Idris Elba ha offerto una riflessione sul razzismo, all’interno dell’industria cinematografica e della società tutta: l’attore inglese, originario della Sierra Leone, in un’intervista ad Esquire ha dichiarato di avere smesso di parlare di se stesso “come di un attore nero, quando ho capito che farlo mi avrebbe etichettato.” Elba è in procinto di riprendere i panni dell’iconico detective John Luther in Luther: The Fallen Sun, in uscita su Netflix il 10 marzo, dopo un’uscita cinematografica nel Regno Unito a fine febbraio.
L’attore, poi, approfondisce il suo pensiero e lancia il suo proclama antirazzista: “Gli esseri umani sono ossessionati dal concetto di razza, e questa ossessione può davvero mettere a repentaglio le aspirazioni della gente, porre un freno alla loro crescita; il razzismo deve rimanere un argomento di discussione, ma per quella che è la mia prospettiva, la potenza del discorso razzista è direttamente proporzionale all’importanza che ad esso viene data: dobbiamo crescere, dobbiamo andare oltre. La nostra pelle è solo questo: pelle.”
Elba afferma incontrovertibilmente la propria identità: “Il mio essere nero non aumenta se mi trovo in una zona a maggioranza bianca, o se mi trovo in un’area appannaggio di persone di colore, sono nero e basta. E il colore della mia pelle è con me ogni giorno, dovunque io vada, sia che io mi trovi in quartieri bianchi a minoranza nera, o in quartieri neri a minoranza bianca. Sono sempre io, una persona di colore.”
L’attore spiega poi come questo si sia riverberato sulla sua carriera di interprete: “Non sono diventato un attore perché intorno a me non c’erano degli attori neri, e volevo cambiare le cose; sono diventato un attore perché pensavo e penso tuttora si tratti di una straordinaria professione, e credevo che avrei potuto cavarmela bene; quando inizi ad avere un certo successo, la gente comincia a a chiederti come ti senti a essere il primo nero che fa una data cosa piuttosto che un’altra; sarebbe la stessa cosa se fossi bianco: è la prima volta per me; io non voglio essere il “primo nero”; sono il primo Idris.”
Elba non manca tuttavia di riconoscere i progressi fatti per quanto riguarda la rappresentazione delle minoranze nell’industria: “Sono contento di poter lasciare in eredità questi miei eventuali traguardi, il fatto di essere stato il primo, con un determinato aspetto, a fare una determinata cosa; altri bambini neri o anche bambini bianchi cresciuti, come me, in condizioni disagiate, vedranno che un ragazzo dei quartieri poveri è riuscito ad arrivare fin qui.”