L’umorismo pungente e dissacrante di Ricky Gervais ha lasciato ancora una volta il segno; il comico inglese, infatti, ha detto la sua su Twitter riguardo la supposta censura delle opere di Roald Dahl  pur senza menzionare direttamente la questione. Il tweet è accompagnato da una foto in cui Gervais posa pensieroso con la mano sulla testa: “Questo sono io mentre rifletto e mi chiedo se dopo che sarò morto, qualcuno cambierà le mie battute, per salvaguardare i fragili e gli ipersensibili che si offendono facilmente; saranno eliminate parole come grasso, brutto, stronzo e cazzo? Nessuno dirà più di me che sono un patetico grassone stronzo testa di cazzo, insomma.”

Con la consueta graffiante ironia, Gervais lancia uno strale all’operazione di modifica dei testi delle opere di Roald Dahl, da parte della casa editrice britannica Puffin, in seguito alla quale sono stati eliminati tutti i riferimento all’aspetto fisico, in particolare al peso corporeo o alla statura, con una contestuale ripulitura generale del linguaggio utilizzato. Per approfondimenti sulla questione, vi rimandiamo al nostro editoriale.

Il tweet di Gervais ha ovviamente scatenato una valanga di commenti, perlopiù di supporto all’opinione del comico, con qualche eccezione. Gervais, in particolare, ha personalmente risposto a un’utente, sottolineando il fatto che il tweet originario sia una semplice battuta, e non vada preso sul serio.


L’utente sottolinea come, a differenza delle opere di Dahl, gli spettacoli di Gervais non abbiano come pubblico di riferimento i bambini: “Pensi se dovesse leggere un libro a suo nipote, ed essere costretto a cambiare lei stesso le parole durante la lettura, oppure a dover spiegare perché non si debbano usare parole offensive, specie nei confronti di altri bambini.”

Gervais, poche ore dopo, ha deciso di chiudere la piccola querelle con un secondo tweet, ancora più sarcastico del primo, in cui si può notare in primo piano la pancia dell’attore: “Ho cambiato idea; parole come “grasso” e “brutto” vanno eliminate per sempre. Per quale motivo? Non c’è un motivo.”

Condividi.

Nato nel 1985 a nord di Milano, in seguito all'ottenimento della maturità classica, consegue nel 2008 una prima Laurea Triennale in Storia e critica del cinema, presso la facoltà di Lettere Moderne dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con una tesi sul cinema civile italiano; nel 2010 ottiene invece la laurea magistrale in Linguistica Generale, presso lo stesso ateneo, con una tesi sulle presupposizioni linguistiche. Da dicembre 2022 collabora con Screenworld.it in qualità di newser.