Rocky Balboa non è esistito veramente, essendo il personaggio nato dalla fantasia dello sceneggiatore e attore Sylvester Stallone. L’ispirazione per la scrittura del protagonista, però, è venuta dalla storia di due pugili realmente esistiti: Chuck Wepner e Rocky Marciano, per motivi diversi. Vediamo quali.
Chuck Wepner fu un pugile dalla carriera parecchio modesta, ma aveva un discreto numero di fan per via della sua resistenza sul ring. Aiutato da un manager capace di portarlo sotto i riflettori per questo, Wepner diventò celebre per un incontro contro il campione del mondo Muhammad Ali. Un incontro che vedeva Wepner completamente svantaggiato se non fosse che passò alla storia perché, oltre a riuscire a resistere ai colpi del campione, Wepner, a causa di un pestone, buttò al tappeto Ali. Una volta rialzato, Ali colpì con molta foga Wepner che riuscì a resistere fino al quindicesimo round, fino a quando venne messo al tappeto. Un incontro che lo portò alla storia e che ispirò Stallone a scrivere l’incontro tra Rocky e Apollo Creed visto nel film.
Per quanto riguarda il comportamento di Rocky Balboa, Stallone s’ispirò alla personalità di Rocky Marciano, uno dei più grandi pugili di tutti i tempi. L’ispirazione più evidente è quella del nome Rocky, oltre a citare direttamente Marciano all’interno del film come uno degli idoli di Balboa, ma Stallone prese come riferimento anche lo stile di combattimento di Marciano e soprattutto la sua iconografia.
Rocky Balboa è uno dei personaggi più amati creati da Sylvester Stallone. Un vero e proprio elogio agli sconfitti che sanno cadere in piedi e resistere alle avversità della vita.