Cinquant’anni fa, gli Abba trionfavano all’Eurovision con l’iconica Waterloo. Al momento dell’edizione di quest’anno, quando abbiamo saputo che la finale dell’Eurovision Song Contest 2024 avrebbe reso omaggio proprio al quartetto svedese, ci aspettavamo una performance indimenticabile e fuochi d’artificio per omaggiare il grande pezzo di storia della musica che è stata la band. Qualcosa di simile a quella di Madonna, risalente al 2019, che avrebbe riscritto la storia della cerimonia e fatto il giro del web. Tuttavia erano solo delle copie digitali per un siparietto realizzato con l’intelligenza artificiale (e anche piuttosto brutto a dire il vero). Ecco cos’è successo durante la finale.
Inizialmente le conduttrici della serata Malin Åkerman e Petra Mede sono salite sul palco per annunciare di essere riuscite a riunire degli artisti svedesi, perciò i fan di tutto il mondo sono saltati sulla sedia. Peccato solo che, di fatto, non si trattava degli Abba. Ma degli Alcazar. Questi hanno accettato con grande piacere di farsi prendere in giro e di prestarsi completamente alla gag architettata per il festival. A questo punto si potrebbe pensare che, semplicemente, potevano rappresentare una simpatica prefazione prima dell’arrivo della vera e propria reunion dell’Eurovision. Reunion che, in realtà, non è mai arrivata.
Il problema si è venuto a creare nel momento in cui ci si è resi, facilmente, conto che il collegamento con gli Abba era in realtà un filmato in cui i cantanti svedesi erano ricreati con l’intelligenza artificiale. I fan hanno potuto vedere la band emozionarsi ricordando il loro trionfo nel 1974, e poi la linea è tornata immediatamente in Svezia. A questo punto le cantanti Charlotte Perrelli, Carola e Conchita Wurst hanno deciso di rendere omaggio alla band cantando proprio Waterloo, la canzone del trionfo. Ed è tutto. Non c’è stato nient’altro. L’Eurovision ha fatto con gli Abba quello che gli Mtv Video Music Awards fecero a Britney Spears nel 2011. Si sono così accontentati di una performance affatto all’altezza degli artisti a cui l’omaggio era rivolto, sottotono e per niente adeguata alla band né alla grande occasione.
I fan di tutto il mondo avrebbero voluto vedere, per i cinquant’anni della canzone, qualcosa di un po’ più originale, uno sforzo un po’ più considerevole, ed è per questo che alla fine dell’esibizione ci ritroviamo tutti un bel po’ insoddisfatti, con l’amaro in bocca per quello che invece avrebbe potuto essere. Se consideriamo l’importanza e gli sforzi degli Abba, che hanno contribuito in grande fama dell’Eurovision e all’economia musicale internazionale, forse tutti ci aspettavamo qualcosa in più di un orribile filmato in computer grafica che ricordava tantissimo le pubblicità con Bruce Lee e Audrey Hepburn.