Se “vincere è l’unica cosa che conta” è un motto che vi fa venire la nausea, ecco qui la vostra nuova squadra del cuore. Una talmente abituata a perdere da essere sempre entusiasta di partecipare. Movimenti goffi in campo, zero agonismo, tattica questa sconosciuta ma tanti sorrisi sui volti dei calciatori. Per vederli giocare, però, serve un viaggio fisico e interiore, perché se tifi per la nazionale delle Samoa Americane devi cambiare filosofia di vita. Apriamo la nostra recensione di Chi segna vince, il nuovo film di Taika Waititi, raccontandovi subito la vera partita che andrà in onda sul grande schermo: quella di un uomo che ha perso la gioia di vivere e deve ritrovarla attraverso il calcio. Come in Ted Lasso, anche qui lo sport è un pretesto, un mezzo, quasi una metafora esistenziale. Tutto raccontato da una buona commedia agrodolce in pieno stile Waititi.
Chi segna vince
Genere: Commedia sportiva
Durata: 104 minuti
Uscita: 11 gennaio 2024 (Cinema)
Cast: Michael Fassbender, Elisabeth Moss, Will Arnett
Il sogno dopo la barzelletta
11 aprile 2001. Data difficile da dimenticare per le Samoa Americane. È il giorno in cui la nazionale incassa la peggior sconfitta nella storia del calcio professionistico: 31 a 0 contro l’Australia. Roba da barzelletta. O meglio: da incubo. Dieci anni dopo quello smacco difficile da dimenticare, la squadra deve affrontare le qualificazioni ai mondiali di calcio del 2014. L’obiettivo, ovviamente, non è certo qualificarsi o vincere, ma riuscire almeno a segnare un gol. Uno soltanto. Niente di più. Il popolo samoano non ha grandi ambizioni, visto che ha sempre fatto dalla semplicità il suo stile di vita. Per cercare l’impresa viene ingaggiato mister Thomas Rogen, allontanato dalle giovanili americane dopo vari fallimenti in panchina. Un uomo inardito e incattivito dalla vita che in quell’oasi di pace inizierà a guardare le cose da una nuova prospettiva. Quella in cui perdere insieme vale più di qualsiasi vittoria.
Chi vince perde
Tratto da una storia vera (il disastro contro l’Australia e l’ingaggio di Rogen sono fatti realmente accaduti), Chi segna vince marca a uomo show come Ted Lasso, da cui riprende molte dinamiche e lezioni di vita. Qualche smaliziato potrebbe pensare a una specie di plagio rivisitato in chiave esotica, ma bisogna ricordare che il film è stato girato oltre 4 anni fa (tra la fine del 2019 e gli inizi del 2020), ovvero quando la serie Apple non era ancora uscita. In ogni caso è impossibile non pensare a Lasso guardando Chi segna vince (titolo perfetto, che riporta tutti alla dimensione amatoriale delle partite tra amici in cortile).
Perché anche questo film vuole scardinare il mito occidentale per la performance, distruggere la competitività tossica, il dannarsi l’animo per primeggiare sugli altri dimenticandosi di stare assieme agli altri. Waititi racconta tutto col suo solito stile: tanta ironia, citazioni pop a iosa, momenti di no sense (non sempre riusciti) e un tono goliardico che nasconde sempre un lato amaro. Chi vince perde è come un equilibrista che cammina volutamente in superficie anche quando dà una sbirciatina a tutta la profondità sotto di lui. Un film che non si sforza di andare oltre la vittoria di misura per portare a casa il risultato.
I soliti schemi
Michael Fassbender in una scena di Chi segna vince – © Searchlight Pictures.
Squadra che vince non si cambia, e allora Taika Waititi fa le cose per bene, ma senza strafare. Senza rivoluzionare la solita formula a lui cara. La scelta di Michael Fassbender nel ruolo di Rogen vale come dichiarazione di intenti. Ovvero prendere un attore affezionato a seriosi ruoli impegnati e scardinarlo attraverso una comicità corrosiva. A volte intelligente e pungente, altre più immediata e demenziale. Insomma, l’obiettivo è sempre quello: distruggere certi miti per costruire storie controcorrente, scoordinate, insolite.
Curioso che un film dedicato all’andare oltre i soliti schermi si serva proprio dei soliti schemi (comici e narrativi) durante tutta la partita. Sia chiaro: Chi segna vince è un buon film che funziona. Un film che fa tutto quello che una commedia deve fare. Resta però la sensazione di un regista un po’ ruffiano, che cerca sempre l’emozione a buon mercato con scelte prevedibili e furbe. Ma non staremo qui a rovinare la feste delle irresistibili Samoa Americane, una squadra a cui è impossibile non volere bene in un film che cerca di continuo di farci affezionare a chiunque dia un calcio al pallone.
E voi cosa ne pensate di questo? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo la recensione insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!
La recensione in breve
Tratto da un'incredibile storia vera, Chi segna vince mette in campo una buona commedia agrodolce in cui emerge anche la solita ruffianeria di Taika Waititi, molto debitore nei confronti di Ted Lasso.
-
Voto ScreenWorld