Da decenni si è creato un divario, in continua estensione, che riguarda il sottogenere della commedia romantica. Le commedie sentimentali, di stagione in stagione, arrivano costantemente a occupare i primi posti del box office, ma nonostante questo la maggior parte della critica e il pubblico di stampo cinefilo ritengono che si tratti di prodotti di scarso interesse, imparagonabili a quelli dei grandi maestri. Ciò che viene criticato maggiormente a questo tipo di film, oltre a una neutralità stilistica (in particolar modo registica), è la prevedibilità e la mancanza di spessore della sceneggiatura e gli intenti poco alti e molto spesso volgari, non tenendo in considerazione che “Nella commedia si parte dalla volgarità e si tende alla civilizzazione: è la linea screwball della commedia sentimentale, che prevede l’evoluzione da uno stadio infantile a uno stadio adulto attraverso l’esperienza di genesi della coppia” (Bandirali e Terrone).
Esiste anche un motivo velato per cui la commedia romantica è da sempre uno dei generi più sottovalutati: è considerato un genere per ragazze e, per la società patriarcale, le ragazze hanno tendenzialmente gusti sciocchi e superficiali. Qualcosa che piace alle ragazze non può di fatto essere di spessore. Noi siamo qui anche per decostruire questa convinzione, svelando la complessità – e la valenza archetipica – che si cela dietro la costruzione drammaturgica di una rom-com.
La struttura rosa
La trama del film (il plot) è suddivisa in tre parti: l’inizio, la parte centrale, la fine. Nella commedia romantica troviamo dunque la seguente canonica tripartizione: la coppia si incontra, la coppia si allontana, la coppia torna unita. Billy Mernit, nel suo testo Scrivere la commedia romantica, ha individuato sette step utilizzati con successo da innumerevoli sceneggiatori/trici. Nel corso di essi, la coppia anzitutto si conosce e capisce l’importanza dell’incontro; successivamente, viene avviata la fase del corteggiamento, all’interno della quale c’è un evento che alza la posta in gioco e evidenzia le mancanze dei protagonisti, che affrontano varie sfide prima di una grande prova – la quale, quasi sempre, li porta al soddisfacimento del desiderio primario: la formazione della coppia. Vediamo più in dettaglio questi step:
– L’equazione chimica/set up: qui abbiamo i primi esternamenti dei conflitti e dei difetti (quasi sempre interni, di natura psicologica) del protagonista, che rendono necessario l’incontro di una specifica persona, che scopriremo avere, a sua volta, mancanze complementari a quelle del protagonista. In Io e Annie Alvy è un comico problematico ed egocentrico che entra in contatto con Annie, gentile e fortemente insicura. In Notting Hill la situazione è ribaltata, ma altrettanto complementare: William, proprietario di una libreria, è scottato dal recente divorzio, ma il giorno in cui urta casualmente la stella del cinema Anna Scott, sporcandola con una spremuta d’arancia, una scintilla si riaccende; peccato che la donna non sia libera. Entrambe le coppie soffrono la mancanza di una persona accanto, ma attraverso la loro relazione possono colmarla: le basi per la rom-com sono state fissate.
– L’incontro fatale: il primo scontro significativo per la coppia. In Harry ti presento Sally lo abbiamo quando la coppia, cinque anni dopo il suo ultimo incontro, casualmente si rincontra a Manhattan in una libreria (sì, nelle rom-com le librerie sono il miglior elisir d’amore) proprio al momento giusto: Sally è stata lasciata e Harry sta divorziando.
– La complicazione sexy, il primo turning point: qui la posta in gioco si alza e l’obiettivo della coppia si chiarifica. Due sono gli approcci a questa svolta importante: 1) una volta stabilita la forte attrazione sentimentale senza nessun conflitto, un contrasto esterno alla storia crea un problema, determinando lo scontro tra l’uomo e la donna. In 30 anni in un secondo Jenna è impossibilitata a coronare il suo sogno d’amore perché sostanzialmente è una tredicenne nel corpo di una donna di trent’anni; 2) fissata una trama senza conflitti esterni che non presenti un ostacolo immediato o un problema, l’attrazione sentimentale viene contrastata da uno o entrambi i personaggi il cui problema interiore ostacola il coronamento del loro amore. In Colazione da Tiffany Holly non si permette di esplorare i sentimenti che nutre verso Paul per paura di restarne prigioniera.
– Il gancio, midpoint: poco prima di metà film uno dei due membri della coppia ha un’occasione o un motivo legato alla sfera emotiva per tirarsi indietro, ma degli avvenimenti bloccano presto questa possibilità chiudendo ogni porta e legandoli insieme. Ne Il diario di Bridget Jones, durante una festa, Bridget e Mark finalmente si avvicinano e sembra che tutto stia andando per il verso giusto; ma ecco che irrompe Daniel, il quale spinge Mark ad allontanarsi dalla donna che ama. La coppia però ormai è formata e nulla potrà davvero opporsi alla sua unione definitiva.
– Il cardine, il secondo turning point: qui la posta in gioco è altissima. I protagonisti sono di fronte a una delle scelte più difficili: l’amore o l’obiettivo iniziale, che la relazione ha sminuito o modificato. Nel caso di Come farsi lasciare in 10 giorni Andie si trova a un bivio difficilissimo: la relazione con Ben o la sua carriera.
– Dark Moment, il culmine della crisi: in questo step sembra che tutto sia perduto e che la relazione sia impossibile. È il momento più umiliante della storia, in cui il o la protagonista viene messo/a a nudo e si trova costretto/a a reagire. Ne L’amore non va in vacanza Iris scopre che Jasper è impegnato e che, per la seconda volta, la sta manipolando; lei si sente persa e svuotata, fino a quando non capisce chi è davvero l’uomo giusto.
– Un gioioso fallimento, la risoluzione: il/la protagonista rinuncia a un obiettivo che inizialmente riteneva essere fondamentale, ma in cambio ottiene qualcosa di più importante. In Di nuovo in gioco Mickey rinuncia a un importante e remunerativo impiego, guadagnando la relazione di coppia e il rapporto con suo padre. In quest’ultima fase il valore della coppia si afferma definitivamente e molto spesso viene sancito con un matrimonio.
Il mondo a due
Nel paragrafo precedente ci siamo soffermati/e sulla struttura relativa agli eventi (azioni e avvenimenti) tipiche della commedia romantica. Ora dobbiamo concentrarci sugli esistenti, ossia su ambienti e personaggi che subiscono o determinano tali eventi. Lo spazio fisico della commedia romantica varia da film a film, ma è possibile raggrupparlo in due ampie sezioni:
1) L’ambiente conosciuto: in questi film i protagonisti conoscono bene gli spazi in cui si muovono, ma qualcosa li cambia drasticamente. Il catalizzatore può modificare l’ambiente in due modi: letteralmente, quasi sempre grazie a degli elementi fantastici (30 anni in un secondo, Cambia la tua vita con un click, La rivolta delle ex); metaforicamente, con lo svelamento degli aspetti prima sconosciuti grazie ad un cambio di vita del protagonista (Libera uscita, Le ragazze dei quartieri alti, 50 volte il primo bacio, La rivincita delle bionde);
2) L’ambiente sconosciuto: in questo caso, nel quale rientra il sottogenere on the road (Piovuta dal cielo, Due per la strada), solitamente solo uno dei due membri della coppia è estraneo e le regole del posto agiscono nel profondo, coadiuvando il cambiamento (Magic in the Moonlight). In Hope Springs una sofferta rottura con la storica compagna inglese porta Colin a Hope Springs, una semplice cittadina americana che lo aiuterà a stabilire una corretta scala di valori.
Relativamente ai personaggi, quattro sono quelli indispensabili alla riuscita di una buona commedia sentimentale:
1) Il protagonista maschile. Le caratteristiche che ci si aspetta di trovare nel protagonista maschile di una commedia romantica sono ben precise. L’uomo deve essere ironico e sensibile, non deve avere difficoltà a confidare i suoi sentimenti. Inoltre, “Il protagonista maschile non può volere solo sesso” (Mernit). Anche se inizialmente l’uomo dovesse essere un donnaiolo, l’incontro con la protagonista femminile gli farà stabilire nuove priorità, in cui primeggerà il sentimento amoroso.
2) La protagonista femminile. Così come l’uomo non può essere interessato solo al sesso, la donna non può pensare solo ai soldi – come implicato da uno degli stereotipi patriarcali. In Tutta colpa dell’amore, la protagonista decide di lasciare il compagno noto e ricco di New York e di restare nella sua cittadina natale, vicino al suo primo amore. La regola chiave è: “l’amore al primo posto”. La protagonista femminile deve essere anch’essa sensibile, ma forte e combattiva: un’eroina romantica.
3) Bellamy e Buddy. Il Bellamy (ai tempi delle screwball era il prototipo dell’uomo respinto) rappresenta la figura dell’altro uomo (o dell’altra donna) che crea ostacoli alla formazione della coppia, mentre il Buddy è l’amico che molto spesso assume il ruolo di mentore (Something Borrowed, I Love You Man), che non di rado si fa carico di portare avanti la storia.
Tema e variazioni
“Il personaggio è il cuore e l’apparato circolatorio di una storia, la struttura ne è lo scheletro; continuando la metafora, potremmo dire che il tema è il cervello del corpo narrativo, perché è espressione del suo progetto” (Truby): gli eventi che mandano avanti la storia e i personaggi che li vivono portano con sé dei conflitti che provengono da un problema di base, dal quale è individuabile il tema del film.
Il tema non deve essere espresso (o almeno, non esclusivamente) da una frase, ma deve scaturire dalla storia, dal personaggio e dalle sottotrame. Per individuare il tema analizzando la crescita del personaggio in una commedia romantica dobbiamo rispondere a una semplice domanda: “Che cosa ha imparato il protagonista dall’incontro, dalla perdita e dalla conquista?”.
Per quanto riguarda l’individuazione del tema attraverso l’evoluzione della storia, il traguardo raggiunto dai protagonisti è il miglior elemento chiarificatore che, se ben affrontato, è già stato consolidato in ogni subplot. In Magic in the Moonlight il lavoro di costruzione del tema è eccelso. Esso è sintetizzabile nella frase “trovare il vero amore è possibile, a patto di accettare anche la parte irrazionale del sentimento” – esattamente ciò che il personaggio, da bravo protagonista di rom-com, ha imparato dall’incontro, dalla perdita e dalla definitiva conquista della donna amata.
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