C’è chi sogna ancora lo Spider-Man 4 di Sam Raimi, chi cova in segreto The Amazing Spider-Man 3 con Andrew Garfield e chi deve accontentarsi di Spider-Man Lotus. Che cos’è? Un film fan made di quasi due ore uscito su YouTube il 12 agosto, a breve disponibile anche in italiano. Diretto dal giovanissimo Gavin J. Konop, atteso ben 3 anni e costato “soltanto” 112mila dollari (raccolti grazie a una campagna crowdfunding), Spider-Man Lotus ha colpito fin dai primi annunci e dalle prime immagini. Merito di una qualità sopra la media dei soliti fan movie, che ridefinisce la percezione di un prodotto amatoriale. Bene, noi l’abbiamo visto e siamo qui per raccontarvi perché dovreste ritagliarvi quasi due ore per gustarvi Spider-Man: Lotus. E perché molti lo stanno definendo persino un film con più anima della trilogia con Tom Holland.
Lo spirito
Sembra una frase fatta, ma non troviamo una maniera migliore per dirlo: questo Spider-Man: Lotus è davvero un puro e semplice atto d’amore nei confronti dell’Uomo Ragno. Un film girato dai fan per i fan di Peter Parker. Visto che il film è più incentrato su di lui che su Spider-Man (sicuramente per ovvie esigenze di budget, visto che tenere su schermo il supereroe avrebbe fatto lievitare i costi), Lotus è un film appassionato fin dalle premesse, visto che si basa su alcuni fumetti fondamentali e amatissimi della storia editoriale di Spider-Man: ovvero il traumatico La notte in cui morì Gwen Stacy, lo splendido e intimo Spider-Man Blu e una terza storia poco nota, ma molto amata dai fan duri e puri: Il ragazzo che collezionava Spider-Man. La sensazione, quindi, è quella di un reparto creativo che conosce e ama davvero il personaggio.
Ecco perché i fan si stanno riconoscendo in un film (arrivato già a 3 milioni di visualizzazioni su YouTube) che abbraccia tutte le anime dell’Uomo Ragno. Sì, perché Lotus racconta proprio la gestione del lutto di Peter dopo la morte di Gwen e il dilemma dell’essere Spider-Man con tutti i fardelli che questo comporta. Un taglio introspettivo gestito con una semplicità e un’ingenuità che ricordano tantissimo l’approccio di Sam Raimi, citato in più sequenze e rievocato proprio dal tatto con cui viene raccontato Peter Parker. Ecco, Lotus sembra quasi una sintesi tra la cupezza dello Spider-Man di Garfield e il candore di quello di Maguire. Merito anche della buonissima performance di Warden Wayne (che ha co-sceneggiato il film), molto convincente nei panni di Peter Parker. Lo spirito di questo Spider-Man: Lotus è quello giusto, perché ti fa capire la bellezza e il dolore dell’essere Spider-Man. Un personaggio condannato a essere sospeso non solo tra i grattacieli di New York, ma anche a dondolare tra l’entusiasmo e i problemi della vita.
L’estetica
Arriviamo all’altro grande pregio del film: l’estetica. Merito dei costumi con un’impostazione artistica ben precisa: ovvero fumettistica, colorata a tratti grottesca. Il design di Goblin sembra quasi una maschera di Halloween come dovrebbe essere, l’aspetto di Shocker ha un retrogusto quasi camp che piacerebbe a James Gunn e poi lo stesso costume di Spider-Man è davvero ispirato. Colori carichi, design a metà strada tra la maschera di Holland e lo stile cromatico di Garfield e soprattutto con delle imperfezioni che rendono tutto più realistico. Come le abbondanze, le pieghe e la sensazione di un vero costume fai da te indossato da un adolescente. E poi, nonostante gli evidenti limiti economici, Lotus riesce a tirare fuori almeno tre sequenze action di buonissimo livello, con una CGI intelligente anche quando votata al risparmio. Una computer grafica usata con parsimonia da fare quasi invidia agli ultimi pasticci di casa Marvel e DC. Qualsiasi riferimento a Thor: Love & Thunder e The Flash è puramente voluto. Senza dimenticare titoli di testa e di coda molto ispirati, una regia magari non originale e a tratti scolastica, ma molto ordinata e sorprendente se pensiamo che il regista ha soltanto 19 anni.
I limiti
Tutto perfetto? Ovviamente no. Lotus è un film molto didascalico e ripetitivo nei concetti messi in scena, ha qualche serio problema di ritmo e di recitazione soprattutto nel personaggio di Gwen. Ma per noi sono difetti secondari se confrontati con la bontà del progetto nel suo complesso. Anche perché stiamo parlando di un film fan made. Un fan film decisamente sopra la media. Adesso è probabile che vi stiate chiedendo: ma Marvel e Sony come si pongono davanti a questo film? Lotus viola copyright e rischia la cancellazione? Secondo noi no, per vari motivi.
Primo: Konop ci ha sempre tenuto a ribadire che il film non ha scopi di lucro (infatti non dovrebbe essere nemmeno monetizzabile su Youtube). Secondo: il film ha avuto anche il benestare di Jon Watts, il regista della trilogia con Tom Holland, che ha risposto a un tweet di Konop dicendo: “Amo quello che state facendo. Anche io ho iniziato caricando fan trailer su Youtube, per cui vi supporto al 100% e io e te non siamo tanto diversi”. Terzo: se la Sony o la Marvel dovessero creare problemi a Lotus non ci farebbero proprio una bella figura a livello di immagine, visto che il film è dedicato e sta piacendo ai fan. Quindi, se amate Spider-Man date una possibilità a questo Lotus. Magari ritroverete la bella sensazione di un film che si sfoglia un fumetto.