È passata più di una settimana dalla sua uscita e Challengers è ormai sulla bocca di tutti. L’ultimo film di Luca Guadagnino – che doveva essere l’apertura della scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia – sta facendo discutere non solo per la presenza di star del calibro di Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist, ma anche perché racconta la storia di un triangolo amoroso attraverso un modo di fare cinema dinamico, elettrizzante e senza precedenti nella storia della settima arte. Un’opera in cui il tennis e lo sport giocano un ruolo fondamentale, in quanto espressione dei conflitti e dei desideri che compongono le relazioni umane.

Proprio per questo motivo, in tanti si stanno interrogando su come interpretare gli eccitanti e al contempo ambigui ultimi minuti del film. Nella nostra spiegazione del finale (inevitabilmente ci saranno spoiler) cercheremo di fornire delle letture in merito al significato della sequenza che precede i titoli di coda, prendendo in mano alcuni fili narrativi e tematici che culminano nella scoppiettante conclusione.

Il tennis è una relazione

Challengers
Mike Faist, Zendaya e Josh O’Connor in Challengers, fonte: Warner Bros.

Basato su una sceneggiatura originale di Justin Kuritzkes, Challengers (qui la nostra recensione) è un’opera capace di mescolare sapientemente lo sport con i tratti dei più emozionanti ménage à trois sentimentali. Protagonisti sono tre giovani belli e affascinanti, narcisisti e profondamente autentici. 2006: Art Donaldnson (MIke Faist) e Patrick Zweig (Josh O’Connor) sono due liceali e amici d’infanzia che insieme costituiscono uno dei duo tennistici più forti del panorama juniores americano. Un giorno assistono ad una partita di Tashi Duncan (Zendaya), una giovane e seducente promessa del tennis femminile di cui i due rimangono incredibilmente affascinati. La sera stessa, Art e Patrick conoscono Tashi ad una festa e cercano di convincerla a passare nella loro camera d’albergo per bere una birra.

Lei accetta, e poco dopo essere entrata apprende che in adolescenza Patrick ha insegnato ad Art come masturbarsi. Eccitata dalla situazione, si siede sul letto e inizia a coinvolgerli in un erotismo condiviso, facendo baciare anche i due giovani giocatori. Questo episodio segnerà l’inizio di un conflitto sentimentale sia dentro che fuori dal campo tra i due amici d’infanzia. Infatti, Tashi promette di dare il suo numero a chi dei due vincerà la partita del giorno dopo. A trionfare sarà proprio Patrick, il quale darà vita ad una relazione ardente con la tennista, all’insaputa del suo amico. Ma questa relazione finisce quando Tashi subisce un infortunio al ginocchio che la costringerà ad abbandonare per sempre il rettangolo di gioco. In questa circostanza si riaffaccia Art, che con il tempo riuscirà a conquistare il cuore della protagonista.

Come si conclude il film?

Zendaya è Tashi Challengers
Zendaya – © Warner Bros.

Approdiamo nel 2019: Tashi e Art sono una ricca coppia sposata e con una figlia. Lei è l’allenatrice del marito, mentre lui è un campionissimo di tennis la cui carriera è ormai arrivata al capolinea. Nella speranza che possa tornare ad avere una buona condizione fisica, sua moglie lo iscrive ad un torneo minore (chiamato genericamente Challenger, da cui il titolo del film). Destino vuole che dovrà disputare la finale della manifestazione proprio contro Patrick, diventato un giocatore sconosciuto che partecipa ai tornei solo per racimolare qualche soldo. Tashi si comporterà ancora una volta come un demiurgo capace di manipolare i rapporti tra i protagonisti. Infatti, al marito promette il divorzio nel caso in cui dovesse perdere l’incontro, e in seguito si reca da Patrick per chiedergli di lasciar vincere Art. Il suo ex amico accetta, ma poi i due fanno sesso nella macchina di lui.

Arriviamo, dunque, al fatidico match attorno al quale si sviluppa tutta la struttura narrativa di Challengers. Patrick vince il primo set e Art il secondo. Mentre quest’ultimo sta per vincere la partita, Patrick si ferma e con un segnale comunica all’amico di aver dormito con Tashi la sera prima. Art, sbigottito dalla situazione, permette a Patrick di ristabilire la parità. Ma durante il tie-break i due si scambiano vigorosamente i colpi, fino al momento in cui entrambi saltano per un tiro al volo sotto rete. Prima ancora di colpire la palla, i due si scontrano tra di loro, finendo per abbracciarsi. Dagli spalti, Tashi si abbandona ad un urlo liberatorio, conscia di aver assistito ad un tennis memorabile.

Il significato del finale

Josh O'Connor in Challengers
Josh O’Connor – © Warner Bros.

Non sappiamo, quindi, chi vincerà la partita. Ciò non ha importanza per Guadagnino e Kuritzkes, che hanno deciso invece di offrire una conclusione più aperta ed enigmatica. L’abbraccio volante tra Art e Patrick sancisce il ritorno di quell’amore adolescenziale che in passato aveva animato i due protagonisti, e che avrebbero poi messo da parte con la conoscenza di Tashi. Possiamo pensare, quindi, che Art e Patrick siano gay, e che abbiano cercato di celare la loro omosessualità facendo finta di amare il personaggio di Zendaya. Quest’ultima si eccita sul finale proprio perché vede ricompattarsi quella che è sempre stata la vera coppia del film, ossia Patrick e Art, fuoco e ghiaccio (come venivano chiamati da giovani). E capisce che finalmente i due non avranno più bisogno di lei per vivere, lasciandosi abbandonare a quell’urlo elettrizzante. Un po’ come quando in quella camera d’albergo sorrideva compiaciuta, osservando i due tennisti baciarsi focosamente.

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Nato nel 2003, durante l'adolescenza si appassiona al cinema grazie ai film di Alfred Hitchcock. Nel 2023 comincia a scrivere sulle reti di ScreenWorld.it e CinemaSerieTv.it, e tre anni prima co-fonda il podcast "Sbatti il mostro in prima pagina", di cui è tutt'ora voce e mente editoriale. Non sapendo cosa fare nel suo tempo libero (ammesso che ne abbia, di tempo libero), si reca quotidianamente in Università, dove segue il corso di Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo. Ogni suo anno ruota attorno alla Mostra del cinema di Venezia.