L’onestà di un film è una roba importante. Quindi vi chiediamo: cosa dovremmo aspettarci da un blockbuster che si presenta con King Kong armato di guanto dell’infinito al fianco di Godzilla con tanto di cresta punk rosa shocking? Per la cronaca: nei trailer e sulle locandine i due titani appaiono parecchio incazzati, pronti a scagliarsi contro un nemico comune, facendo squadra grazie a un epico assemble. Ecco, prima di avventurarci nella nostra recensione di Godzilla e Kong: Il nuovo impero è importante tarare subito le aspettative che abbiamo su un film del genere. Un film esagerato, fracassone, tamarro e a tratti anche divertente, che al netto delle sue palesi forzature e ingenuità, è sempre stato onesto col pubblico.
Chi va in sala, sa cosa aspettarsi e deve stare al gioco. Sì, al gioco, perché il quinto film del MonsterVerse Warner assomiglia alla fantasia di bambino che gioca con i suoi pupazzi preferiti immaginando duelli fuori scala e storie folli. Se siete pronti ad abbandonare ogni legge delle fisica (e della logica), salite pure sulle montagne russe, dite addio alla sobrietà e godetevi pure questa delirante giostra di due ore. Se invece siete puristi di vecchia data, affezionati alla vera furia primitiva di Kong e Godzilla, il parco divertimento non fa per voi. Vi abbiamo avvisato.
Genere: Fantascienza
Durata: 113 minuti
Uscita: 28 marzo 2024 al cinema
Cast: Rebecca Hall, Dan Stevens, Brian Tyree Henry
Monsters: assemble!
Il primo indizio è nel titolo. Se nel film precedente Gozilla e Kong erano divisi da un VS che li metteva uno contro l’altro come se fossimo al cospetto di un incontro di boxe su scala titanica dove il ring era grande quanto Hong Kong, questa volta i due colossi sono uniti da una congiunzione. La curiosità, allora, è tutta lì. Perché Godzilla e Kong si sono alleati? Chi sarà mai il temibile nemico comune? I segnali arrivano dalla terra cava, dove Kong sembra aver finalmente trovato il suo habitat naturale. Però qualcosa di arcano lancia strani messaggi dal sottosuolo e anche in superficie Godzilla sembra irrequieto. Come mai? La risposta ve la facciamo scoprire in un film talmente sotto steroidi da far sembrare il capitolo precedente un’opera intimista.
Sì, perché nonostante le scazzottate ignoranti, Godzilla VS Kong almeno manteneva intatto il fascino di un’ambientazione urbana e notturna, da sempre fondamentale nella storia delle due creature. Il nuovo impero, invece, abbandona ogni aderenza alla tradizione per lanciarsi in un tour esotico del pianeta (degno di Fast & Furious) in cui l’azione rimbalza in modo frenetico da un punto all’altro della Terra tra superficie e sottosuolo. Ne guadagna il ritmo, ma ne perde il fascino, perché la tensione del duello titanico del primo film viene annacquata da scene action spesso pasticciate, poco leggibili e che hanno perso fisicità, diventando troppo confusionaria. E nonostante il titolo dica il contrario (con il kaiju nipponico in prima linea), questo è decisamente un film su King Kong dove Godzilla fa da spalla al nostro amato scimmione.
Povere creature
Sia chiaro: accettato il compromesso di cui vi abbiamo parlato all’inizio, Godzilla e Kong: il nuovo impero è un film che fa il suo sporco dovere: intrattiene, sorprende per delle scelte fuori di testa e ha quel tipico piglio da guilty pleasure caciarone che non guasta. Però è anche un film che commette un errore fatale. Un errore che i precedenti film del Monsterverse avevano schivato. I personaggi umani di questa saga, infatti, sono sempre stati tra i più piatti, insulsi e peggio caratterizzati del cinema pop recente. Ed era giusto così. Perché dovevano sembrare minuscoli davanti alla maestosità dell’unica cosa che conta: mostri che si menano come si deve. Gli umani sono spettatori come noi, insetti sovrastati dallo spettacolo abnorme a cui stanno assistendo.
Un senso di inferiorità che purtroppo qui viene inibito da protagonisti che non solo collaborano con Kong e Godzilla, ma vengono inseriti nella mitologia della storia in modo forzato, sostenuti da una loro avventura parallela davvero poco memorabile. Il grande passo per l’uomo sarebbe estinguersi e scomparire da questa saga. Solo così potremmo vedere realizzato il sogno di un’opera sul Monsterverse dominata solo dai mostroni, magari persino muta. Senza bisogno di guanti dell’infinito e creste fluorescenti per guadagnarsi lo stupore del pubblico. Quello sì che sarebbe coraggio. Nell’attesa godiamoci la giostra.
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La recensione in breve
Esagerato, fracassone e imprevedibile, il nuovo capitolo del MonsterVerse è un film senza mezze misure da prendere o lasciare. Se siete puristi, potreste soffrire di allergia. Se avete solo voglia di divertirvi, è la giostra che fa per voi.
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Voto ScreenWorld