Giovanni Minà sarà ricordato anche per le interviste a Diego Armando Maradona, campione con cui il giornalista aveva instaurato un profondo legame. L’amicizia tra i due ha dato vita ad alcuni dei capitoli più belli del giornalismo sportivo, il Pibe de Oro con Minà era infatti capace di raccontarsi e mettersi a nudo, proprio perché si sentiva rispettato tanto come sportivo che come persona.
Minà ha dichiarato, parlando di Maradona, che il “rapporto è stato sempre molto sincero. Io rispettavo il campione, il genio del calcio, ma anche l’uomo, sul quale sapevo di non avere alcun diritto, solo perché lui era un personaggio pubblico e io un giornalista. Per questo credo lui abbia sempre rispettato anche i miei diritti e la mia esigenza, a volte, di proporgli domande scabrose“. Di recente il giornalista aveva commentato come si sia sentito fortunato per il rapporto che aveva stretto con il campione: “Mi ha concesso il privilegio di attraversare luci e ombre della sua esistenza. Ho tentato di raccontarlo nella maniera più aderente possibile.”
Ricordiamo come in una storica intervista del 25 novembre 1990 Minà abbia domandato a Maradona “Che cosa ti succede Diego?“, riferendosi alla crisi con il Napoli e a quelli che erano stati definiti “capricci, un male oscuro da cui non riusciva ad uscire”. La risposta del Pipe de Oro era stata: “Sono stanco delle pressioni che ho ricevuto in questi anni. Non sono più forte come ero prima, niente è eterno, nessuno è eterno. Posso sbagliare come tutti quanti. Sapevo che un giorno il ciclo con questa squadra sarebbe finito.”
Diego e Giovanni si rincontrano anche quindici anni dopo, in un’intervista che vede il campione, ormai quarantacinquenne, aprirsi ancora una volta con l’amico giornalista: “Sono un uomo rinnovato. Ho avuto tanti problemi, però mi sono alzato con l’aiuto delle mie figlie. Io non ho fatto male agli altri, solo a me stesso, per questo Dio mi ha dato un’altra opportunità. Non mi vuole ancora con lui, perché farei troppo casino!” Con Minà Maradona era capace di raccontare sia i momenti più altri della sua vita e della carriera sportiva che quelli più oscuri. Un’amicizia, quella tra i due, che ci ha permesso di comprendere meglio l’anima tormentata di uno degli sportivi più grandi ed amati di tutti i tempi.