“Di che colore era il cavallo bianco di Napoleone?”. Questa è solo una delle tante domande fondamentali che noi cinefili ci siamo posti dopo aver visto il controverso Napoleon di Ridley Scott. Regista che, come insegnano le tigri nelle arene de Il Gladiatore, alla Storia non ci ha mai tenuto così tanto. Anzi. Eppure, nonostante il cinema sia nato per trovare licenze poetiche rispetto alla realtà, ogni volta che esce un film storico la domanda che ci poniamo una volta fuori dalla sala è sempre la stessa: “Cosa è vero e cosa non lo è?”.
Per dissipare ogni dubbio sui probabili errori storici di Napoleon abbiamo bussato alla porte di Diego Morgera, professore di Storia che nel tempo libero si impegna anche a fare il divulgatore culturale. Lo fa grazie a L’Accademia dei Pugni, un ricchissimo canale YouTube (ma anche una pagina Facebook e Instagram) in cui assieme ai colleghi Riccardo Mardegan (dottore di ricerca in Storia Moderna) e Marco Moderato (archeologo) racconta la Storia in salsa pop. Capite bene che Napoleon è stata un’occasione troppo ghiotta per non varcare la soglia dell’Accademia con un bel bagaglio pieno di domande.
Nel nostro video, ecco cosa abbiamo scoperto a riguardo:
Qui sotto, invece, trovate le domande e le risposte in forma scritta:
Ciao Diego. Allora, partiamo da un grande classico: l’altezza di Napoleone. Anche Scott ci scherza su molte volte nel film, ma il nostro era davvero così basso?
In realtà mica tanto, visto che era alto 1,68, ovvero 3 centimetri in più della media dei cittadini francesi della sua epoca. Questo falso mito è stato creato dalla propaganda inglese che lo dipingeva sempre così basso. Infatti in altre rappresentazioni francesi o russe, Napoleone non è mai dipinto come un uomo basso. Ah, se vogliamo essere precisi Napoleone: nelle riviste satiriche inglesi diventa sempre basso dopo la Campagna d’Egitto.
Ora passiamo alla scena che ha fatto tanto discutere fin dal trailer: Napoleone ha mai bombardato le Piramidi in Egitto?
No, anche perché quella battaglia si svolse a 15 chilometri di distanza dalle Piramidi. Inoltre Napoleone andò in Egitto anche per preservare le antichità egiziane, per cui non sarebbe stato logico bombardarle.
Rimaniamo in Egitto. È vero che Napoleone abbandonò l’Africa dopo aver saputo dell’infedeltà di Giuseppina?
No. Nemmeno questo. Prima di tutto Napoleone aveva prove ed era consapevole del tradimento di Giuseppina anche prima di andare in Egitto. Napoleone abbandona l’Egitto perché la campagna stava andando molto male: c’erano rivolte a Il Cairo, gli Ottomani di stavano riorganizzando e i confini della Francia erano in grande pericolo. Per cui Napoleone pensò bene di lasciare l’Egitto dove era stato spedito da chi temeva la sua figura. Da lì a poco, infatti, ci sarà il suo celebre Colpo di Stato.
Sempre in tema intimità di coppia: è vero che Napoleone aveva questa ossessione tartassante per l’erede che non arrivava?
In questo caso sì, ebbe una certa ossessione per il suo erede, ma non fu così insistente e terribile come si vede nel film. Tra l’altro Napoleone ebbe decine e decine di amanti certificate e altre decine non certificate. Infatti la scena in cui sua madre gli procura un’amante per verificare la sua fertilità è decisamente mal costruita. Ebbe anche tre-quattro figli da relazioni extra coniugali. La più celebre con la nobile Maria Walewska. Come per tutti i reali dell’epoca, ogni volta che non si riusciva ad avere un erede ufficiale diretto, in qualche modo se ne procurava uno.
Nel film si assiste alla Battaglia di Austerlitz, che termina con un suggestivo sterminio dei nemici sulle sottile crosta di un lago ghiacciato. È andata davvero così?
Anche in questo caso: no. Quella battaglia non finì con quel massacro mostrato da Scott. Fu Napoleone a raccontarla così per pura propaganda, fortemente voluta da lui. La storia dei nemici che fuggono sul lago ghiacciato serpeggiò nei Bulletin de la Grande Armée, ovvero giornaloni che venivano dati alle truppe in tutto l’Impero. Tra l’altro la zona d’acqua presente ad Austerlitz non poteva essere così ghiacciata, ma al massimo ridotta a fanghiglia visto che sì, faceva freddo, ma non così freddo.
Scott ci ha mostrato un Napoleone combattivo, che a Waterloo cavalcava in prima linea al fianco dei suoi soldati. Tutto vero?
È vero che Napoleone spesso e volentieri ha combattuto in prima linea, ma non a Waterloo dove era ormai malatissimo. Dopo le prime battaglie sul campo non solo lui non volle più farlo, ma glielo vietarono i suoi uomini. Non dobbiamo dimenticarci che il nostro soffriva di vari problemi di salute, tra cui una gastrite che probabilmente lo costringeva a riscaldarsi il ventre con la mano. Gesto poi diventato iconico per lui nelle rappresentazioni. Per questo non riusciva più a cavalcare con la furia della carica in battaglia.
Il film si apre con Napoleone che assiste alla decapitazione della regina Maria Antonietta. Era davvero lì in quel momento?
No. Napoleone era presente alla decapitazione di maria Antonietta, in quanto era proprio a Tolone, a gestire l’assedio. Ed anche tutta la gestione della decapitazione è errata se proprio vogliamo. La regina fu uccisa in Place de la Révolution, in abito bianco, accompagnata da un prete della Repubblica. Non aveva quei capelli, ed anzi: abbiamo persino una “istantanea” del suo profilo, realizzata sul momento dal pittore David, che in seguito divenne il pittore preferito da Napoleone.
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