Nel nuovo libro di Mark Kamine, On Locations: Lessons Learned from My Life On Set with The Sopranos and in the Film Industry, vengono narrati alcuni aneddoti riguardanti il set della famosa serie tv I Soprano. In particolare si parla degli atteggiamenti dell’attore James Gandolfini, interprete del protagonista Tony Soprano.
Sembra che i suoi eccessi lo portassero ad essere particolarmente inaffidabile, presentandosi spesso sul set con ore di ritardo e in stato di alterazione. Inoltre l’attore, scomparso nel 2013, non viveva bene la fama e in particolare il fatto di essere ricordato per il ruolo di un mafioso sociopatico. Questo potrebbe avere portato Gandolfini a una serie di atteggiamenti autodistruttivi, come quelli mostrati durante il periodo del divorzio dalla moglie in cui arrivava a tirarsi pugni in faccia da solo.
Il libro, quindi, approfondisce la tematica del “lato oscuro” della fama, delineando alcuni tratti caratteriali di un attore apprezzato per le doti attoriali e umane, ma rimasto vittima di un sistema che si rivela spesso spietato. La serie di culto è considerata una delle più grandi nella storia della televisione e addirittura si pensa che abbia reso la serialità televisiva ciò che conosciamo ad oggi. Lo stesso David Chase, creatore della storia, ha commentato negativamente le serie tv moderne rispetto a ciò che ha fatto lui ormai più di vent’anni fa.