Esistono film che non esistono, direbbe qualcuno. Eppure è così. Ci sono film che aleggiano nell’aria anche se non sono mai stati girati. Come fantasmi che non riesci a vedere, ma puoi immaginare benissimo. Opere maledette, rimandate, cancellate, di cui è bastato un assaggio per entrare per sempre nelle fantasie dei cinefili. Forse perché la loro sfortuna ci ha fatto affezionare a questi progetti sciagurati, basati sull’ossessione e sulla dannazione di registi che hanno visto naufragare tutti i loro sforzi. Tra i tanti, però, ci sono 5 film maledetti che vorremmo vedere. Alcuni sono ormai persi per sempre. Per altri, invece, ci sono ancore flebili speranze. Ecco la loro storia.
1. Alien 5
Sono passati quasi dieci anni dall’annuncio di Alien 5. Era il 18 febbraio 2015 quando Neil Blomkamp annunciava di essere al lavoro sul quinto capitolo ufficiale della saga. Blomkamp all’epoca era uno dei giovani registi più interessanti sulla scena. Dopo il suo clamoroso esordio con District 9, senza dubbio una delle opere prime più suggestive e ispirate degli anni Duemila, il regista sudafricano aveva esplorato varie sfumature di fantascienza con Elysium e Humandroid. La saga di Alien sembrava coerente col suo curriculum.
L’idea di Blomkamp era quella di un Alien 5 che fungesse di fatto da terzo capitolo della saga, ignorando quindi i fatti di Alien 3 e Alien – La clonazione. Nel film sarebbero tornati la mitica Ripley di Sigourney Weaver, Hicks e Newt. Tutto per dare all’iconica protagonista della saga un degno finale totalmente basato sulla sua figura. Il progetto sarebbe stato approvato e supervisionato da Ridley Scott, che avrebbe prodotto il sequel. Del film, ormai ufficialmente cancellato per incomprensioni tra Blomkamp e la Fox, sono rimasti soltanto una serie di suggestivi artwork, assieme a tanta amarezza per quello che sarebbe potuto essere. Se sentite urlare qualcuno nello spazio, siamo noi.
2. Le avventure di Tintin 2
Cari Steven Spielberg e Peter Jackson, fate pure con comodo. Nessun problema. Tanto qui c’è gente che aspetta da ormai dodici lunghi anni. Ebbene sì, era il 2011 quando lo splendido Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno arrivava nei cinema di tutto il mondo. Steven Spielberg al timone di un film animato straordinario, mai abbastanza celebrato. Per molti il vero Indiana Jones 4 per spirito d’avventura e voglia di girare il mondo sulle ali della Storia. Quel film, come detto, era diretto da Spielberg e prodotto da Peter Jackson, che all’epoca fecero una promessa: scambiarsi presto i ruoli per un sequel. Il problema è che quella promessa è rimasta in sospeso, e del Tintin 2 girato da Jackson e prodotto da zio Steven si sono perse le tracce. Gli ultimi, timidi indizi risalgono al 2018, quando Spielberg ammise che il progetto non era morto e che Jackson avrebbe impiegato almeno tre anni per realizzare il film. Noi stiamo ancora aspettando, e forse lo faremo per sempre.
3. Bioshock
Un film su Bioshock era destinato a naufragare nell’oblio e a perdersi negli abissi dei rimpianti. E infatti così è stato. Il capolavoro di Irrational Games, senza dubbio una delle storie distopiche più ispirate e cupe mai raccontate (non solo nei videogiochi) si è sempre prestato a una trasposizione sul grande schermo. Per i suoi colori lividi, il suo immaginario subacqueo decadente e una narrazione davvero profonda. E così Gore Verbinski, dopo il successo dei Pirati dei Caraibi, decide di imbarcarsi in un’altra grande impresa. Il regista immagina un film di Bioshock fedelissimo al videogioco (perché i capolavori non vanno certo toccati), ampliando soltanto il prologo e il finale. Per il resto tutto rimane uguale. Anche le figure inquietanti, i temi disturbanti e lo spirito crudele. Ed è qui che iniziano i problemi. Perché Verbinski immagina un film costosissimo ma vietato ai minori di 17 anni. La Universal, scottata dal mezzo flop di Watchmen, si spaventa e non ha alcuna intenzione di rischiare quasi 200 milioni di dollari per un’impresa così folle e visionaria. E il naufragio è servito. Il film di Bioshock, completamente diverso e ripensato, dovrebbe riemergere dalle acque su Netflix, diretto da Francis Lawrence, regista di quattro capitoli di Hunger Games. Noi però quello sporco e cattivo lo rimpiangeremo per sempre.
4. Le montagne della follia
Un sogno, o meglio, un incubo lungo 17 anni. Tanti ne sono passati da quando, nel lontano 2006, la mente di Guillermo del Toro viene sfiorata da un’idea malsana: dirigere un film su Le montagne della follia, l’inquietante racconto partorito dalla mente malsana di H.P. Lovecraft. La storia di una spedizione di esploratori che risveglia un male antico nei ghiacci del Polo Sud ha conquistato il cuore del regista messicano, da sempre grande fan del solitario di Providence, tanto da indossare un anello con il logo della Miskatonic University, università immaginaria della mitologia lovecraftiana. Un anello che nasconde una sfida quasi ossessiva: perché Del Toro ha promesso a se stesso di toglierselo soltanto dopo essere riuscito a girare il suo maledetto film su Le montagne della follia.
Un film difficile già da concepire, visto che il fascino di Lovecraft si basa sul potere evocativo delle parole e sull’impossibilità di dare forma, colore e senso a una paura quasi ancestrale. Tutte cose che stonano col mezzo cinematografico. Eppure Del Toro non si è arreso. Nel 2010 viene così annunciato l’adattamento del racconto, con tanto di benedizione di James Cameron che lo avrebbe prodotto assieme alla Universal. Nel cast di esploratori i nomi sono altisonanti: Tom Cruise, James McAvoy e Chris Pine. Le riprese fissate per metà 2011. Peccato che qualche mese prima la Universal si tiri indietro. I motivi sono gli stessi del dietrofront su Bioshock: 150 milioni di dollari per un film cupo vietato ai minori non sono un rischio sostenibile. Del Toro cade in un lungo silenzio fino a qualche mese fa, quando una speranza si riaccende nel buio: forse il progetto prenderà vita grazie a Netflix con una sceneggiatura rivista e una libertà creativa assoluta, con tanto di temi esoterici in bella mostra e finale sconvolgente (a detta del regista). Incrociamo tutto. Anche i tentacoli.
5. The Amazing Spider-Man 3
C’è chi sogna ancora lo Spider-Man 4 perduto di Sam Raimi, ma da queste parti cerchiamo di essere più realisti. Per cui accontentiamoci di The Amazing Spider-Man 3, che forse ha più frecce nel suo arco per vedere davvero la luce. Il film era nei piani iniziali della Sony fin dal lancio della saga con Andrew Garfield, che prevedeva quattro film stand-alone sul personaggio che confluivano in un quinto film sui Sinistri Sei. Inizialmente previsto per l’estate del 2016, The Amazing Spider-Man 3 è stato accantonato dopo il risultato non proprio memorabile di The Amazing Spider-Man 2.
Il film aveva “Resurrection” come sottotitolo e avrebbe avuto Rhino e Norman Osborn come villain principali. L’intera storia si sarebbe quindi basata sulla resurrezione di vecchi personaggi deceduti, con Peter che usava il suo sangue (assieme a una strana formula) per rivedere zio Ben e ovviamente la sua amata Gwen Stacy, morta nel film precedente. Questo film, forse, non lo vedremo mai immaginato così, ma il clamore sollevato dal ritorno di Andrew Garfield in Spider-Man: No Way Home ha dimostrato alla Sony che il personaggio ha ancora tanto da dire e i fan sono pronti a riabbracciarlo. The Amazing Spider-Man, fatto come si deve (ovvero lontano dallo sciatto modello Venom-Morbius) sarebbe una bella cosa. Vero, Sony?
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