All’indomani delle nomination per gli Oscar 2023, che lo vedono in lizza per ben sette statuette con il suo The Fablemans, Steven Spielberg ha ricordato un film del recente passato, Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, affermando che, in questo momento storico, avrebbe certamente ottenuto una nomination.
In un’intervista a Deadline, il regista premio Oscar ha infatti accolto con favore la candidatura a Miglior film ottenuta da Avatar 2: la via dell’acqua, di James Cameron, e da Top Gun: Maverick, con Tom Cruise, ovvero i due film con l’incasso più alto degli ultimi mesi; Avatar 2 continua infatti la sua corsa inarrestabile oltre i 2 miliardi globali, mentre Top Gun: Maverick ha raggiunto “solamente” 1,4 miliardi: “Trovo sia incoraggiante siano stati entrambi nominati; se lo sarebbe meritato anche un altro film, Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, ma ai tempi era diverso; oggi un film del genere si sarebbe certamente guadagnato una nomination a Miglior film; avere oggi questi due blockbuster in cima alla lista dei 10 migliori film dell’anno, è una cosa che noi tutti dovremmo festeggiare.”
Il cavaliere oscuro, secondo capitolo della trilogia dedicata da Christopher Nolan al personaggio di Batman, nel 2009 sembrava destinato a una sicura nomination come uno dei film migliori di quell’anno; all’ultimo momento, però, The Reader – a voce alta, uscito in sordina nel dicembre 2008, scalò rapidamente le preferenze, estromettendo di fatto il film di Nolan dalla corsa per le statuette. Anche a causa di questo inaspettato succedersi di eventi, dall’edizione successiva l’Academy decise di raddoppiare, da 5 a 10 (9 in alcune edizioni) i posti disponibili per le candidature a Miglior film. La scelta fu prima di tutto di ordine economico: gli ascolti televisivi della notte degli Oscar erano in caduta libera, e ampliando il parco nominati, con la possibilità di inserimento di film di alto appeal commerciale, si sperava così di migliorare l’audience dell’evento.
Sempre a proposito di incassi, Spielberg si è dichiarato moderatamente ottimista sul futuro delle sale: “Torneremo ai numeri di una volta… ci vorrà del tempo, specie per i film drammatici come il mio, ma ci torneremo; la pandemia ha spinto gran parte del pubblico, non solo di una certa età, ma anche più giovane, a guardare i film sul televisore di casa; ma noi tutti abbiamo un bisogno sociale di stare insieme, e non penso che la pandemia possa azzerarlo… può frenarlo, ma io sono convinto che in tempi medi i film per un pubblico più maturo torneranno a fare incassi accettabili in sala.”