C’era una volta a…Hollywood è il film scritto e diretto da Quentin Tarantino che ha debuttato nelle sale di tutto il mondo nel 2019 con grande successo. Tra realtà e finzione, racconta anche della relazione tra Sharon Tate e il regista Roman Polanski e dell’orribile massacro ordito dalla “famiglia” di Charles Manson nel 1969. Proprio quest’ultimo è protagonista di una breve, ma intensa scena che molti avranno pensato fosse pura finzione cinematografica, ma che invece è accaduta nella realtà.
Nel corso della narrazione di C’era una volta a…Hollywood, Quentin Tarantino introduce brevemente il personaggio del famigerato Charles Manson (nel film è interpretato da Damon Herriman), facendolo interagire a breve distanza con una delle sue vittime pià celebri, ovvero l’attrice Sharon Tate (Margot Robbie). Il killer viene introdotto mentre si aggira nel giardino della casa di Cielo Drive a Los Angeles dove vivevano la Tate con suo marito Roman Polanski. Nel film, Manson suona al campanello con incedere confuso ma allo stesso tempo sfacciato ed aggressivo, e ad aprirgli la porta è Jay Sebring (Emile Hirsch), amico e confidente di Sharon Tate; lo psicopatico chiede informazioni sull’ex-proprietario della casa, senza ottenere però informazioni complete. Un breve ma inquietante scambio che presagisce una futura mattanza e che è accaduto veramente nella realtà ( e vi assicuriamo che non è l’unico evento veramente accaduto da cui Tarantino ha preso ispirazione per il suo film).
Tarantino ha difatti semplicemente sostituito in questa scena il fotografo Shahrokh Hatami, amico di Polanski e Tate, con Jay Sebring; il primo era colui che ha veramente aperto quel giorno la porta a Charles Manson mentri si aggirava nel giardino della casa di Cielo Drive. Il fotografo in quel momento stava realizzando un photoshoot con Sharon Tate mentre faceva i bagagli per un viaggio di lavoro verso Roma, tanto che in seguito alla tragedia avvenuta nella casa qualche tempo dopo, ha testimoniato di essere stato lui ad interagire direttamente con Manson.
L’incontro inquietante è stato raccontato da Hatami con queste parole: “Ho visto un uomo entrare nel cortile… Era titubante e non era molto sicuro di dove stesse andando, ma allo stesso tempo camminava in modo molto aggressivo; è semplicemente entrato senza bussare o suonare un campanello o altro. L’ho approcciato e mi ha detto che cercava un produttore musicale che viveva in quella casa prima di loro. Io gli ho semplicemente risposto che doveva rivolgersi direttamente al padrone di casa per avere quell’informazione.”