Nel film Oppenheimer, di Christopher Nolan, la scena della sedia, in cui l’attrice Florence Pugh appare in un nudo semi integrale, è stata censurata in alcuni paesi, precisamente in Medio Oriente e in India, dove hanno “vestito” le parti di corpo scoperte con un abito nero attraverso la tecnica CGI.

Oppenheimer scena sedia

Nel film, Florence Pugh interpreta la psichiatra e membro del partito comunista Jean Tatlock, con la quale il fisico e padre della bomba atomica Oppenheimer intreccia una tormentata e sofferta relazione sentimentale. Nella scena “incriminata”, i due amanti conversano nudi e seduti su due sedie adiacenti. Per favorire la distribuzione del film in tutti quei paesi che hanno rigide regole riguardo l’esposizione del nudo, si è quindi optato per una versione censurata della scena. Una pratica piuttosto comune, nel mondo della distribuzione cinematografica internazionale, che ha consentito al film di ottenere una certificazione U/A in India. Secondo il Central Board of Film Certification dell’India, un film U/A “può contenere temi per adulti moderati, di natura non forte e può essere guardato da un bambino di età inferiore a 12 anni sotto la guida dei genitori”.

Ma la scena di nudo non è la sola ad aver generato polemiche in India. Durante il film, infatti, Oppenheimer cita una frase (“Sono diventato la morte, distruttore di mondi”), tratta da uno dei maggiori testi sacri indiani, la Bhagavadgītā, in due specifiche occasioni: durante gli interminabili secondi di silenzio dopo la detonazione della bomba atomica, e poco prima di una scena di sesso, sempre con la Jean Tatlock interpretata da Florence Pugh.

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Nata a Firenze, dove ha perseguito gli studi in Filosofia e un corso sui Mestieri dell'Editoria presso l'ente di formazione professionale La scuola di Editoria. Benedetta Romoli è responsabile PR per i siti ScreenWorld.it e CinemaSerieTv,it, per i quali svolge il ruolo di editor, scrive come articolista e conduce live tematiche. Precedentemente ha lavorato come editor e organizzatrice di eventi presso la casa editrice Porto Seguro Editore e ha collaborato alle edizioni del Festival Firenze Libro Aperto del 2017 e del 2018. Ha lavorato come editor presso la casa editrice Multyplayer Edizioni e come collaboratrice all'edizione di UltraPop Festival del 2020.