisce dramma storico e biopic con grande sagacia, raccontando una delle storie più importanti del Novecento sportivo.
14. Rocky (1976)
Philadelphia, 1975. Rocky Balboa (Sylvester Stallone) si arrangia facendo da esattore a uno strozzino e gareggiando in alcuni incontri di pugilato fra dilettanti a Philadelphia. Il problema è che non ha mai sfondato davvero, pur avendo del talento. Non riesce nemmeno a conquistare l’amore di Adriana (Talia Shire), dato che la sua fama lo precede. Quando, per un infortunio all’avversario, il campione del mondo dei pesi massimi Apollo Creed si ritroverà senza sfidante, quest’ultimo deciderà di mettere in palio il titolo contro un pugile sconosciuto. Ad essere scelto sarà proprio Rocky, il quale non potrà certo lasciarsi sfuggire l’occasione che da tempo aspettava.
Tre Oscar (miglior film, per la regia di John G. Avildsen e per il montaggio, su dieci candidature complessive) per il leggendario capitolo iniziale di una saga di grande successo. Rocky diede la notorietà a Sylvester Stallone e rese il suo personaggio un simbolo di grande resistenza.
15. Rush (2013)
Germania, 1° Agosto 1976. All’appuntamento del Nürburgring, Niki Lauda (Daniel Brühl), pilota austriaco della Ferrari, arriva in testa alla classifica con cinque vittorie ottenute e molti piazzamenti, tanto da poter gestire un margine abbastanza ampio sull’inseguitore della McLaren, il britannico James Hunt (Chris Hemsworth). Ma una pioggia incessante allaga già dal mattino il circuito, e le condizioni appaiono subito proibitive. Un destino beffardo attende Lauda dietro una delle decine di curve di quell’inferno verde, proprio al culmine di una sfida che si è finora svolta sia in pista che al di fuori di essa.
Diretto da Ron Howard e scritto da Peter Morgan, Rush racconta una delle rivalità storiche della Formula 1: Niki Lauda contro James Hunt, già nemici giurati nelle categorie minori, poi disposti a tutto pur di primeggiare nella categoria massima dell’automobilismo. Così diversi sia caratterialmente che nella sfera privata, Lauda e Hunt nutrivano però una profonda stima l’uno dell’altro: due cavalieri del rischio che sono oramai parte della leggenda.
16. Sognando Beckham (2002)
Londra. Jess (Parminder Nagra) è una ragazza britannica di origini indiane che vive con la sua famiglia, la quale si fonda su regole rigide che nessuno può eludere. Tutti sono però in agitazione a causa della crisi del fidanzamento della sorella più grande di Jess, Pinky, proprio mentre il matrimonio appariva vicino. Pur essendo una bravissima studentessa, il sogno di Jess è quello di diventare una calciatrice, spinta dalla passione per il suo idolo David Beckham, stella del Manchester United e della Nazionale inglese. I suoi genitori non l’hanno finora ostacolata, ma non accetterebbero mai che la figlia andasse oltre il semplice svago. Finché, un giorno, l’attaccante e leader di una squadra giovanile femminile londinese, Jules (Keira Knightley), incontra Jess al parco dopo averla vista più volte giocare, e le propone di entrare a far parte del suo team…
Diretto da Gurinder Chadha e scritto dalla regista insieme a Guljit Bindra e Paul Mayeda Berges, Sognando Beckham è contraddistinto da una spiccata agilità narrativa e dai significativi temi trattati, messi in risalto dalla determinazione della giovane protagonista.
17. The Fighter (2010)
Mentre la HBO sta girando un documentario su Dicky Ward (Christian Bale), talentuoso ex pugile costretto ad abbandonare il ring a causa dei suoi problemi di tossicodipendenza, suo fratello Micky (Mark Wahlberg) sta cercando di fare carriera nello stesso complicato mondo del pugilato professionistico, sostenuto dalla famiglia e in particolare dalla madre Alice (Melissa Leo), che le fa da manager. Ma i Ward non sono il miglior sostegno possibile per il troppo moderato Micky, che spesso si lascia trascinare da decisioni sbagliate che gli costano diverse sconfitte e moltissime delusioni. Quando, un giorno, il pugile incontrerà l’affascinante barista Charlene (Amy Adams), tutto cambierà. La donna farà accorgere Micky di tutti i suoi errori, e l’uomo comprenderà che allontanare la famiglia e affidarsi ad altre persone del settore sarà la strada migliore per il suo percorso sportivo. Ma i guai saranno soltanto all’inizio, poiché Dicky si lascerà nuovamente travolgere dai suoi problemi…
Diretto da David O. Russell e scritto dal regista con Eric Johnson, Keith Dorrington, Scott Silver e Paul Tamasy, The Fighter è contraddistinto da un grandissimo cast in stato di grazia, nello stile energico del cinema del regista americano. Sette candidature agli Oscar, con le statuette assegnate a Bale e Leo.
18. Tonya (2017)
Tonya Harding (Margot Robbie) non ha avuto un’infanzia e un’adolescenza ideali: è stata cresciuta dalla madre LaVona (Allison Janney) con metodi inflessibili, senza mai un gesto di affetto o una carezza. Disciplina è l’unico comandamento che Tonya ha da sempre conosciuto per cercare di raggiungere il suo sogno, quello di diventare una pattinatrice su ghiaccio professionista. Ma non una qualunque: la migliore. Tonya non possiede però la grazia necessaria per ottenere risultati di grande livello e convincere le giurie statunitensi, sebbene questo non la porti affatto ad arrendersi. Dopo un matrimonio sbagliato con Jeff (Sebastian Stan), il quale continuerà comunque a sostenerla, e scontri continui con la madre, Tonya riuscirà finalmente ad eseguire un triplo axel, stabilendo il record americano che sembra poterle spalancare le porte per le Olimpiadi…
Diretto da Craig Gillespie e scritto da Steven Rogers, Tonya è un infuocato ritratto della campionessa del pattinaggio Tonya Harding, consegnata alla storia dello sport americano per il suo talento e per le sue follie, tra cui quella che portò il suo ex marito ad assoldare un uomo per ferire la sua rivale Nancy Kerrigan: la radiazione di Tonya, ritenuta responsabile, fu inevitabile. Straordinaria prova di Margot Robbie, candidata all’Oscar che avrebbe meritato di vincere. Statuetta invece assegnata all’altrettanto eccezionale Allison Janney.
19. Toro Scatenato (1980)
New York, anni Quaranta. Jake La Motta (Robert De Niro) è un pugile in ascesa. Si allena con il fratello minore Joey (Joe Pesci), che è anche il suo manager. Di carattere ribelle e incapace di mantenere qualsiasi legame, Jake divorzierà presto per poi incontrare Vickie Thailer (Cathy Moriarty), con la quale formerà una nuova famiglia: ma l’idillio non durerà molto, a causa della gelosia che divora Jake e lo porterà a sfogare violentemente la collera verso la seconda moglie. Le alterne vicende personali si confondono con il suo rendimento sul ring, sul quale ottiene risultati clamorosi ma anche rovinose sconfitte. Non riuscendo mai a trovare una serenità interiore, Jake sarà costretto a lottare continuamente contro sé stesso. Il suo comportamento irruento procurerà sofferenza a chi gli sta attorno e a lui moltissimi problemi ma, in una maniera o nell’altra, La Motta riuscirà a rialzarsi ogni volta, soltanto grazie al talento innegabile quando si tratta di sfidare gli avversari…
Diretto da Martin Scorsese, scritto da Paul Schrader e Mardik Martin e basato sull’autobiografia di La Motta, Toro Scatenato è tra le opere più rappresentative della carriera del cineasta newyorkese e annovera l’interpretazione straordinaria di Robert De Niro, qui premiato con il suo secondo Oscar. Apertura del film indimenticabile, con l’Intermezzo de La Cavalleria Rusticana di Mascagni come sottofondo musicale alla leggiadria del pugile sul ring.
20. Un mercoledì da leoni (1978)
Matt Johnson, Jack Barlowe e Leroy Smith sono tre amici e campioni di surf, che praticano questa disciplina dinanzi le spiagge californiane. Sono molto differenti tra loro e vivono la vita ciascuno a proprio modo. Le quattro grandi mareggiate che si abbattono sulla California nel 1962, nel 1965, nel 1968 e nel 1974 caratterizzano gli eventi che li coinvolgono, compresa la guerra in Vietnam.
Un racconto di amicizia e di passione per il mare e lo sport. Diretto da John Milius, Un mercoledì da leoni è un film che racconta un’epoca e una generazione, nel segno di un’unione inossidabile fra i tre personaggi principali, divenuti icone del cinema americano.