Una giornalista russa della rete statale Channel One ha interrotto il tg per protestare in diretta contro l’invasione in corso e la guerra in Ucraina. Il video e le immagini di Marina Ovsyannikova che regge un cartello di protesta, sono diventate virali.
Marina Ovsyannikova è apparsa a sorpresa in un telegiornale serale in diretta lunedì 14 marzo reggendo un cartello con su scritto “No War” in inglese, seguito dal testo seguente, tradotto dal russo: “Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo”. Ovsyannikova ha ripetuto ‘Fermate la guerra! No alla guerra!’ in russo prima che la diretta fosse interrotta.
Secondo i tweet di Pavel Chikov, avvocato russo e attivista per i diritti umani, Marina Ovsyannikova è stata presa in custodia dalla polizia a Mosca. Chikov ha anche detto che l’avvocato di Ovsyannikova sarà Daniil Berman, avvocato che è stato arrestato lui stesso, nel maggio 2020, per aver protestato contro l’uso della forza da parte della polizia su altri avvocati nella Repubblica di Kabardino-Balcaria. Berman ha anche rappresentato Maria Alekhina, membro della band Pussy Riot.
Mi vergogno di aver permesso loro di zombificare il popolo russo
Prima della sua protesta televisiva in diretta, Ovsyannikova ha registrato un video in cui dice: “Quello che sta accadendo ora in Ucraina è un crimine. La Russia è l’aggressore e questa aggressione dipende da una sola persona, e quella persona è Vladimir Putin. Mio padre è ucraino e mia madre è russa e non sono mai stati nemici”.
«К сожалению, в последние годы я работала на Первом канале и занималась кремлевской пропагандой, и мне сейчас очень стыдно за это». Редактор Марина Овсянникова, прорвавшаяся в прямой эфир с антивоенным плакатом, до этого записала видеообращение. pic.twitter.com/fahgGOjPaV
— The Insider (@the_ins_ru) March 14, 2022
Ovsyannikova esprime rammarico per i suoi stessi contributi alla propaganda russa come redattrice di Channel One, confessando: “Ora me ne vergogno molto. Mi vergogno di aver detto bugie dalla televisione. Mi vergogno di aver permesso loro di zombificare il popolo russo”.
Facendo un cenno alla Rivoluzione Maidan nel 2014, la giornalista ha continuato: “Siamo rimasti in silenzio nel 2014 quando questo è iniziato per la prima volta. Non siamo andati a protestare quando il Cremlino ha avvelenato il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny. Eravamo solo spettatori in questo regime disumano. E ora il mondo si è allontanato da noi e per dieci generazioni future non saranno in grado di lavare via la vergogna di questa guerra fratricida”.
Il video di Marina Ovsyannikova si conclude con un grido di battaglia: “È in nostro potere fermare questa follia. Partecipate alle proteste, non abbiate paura, non possono trattenerci tutti”.