Christina Ricci ha commentato, senza lasciare molto spazio all’immaginazione, la vicenda dell’indagine aperta ufficialmente dall’Academy in seguito alla nomination di Andrea Riseborough come Miglior attrice per il film indipendente To Leslie, agli Oscar 2023. In un dettagliato post su Instagram, l’ex interprete di Mercoledì attacca frontalmente l’Academy per una mossa che considera conservativa: “Mi fa veramente ridere il fatto che si decida di indagare la “nomination a sorpresa” di un’interpretazione che effettivamente è eccezionale.”
Ricci affonda ulteriormente il colpo: “Poi, a sorpresa? Solo perché non sono stati spesi milioni di dollari per la campagna di promozione della candidatura? Quindi solo gli attori che si possono permettere campagne faraoniche meritano la nomination? Mi sembra qualcosa di molto elitista, esclusivo, e sinceramente, parecchio retrogrado. Oltretutto sono certa che lei (Riseborough, ndr) non abbia avuto parte attiva nella campagna; su queste cose, gli attori non hanno controllo o potere decisionale, eppure adesso la sua nomination sarà macchiata da questa storia; e se (L’Academy, ndr) gliela toglie, si dovrà solo vergognare.”
Nella giornata di venerdì 28 gennaio, l’Academy aveva annunciato, tramite un comunicato, l’apertura di un’indagine ufficiale a salvaguardia delle “procedure legate alle campagne di promozione”; nel testo, di cui vi riportiamo il contenuto, non si fa mai esplicita menzione né di Andrea Riseborough né del film To Leslie, ma la tempistica e il contenuto dell’interveento, non lasciano spazio a molti dubbi; è necessario puntualizzare però, che al momento in cui scriviamo, secondo fonti anonime raccolte da Variety, nessun tipo di protesta formale è stata inoltrata all’Academy nei confronti di “To Leslie” e Andrea Riseborough.
“Scopo dell’Academy è assicurare uno svolgimento equo ed eticamente trasparente della competizione, e suo impegno primario è quello di garantire una cerimonia inclusiva; per questa ragione, è in corso un’indagine interna in riferimento alle procedure di promozione per le nomine dei candidati di quest’edizione, per assicurare che non siano state violate le nostre linee guida, ed eventualmente per comprendere se sia necessario apportare dei cambiamenti a queste stesse linee guida, nell’era dei social media e dei nuovi mezzi di comunicazione; abbiamo piena fiducia nell’integrità delle nostre procedure e supportiamo legittime campagne di promozione autofinanziate, come riconoscimento a interpretazioni stra-ordinarie.”
Il riferimento alle “campagne autofinanziate” sembra richiamare senza alcun dubbio la candidatura di Andrea Riseborough che, stando a quanto riporta Variety, avrebbe ricevuto la spinta iniziale grazie a una mail inviata da Mary McCormack, moglie del regista del film, a vari attori e attrici di Hollywood, in cui si chiedeva loro di votare per Riseborough: “Sarebbe meraviglioso se, da qui al 17 gennaio (ultimo giorno utile prima della chiusura delle votazioni, ndr) faceste un post al giorno (per promuovere la sua candidatura, ndr); qualsiasi cosa aiuta, fate quello che viene più comodo… e cosa c’è di più comodo di un post al giorno?”
Già qualche tempo prima, Howard Stern, uno dei più noti conduttori radiofonici americani, amico personale di McCormack, aveva pubblicizzato il film, e l’interpretazione di Riseborough, nel corso del suo show sull’emittente satellitare Sirius XM; di seguito, anche Charlize Theron ha voluto dare visibilità alla meno illustre collega, con una proiezione per gli iscritti alla CAA, la Creative Artists’ Agency, una delle agenzie più importanti di Hollywood; la foto seguente si riferisce a questa serata.
Sarà bene ricordare che nessuna di queste procedure di promozione è in alcun modo vietata o scoraggiata dal regolamento dell’Academy: sempre secondo quanto riporta Variety, tuttavia, l’endorsement pubblico garantito dall’attrice Frances Fisher, potrebbe essere considerato dall’Academy come contrario al regolamento. L’attrice, vista in Titanic, aveva infatti scritto su Instagram il 14 gennaio, a seguito di molti precedenti post di apprezzamento nei confronti di Riseborough:”Un messaggio ai miei colleghi membri dell’Academy; Andrea Riseborough può essere nominata come Miglior attrice se riceve almeno 218 voti su 1302 disponibili; a quanto pare Viola, Cate, Michelle e Danielle hanno già il posto assicurato, visto lo splendido lavoro fatto.” Il riferimento è a Viola Davis, Cate Blanchett, Michelle Yeoh e Danielle Deadwyler (la quale non ha poi ricevuto la nomination).
Sebbene ai membri dell’Academy non sia vietato promuovere apertamente l’interpretazione di un collega, l’articolo 11 del regolamento riporta che è “vietato far risaltare, usandone il nome o il titolo, eventuali concorrenti”, in modo da rappresentare quindi un’influenza per via indiretta.
Andrea Riseborough non ha rilasciato dichiarazioni riguardo all’indagine dell’Academy, ma ha espresso tutta la sua gratitudine all’indomani della nomination:” La nostra comunità, la comunità del cinema, si è riunita e ha fatto rumore! Non è vero che (per la nomination, ndr) servono risorse infinite.”
Il commento di un pubblicitario di Hollywood, raccolto da Variety in forma anonima, è decisamente più cinico: “D’ora in poi ci si aspetterà che basti fare una telefonata a Edward Norton per essere candidati all’Oscar; la nomination ad Andrea Riseborough non è normale, è un miracolo; se non lo fosse, noi non avremmo più un lavoro.”