Una delle domande tipiche di quando si affronta la fantascienza da una prospettiva filosofica, suona più o meno così: se dovessimo sostituire pezzo dopo pezzo tutto il nostro corpo, resteremmo comunque esseri umani? L’ho sempre trovato un quesito affascinante, perché prevede una risposta a una questione secolare, che affonda le radici nella scuola di Cartesio e nella definizione di anima, e aleggia da sempre nella testa dei pensatori di ogni epoca: cos’è che ci identifica come umani? Quanto in là possiamo spingerci nel renderci “artificiali” prima di scavalcare la definizione? Esiste un’intera corrente di pensiero, il postumanesimo, che studia questo…