Doveva essere l’ultima curva prima del traguardo. L’ultima marcia ingranata prima del gran finale. E invece non sarà così. Perché l’epopea di Dominic Toretto e compagnia (anzi, famiglia) non si concluderà con l’undicesimo film di una saga che il freno non sa nemmeno cosa sia. No, perché è stato lo stesso Vin Diesel ad annunciare a sorpresa Fast & Furious 12. Lo ha fatto spiazzando tutti durante l’anteprima di Fast X, organizzata in pompa magna all’ombra del Colosseo. Nel cuore di quella Roma che è una delle tante location scelte per questo decimo, roboante capitolo. Un film nato per essere l’Infinity War dell’instancabile franchise Universal (ormai partito più di vent’anni fa). Almeno sulla carta.
Perché Fast & Furious è diventato qualcosa di troppo grande (e affollato) per essere salutato con un film soltanto. Dovevano essere due. Saranno tre. Il che non toglie a questo nuovo capitolo il sapore della resa dei conti contro il nemico definitivo. Come se nello specchietto retrovisore si intravedesse una specie di Thanos con molti più capelli e stessi colori sgargianti addosso.
Se anche la nostra recensione di Fast X scomoda un paragone con Infinity War non è certo per seguire un coro che sentirete anche altrove. Allacciate le cinture, perché vi racconteremo un viaggio pieno di problemi, frenate e qualche fuori strada imprevisto.
Fast X
Genere: Azione
Durata: 130 minuti
Uscita: 18 maggio 2023 (Cinema)
Cast: Vin Diesel, Jason Momoa, Michelle Rodriguez, Charlize Theron, John Cena, Brie Larson
Dove eravamo rimasti
È sempre una questione di famiglia. Lo è sempre stata e lo sarà fino alla fine. E così, dopo la resa dei conti familiare tra Toretto e suo fratello Jakob vista in Fast & Furious 9, Fast X fa un salto nel passato lungo 12 anni. Siamo catapultati nel concitato finale di Fast & Furious 5, ovvero uno dei capitoli più amati, riusciti e ambiziosi dell’intera saga. È nel bel mezzo di quell’inseguimento tra le strade di Rio de Janeiro che il film ci offre una nuova prospettiva della storia: quella del vulcanico Dante Reyes, figlio del boss brasiliano Hernan Reyes, morto dando la caccia a Dom e Brian.
Bene, durante quello scontro, c’era anche lui, sopravvissuto per miracolo e ora pronto a scatenare tutta la sua ira vendicativa su Toretto e sulla sua famiglia. La rabbia di un figlio scagliata a 200 all’ora contro un padre. È questa la molla che muove tutto Fast X. Una furia distruttiva che di fatto rende Dante, interpretato da un Jason Momoa in costante over acting, il vero cuore malato di questo film. Un film veloce e furioso, certo, ma anche scoordinato, che vuole fare troppe cose ma in cui c’è davvero poco spazio per farle.
Pirata della strada
C’è un’esigenza che attraversa tutto Fast X: la voglia di alimentare il futuro senza guardarsi indietro. Dopo il grande addio a Paul Walker, sembra che Vin Diesel voglia lasciarsi alle spalle la malinconia e il dolore per guardare avanti. Così imposta questo decimo capitolo sul suo ruolo di padre orientato verso un figlio. Un piccolo Toretto a cui insegnare i valori della famiglia e a cui regalare la grande eredità di una saga fondata sul valore dello stare insieme e nel non bastare a se stessi. Peccato che dopo queste premesse iniziali, il film cambi totalmente tono passando dal costruttivo al distruttivo. Perché, come detto, Fast X è davvero l’Infinity War di questo macho universo automobilistico.
E se il film Marvel è stato il film di Thanos, anche questo decimo capitolo è tutto incentrato sulla figura dell’antagonista. Di fatto Fast X è la sua origin story, che esplora il Dante di Momoa nello spirito e nelle motivazioni. Peccato che le sue motivazioni siano semplici e banali. Peccato che il personaggio sia costantemente sopra le righe e fuori tono rispetto al resto del film. L’idea è quella di creare una stramba via di mezzo tra Jack Sparrow e il Joker di Heath Ledger, dando forma a un villain che gode nel ferire l’eroe di turno. Dante logora Toretto dall’inizio alla fine, lo tormenta, lo manipola. I problemi, però, sono due. La scrittura dei dialoghi è banale, quella dei personaggi superficiale. E Momoa non riesce a dare sfumature a un’anima caotica, resa grezza e a tratti persino ridicola per i suoi atteggiamenti davvero troppo gigioni. Laddove Toretto voleva costruire un futuro, Dante distrugge, ridicolizza e smitizza tutto di continuo. Un agente nel caos che sulla carta avrebbe donato alla saga una bella ventata di novità, ma che purtroppo finisce per sabotare l’intero film.
Quanto traffico
Se il pazzo Dante di Momoa è il nucleo del film, va detto che attorno gli orbita qualsiasi cosa. Sì, perché Fast X è un film stracolmo di personaggi compressi in due ore in cui spalle e comprimari faticano a venire davvero a galla. In Fast & Furious i co-protagonisti sono sempre stati importanti, fondamentali per smorzare i toni del racconto oppure per creare momenti in cui avvertire davvero il gioco di squadra. Questa volta, però, sembrano tutti comparse che non riescono mai a lasciare il segno (fatta eccezione per un ottimo e autoironico John Cena), inseriti a fatica dentro un braccio di ferro tra due uomini in cui tutti gli altri sembrano quasi di troppo.
Insomma, questo Fast X sembra aver perso per strada il cuore del racconto e lo spirito originale dei personaggi, smarrendo anche quella genuinità di sentimenti che di fatto aveva fatto affezionare tante persone a Dom e compagnia. E se neanche l’azione riesce a essere puro spettacolo visivo, diventando a tratti così esagerata da essere ridicola, allora non siamo andati solo fuori strada. Qui stiamo viaggiando contromano.
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La recensione in breve
Fast X è un decimo capitolo deludente, tutto basato su un antagonista fuori tono e a tratti ridicolo. Senza dimenticare la scrittura mai così pigra e la compresenza di troppi personaggi che faticano a emergere davvero sul grande schermo.
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Voto ScreenWorld