Nelle scorse settimane è uscito in Italia il primo volume di Newburn, una serie a fumetti americana che, per quanto ci riguarda, è nientemeno che una fucilata, ovvero, in linguaggio un po’ più formale, una delle storie più appassionanti e che più ci ha incollato alle pagine che abbiamo avuto modo di leggere negli ultimi tempi.
La serie è scritta da Chip Zdarsky, uno di quegli sceneggiatori che sembra non steccare mai. O quasi. Tra i suoi tanti progetti, tra mainstream e circuito indipendente, vale la pena citare un ciclo di storie su Spider-Man tra i migliori dell’ultimo quindicennio, quello in cui sta facendo faville con il nostro Marco Checchetto su Daredevil, l’interessante serie su Batman che ha per le mani in casa DC. Ha una notevole collezione di Eisner Award a casa, gli Oscar del fumetto. Ai disegni c’è Jacob Phillips, cartoonist figlio d’arte che abbiamo apprezzato su The Texas Blood e che con Newburn sembra davvero aver trovato il suo posto nel mondo. Il risultato lo potete leggere nella nostra recensione di Newburn: un noir che riesce ad essere classico e insieme diverso da tutti gli altri.
Genere: noir
pagine: 160 pagine
Uscita: 10 febbraio 2023 (fumetteria, libreria, store online)
Editore: Saldapress
La trama: il poliziotto della mala
Easton Newburn è un ex-poliziotto, ora detective privato, che lavora a fianco delle forze dell’ordine di New York, ma è sul libro paga delle sei famiglie che controllano la malavita in città. Gli Italiani, i Russi, la triade. Tutti si affidano a lui quando muore uno dei loro e non si sa chi sia il responsabile, o quando capitano incidenti grossi e che necessitano delicatezza nell’approccio. In sostanza viene coinvolto quando l’alternativa è una guerra tra bande e pare che sia abituato a ottenere grandi risultati. Tutti seguono le sue regole, tutti lo temono, tutti lo rispettano. Anche i suoi ex-colleghi con il distintivo, onesti o meno, che si vedono riconosciuto il merito delle indagini anche se non hanno mosso un dito.
Qualcuno va in galera, altri fanno fini anche meno invidiabili, l’equilibrio tra le gang è mantenuto e soprattutto sono evitati grandi spargimenti di sangue, a tutto vantaggio della comunità cittadina. E degli affari del crimine organizzato, ovviamente. Newburn lavora da solo, sembra avere una sua morale e le proprie norme di condotta. Apparentemente è il classico duro solitario, almeno finché non incontra Emily durante la risoluzione di un caso, in cui vede forse una potenziale erede. Ed è grazie a questo che iniziamo a scoprire qualcosa di lui.
Procedura e personaggi: due vie per appassionare
Zdarsky e Phillips confezionano un procedurale coi fiocchi che riesce in un compito non semplicissimo: essere contemporaneamente una storia che si concentra fortemente sulle indagini e una vicenda criminale character driven. Perché se da un lato c’è la struttura episodica incalzante, che vede Easton Newburn e la novellina Emily alle prese con casi sempre nuovi, ingegnosamente concepiti e raccontati con grande ritmo sia visivo che di sceneggiatura, dall’altro lato si dipana pian piano il giallo su questa figura, temuta e misteriosa, di indagatore della mala.
Un personaggio incredibilmente accattivante, un uomo dall’animo insondabile, contraddittorio, affascinante, duro ma non troppo, eticamente complesso da decifrare. Zdarsky scopre le carte sul suo protagonista molto lentamente. Bluffa e rilancia ad ogni episodio, in un gioco sapiente di conferme e di dubbi. E il lettore è in trappola: da un lato immerso nelle indagini e nel mondo a tinte morali grigie di Newburn, in cui si addentra assieme alla neofita Emily, dall’altro invischiato nel tentativo di risolvere il puzzle della personalità di questo detective insondabile.
Ispirazioni importanti e atmosfere personali
Del resto, questo esordio di Zdarsky e Phillips non nasconde affatto le proprie fonti di ispirazione. I lettori di Criminal, una delle più apprezzate e celebrate saghe fumettistiche noir contemporanee, riconosceranno echi importanti del lavoro di Ed Brubaker e Sean Phillips. L’omonimia non è un caso: Jacob è il figlio del pluripremiato sceneggiatore Sean, le cui tavole ha spesso inchiostrato e colorato nel corso degli anni e il cui stile ha decisamente ereditato, mescolandolo a un minimalismo visuale che ricorda vagamente David Aja.
Il risultato, su Newburn, è una narrazione incalzante sorretta da uno stile incalzante e razionale, metodico e asciutto, proprio come il protagonista che dà il nome alla serie, già sin dall’esordio papabile candidata a fumetto dell’anno e ad entrare potentemente tra le cose più apprezzabili che leggeremo nel prossimo futuro. La perfetta fusione tra la scrittura di Zdarsky, la cui vena umoristica non emerge mai del tutto ma resta in sottofondo come un retrogusto, impedendo a questo noir di diventare la classica, forse meno sorprendente storia grim and gritty, a là Criminal, appunto, e conferendo invece a Newburn un’atmosfera tutta propria, elegante e quasi chirurgica persino nella violenza, mai sopra le righe e limitata al necessario.
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La recensione in breve
Un noir procedurale e dai personaggi affascinanti. Newburn, la nuova serie a fumetti di Chip Zdarsky e Jacob Phillips, è una delle letture più appassionanti in circolazione in questo momento.
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Voto ScreenWorld