Nick Vallelonga è figlio dell’attore italoamericano Tony Vallelonga. Nel 2019 ha vinto l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale per Green Book. L’artista ha confermato che quello che si vede nel film è tutto vero. La pellicola è basata sull’amicizia tra suo padre, interpretato da Viggo Mortensen, e il compositore Don Shirley, interpretato da Mahershala Ali.

Green Book, tratto da una storia vera è raccontato dal punto di vista di Tony Vallelonga, questo perchè suo figlio Nick, quando ha scritto il film, ha scavato soprattutto nei cassetti della sua memoria. Lo sceneggiatore ha ricordato le storie che suo padre raccontava a casa, quando tornava dai suoi viaggi con “Dr” Donald Shirley.

Intervistato da Screen Rant, Nick Vallelonga ha definito suo padre “Un personaggio gigantesco“, su cui era impossibile non fare un film. “Se mio padre fosse qui, direbbe: ‘Certo che hanno fatto un film su di me, avrebbero dovuto farlo molto tempo fa“, ha confidato al portale. Tony Vallelonga ha spiegato di aver registrato  molte storie che il padre gli ha raccontato nel corso degli anni: “La scena del pollo fritto, per esempio, l’abbiamo scritta esattamente come l’ha descritta lui. Non c’è stato bisogno di migliorarla o cambiarla”. “Con il materiale che avevo a disposizione – ha continuato lo sceneggiatore – ho sempre saputo che la storia sarebbe stata fantastica“.

Nick ha spiegato che anche se tutti gli episodi sono realmente accaduti, a volte ha cambiato la cronologia dei fatti. Il viaggio di Tony “Lip” Vallelonga e “Dr” Donald Shirley è proseguito per un altro anno rispetto al film: “Ci sono storie successe dopo ma che abbiamo spostato temporalmente perché erano molto belle. Molte delle cose che sono successe, le discriminazioni razziali, essere arrestati, non poter mangiare da qualche parte o non poter usare il bagno, sono successe molte volte. Quindi, si trattava di scegliere quelle giuste ed inserirle nella sceneggiatura“.

In Green Book ci sono alcune licenze creative, ma Nick Vallelonga assicura che sono state in linea con il personaggio di Tony Vallelonga. “Conosco mio padre, quindi quando dicevo a Brian Hayes Currie e Peter Farrelly –  i suoi co-sceneggiatori – ‘mio padre lo direbbe così’, loro mi rispondevano ‘Oh, va bene’ e andavamo avanti“.

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In attesa del terzo scudetto del Napoli mi nutro di serie tv e film. Odio il binge watching, ma ringrazio Netflix per Narcos e la sua meravigliosa sigla. Nel cuore mi sono rimaste Battlestar Galactica e Friday Night Lights. Adoro le serie britanniche, anche quelle con i parroci che risolvono omicidi mentre la polizia sta ancora esaminando il cadavere. Devoto al dio dei pilot, perché tutti meritano un'occasione. Il resto, dopo Il Padrino e un concerto del Boss Bruce Springsteen, è noia, come diceva Franco Califano.