In merito alle accuse di aver fatto sciogliere i Beatles, Yoko Ono ha risposto molto chiaramente nel 2010: “Io non ho fatto sciogliere i Beatles. Loro erano una band composta da uomini complessi, e la mia piccola mano non avrebbe potuto far sì che si sciogliessero. Si sono sciolti perché avevano raggiunto la loro fine, ma nel farlo hanno anche creato dei nuovi meravigliosi inizi“, ha dichiarato la vedova di John Lennon in un’intervista al Daily Mail, ripercorrendo la sua vita, dalla sfortunata infanzia in Giappone al matrimonio con Lennon, “per il quale è stata odiata dal mondo intero per anni”
Yoko Ono è nata a Tokyo nel 1933 da una famiglia molto prestigiosa, addirittura discendente da quella dell’imperatore. Dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale per lei e i suoi familiari le cose sono però cambiate radicalmente, sono arrivati infatti ad elemosinare da mangiare e suo padre è stato rinchiuso in un campo di prigionia. L’artista è stata sposata due volte e ha passato un breve periodo in un istituto per la salute mentale prima di incontrare Lennon, con cui ha poi passato molti anni della sua vita fino alla sua morte, quando venne ucciso nel 1980.
Yoko Ono nell’intervista ha poi raccontato come Paul McCartney abbia aiutato lei e il marito durante un periodo di crisi e come i due erano ancora molto amici, ha inoltre ripercorso gli anni migliori del suo matrimonio, immaginando come sarebbe stato Lennon se fosse stato ancora vivo nell’era dei social media, perché secondo lei “avrebbe amato come il mondo sta cambiando, avrebbe amato internet e Twitter, starebbe scrivendo dichiarazioni e messaggi, dando la sua opinione su tutto in qualsiasi momento.”
L’artista giapponese in quell’occasione commentò anche l’incontro con Lady Gaga, sottolineando un certo apprezzamento per la tuta trasparente con cui era vestita: “La gente ha pensato fosse un insulto che le si potesse vedere il didietro. Ma io sono la signora che ha fatto un’intera mostra solo di culi: come mi sarei potuta offendere? Ha davvero un culo incantevole!“