Prima di procedere con la recensione di Tick, tick…BOOM!, film disponibile su Netflix dal 19 novembre, è necessario dare un contesto all’opera e a cosa rappresenta. Il film è un adattamento della pièce del 1990 di Jonathan Larson. Un one man show dove lo stesso autore, accompagnato da una piccola band, raccontava del suo tentativo di far produrre il musical Superbia in uno spettacolo che alternava monologhi a parti musical.
Jonathan Larson è una leggenda per tutti gli appassionati di Broadway, noto per aver rivoluzionato il concetto di musical grazie al capolavoro Rent per il quale ha ricevuto due Tony Awards e il Premio Pulitzer alla Drammaturgia. Premi che però non ha potuto ritirare personalmente in quanto deceduto a causa di una dissezione aortica a poche ore dall’anteprima di Rent. Un personaggio raro da incontrare, un artista fuori dagli schemi la cui storia unica è perfetta per un film biografico. È qua che si inserisce Tick, tick…BOOM!, cogliendo l’occasione da una parte di poter adattare un’opera dello stesso Larson e dall’altra di sfruttarne la natura autobiografica per realizzare un autentico biopic. A dirigere questo complesso progetto viene chiamato Lin-Manuel Miranda, alla sua prima prova come regista. Una scelta che deriva non solo dall’enorme successo che quest’ultimo ha riscosso grazie a quel capolavoro immenso che è Hamilton ma anche dal legame che esiste tra il regista e il materiale originale. Miranda ha infatti interpretato lo stesso Jonathan Larson in una riproposizione teatrale di Tick, tick…BOOM! del 2014 e non ha mai nascosto di aver sempre considerato l’autore come un punto di riferimento creativo. Il risultato è un film che si porta dietro un importante carico di aspettative dovute all’importanza del materiale originale e alla curiosità di vedere l’autore di Hamilton al suo esordio con un musical cinematografico.
TICK, TICK… BOOM! (2021)
Genere: Musicale/Drammatico
Durata: 115 min.
Uscita: 19 novembre 2021 (su Netflix)
Attori: Andrew Garfield, Vanessa Hudgens, Jordan Fischer, Alexandra Shipp, Robin de Jesús
La paura dei trenta
Come detto quindi Tick, tick…BOOM! parla della vita di Jonathan Larson nel periodo in cui stava cercando di realizzare il suo musical Superbia. Siamo nella New York del 1990, Jonathan (interpretato da Andrew Garfield) sta per compiere trent’anni e ancora si sente un incompiuto. Lavora in una tavola calda, il suo ex coinquilino e amico storico Simon (Jordan Fischer) ha una carriera avviata nel mondo della pubblicità e si è appena trasferito lasciandolo solo nel suo appartamento fatiscente. Poi c’è la relazione con Susan (Alexandra Shipp) che è ad un punto morto, lei vorrebbe qualcosa di più concreto su cui costruire il loro futuro e sta pensando di accettare un lavoro che la porterà lontana dalla Grande Mela. Sullo sfondo gli Stati Uniti degli anni ’90, ancora figli del reaganismo ultraliberale, con l’arte vista come una perdita tempo e soprattutto il terrore imperante della diffusione dell’AIDS.
In questo contesto si trova appunto Jonathan, un idealista del concetto di arte e della figura dell’artista, convinto delle proprie capacità, dei propri mezzi, e pronto ad emergere nel mondo di Broadway. Poi però ci sono le bollette da pagare, la canzone da scrivere entro domani, gli amici che se ne vanno a causa della malattia, i trent’anni che arrivano. Il tempo che passa e le scelte da compiere, quel rumore che cresce: tick, tick, tick. Il film di Miranda riesce a non limitarsi a narrare la storia di un singolo uomo ma a raccontare dilemmi e dubbi in grado di colpire chiunque. Uno dei pregi maggiori di Tick, tick…BOOM! è proprio questo suo ampio respiro capace di cogliere e mostrare emozioni trasversali a partire dalla paura di non farcela e di non essere adatti, senza però mollare mai. Un piccolo inno alla vita che non dimentica mai il contraltare della morte.
Uno stile non sempre convincente
Il film, sceneggiato da Steven Levenson, alterna intelligentemente due linee narrative, una diegetica al racconto teatrale e una cinematografica. Si inizia proprio dalla pièce di Tick, tick…BOOM! in cui il protagonista procede col suo monologo intervallato da stacchi musicali per poi adattare parti di questo racconto in modo più classico, come fossero flashback. Un ottimo metodo che impreziosisce l’opera. Nelle scelte stilistiche e registiche di Lin-Manuel Miranda abbiamo trovato però parti meno convincenti: la messa in scena, in particolare delle parti cinematografiche non musicali, a tratti risulta infatti un poco scolastica e a tratti troppo artificiosa. Il regista prova in molti modi differenti a dare dinamicità al film con cambi dell’aspect ratio che strizzano l’occhio alla “generazione di MTV” o con alcuni movimenti di camera che invece di impreziosire l’opera la raffreddano.
Anche la fotografia cerca, con migliori risultati, di adattarsi al racconto con cambi di tonalità e di intensità in base al mood della scena. Nelle parti musical Miranda è evidentemente (come normale che sia) più a suo agio nonostante anche qui manchi una coesione stilistica. Alcune canzoni sono infatti perfettamente integrate al racconto mentre altre riprendono il musical classico (come la scena del Brunch) andandolo a sospendere. Il risultato di questa mancanza di compattezza è un film che vive sì di grandi momenti ma che soffre a tratti (principalmente nel secondo atto) di mancanza di ritmo con il rischio di far uscire dal racconto lo spettatore.
Un Andrew Garfield alla prova migliore della carriera
Nonostante i difetti che abbiamo riscontrato una cosa la dobbiamo dire: Tick, tick…BOOM! è un film che ci mette il cuore e che crede tantissimo in quello che sta facendo. Molto del merito lo si deve ad un Andrew Garfield che regala la migliore interpretazione della sua carriera. Una prova monumentale in cui l’attore britannico canta, balla, suona, corre, piange e ride per tutti i 115 minuti dell’opera. Certo il rischio di cadere in overacting è sempre dietro l’angolo ma Garfield riesce a mantenersi credibile trascinandosi dietro tutto il film. Con molte probabilità lo vedremo tra i protagonisti della prossima awards season. A circondarlo una serie di personaggi che hanno caratterizzato la vita di Jonathan Larson da cui l’autore ha preso ispirazione per la realizzazione di Rent. In particolare abbiamo Alexandra Bishop (a tratti non molto ispirata) nel ruolo della fidanzata Susan e una Vanessa Hudgens che scalderà molti cuori di ex teenager cresciuti con High School Musical. Non mancano poi i camei e le sorprese per tutti gli appassionati di Broadway, con anche una brevissima apparizione di Miranda.
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Conclusioni
Nel difficile compito di adattare Tick, tick...BOOM! e al contempo realizzare un biopic su Jonathan Larson, Lin-Manuel Miranda realizza al suo esordio cinematografico un film ricco di passione e di cuore ma con alcune sbavature a livello stilistico e registico. Da segnalare un Andrew Garfield gigantesco alla prova migliore della sua carriera.
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Voto ScreenWorld