Per quanto questo possa far storcere il naso a critici della generazione passata o a intellettuali che sfoggiano una certa e proverbiale puzza sotto il naso, la comunicazione e la promozione in ambito letterario sta cambiando il proprio asse. Se, un tempo, le recensioni erano valide solo quando venivano pubblicate su riviste di settore, dietro i nomi altisonanti di critici letterari blasonati, oggi è indubbio che le leggi di mercato sono affidate molto anche ai social.
Recensioni lampo su Tik Tok o lunghe analisi – spesso molto puntuali – affidate ai video di Youtube sono diventati i mezzi con cui una fascia di pubblico cerca di individuare quali sono i libri per cui val la pena spendere cifre sempre un po’ più alte. Un caso emblematico del potere d’acquisto dato dai social è il recente fenomeno di BookTok. Un fenomeno così esteso da essersi ritagliato interi scaffali nelle librerie e da aver eletto alcuni romanzi come veri e proprio campioni di incassi. Ne parliamo proprio nel caso della recensione di The Love Hypothesis, libro di Ali Hazelwood, edito in Italia da Sperling & Kupfer, che ha un posto privilegiato nelle preferenze dei lettori sui social.
The Love Hypothesis
Genere: Romance
Pagine: 326
Editore: Sperling & Kupfer
Autore: Ali Hazelwood
La trama di The Love Hypothesis
Olive Smith è una dottoranda in biologia dell’Università di Stanford, il cui studio è nell’ambito della ricerca contro il cancro al pancreas, che le è costato uno degli affetti cardine della sua esistenza. Impegnata nella sua carriera, l’ultima cosa a cui Olive pensa è l’amore. Figurarsi, dunque, se è interessata a Jeremy, un ragazzo con il quale era uscita ma di cui non le importa molto. Peccato che la sua migliore amica, che proprio per Jeremy ha un debole, non si senta libera di vivere i suoi sentimenti nel timore di ferire Olive. Ed è per dare all’amica Ahn l’occasione di gettarsi in una storia con Jeremy, che Olive decide di baciare il primo ragazzo a portata di mano, per dimostrare ad Ahn che Jeremy è un capitolo chiuso. Peccato che il ragazzo che Olive bacia non è di certo un ragazzo qualunque: si tratta di Adam Carlsen, professore superstar dell’ateneo, con la nomea di essere crudele e terribile coi suoi studenti. Olive, imbarazzata, è ancora più sorpresa quando Adam decide di tenerle il gioco e di far finta di essere il suo fidanzato davanti agli occhi di tutta l’università. Ma cosa succede quando la finzione rischia di scivolare nella realtà?
Da Star Wars a Stanford, tra cliché e omaggi
Gli scrittori traggono spesso ispirazione dai luoghi più disparati: non esiste una sorta di “isola delle ispirazioni” a cui gli autori possono accedere in modo più o meno consapevole. The Love Hypothesis non fa differenza e forse sorprenderà scoprire che la storia ambientata tra le gerarchie accademiche di Stanford nasce in realtà come una fan fiction legata all’universo di Star Wars e, in particolare, alla tanto auspicata relazione tra Kylo Ren e Rey, che ha fatto impazzire una fetta del fandom di Star Wars. Tuttavia, leggendo il romanzo non si sente quasi affatto la liason tra la storia raccontata con l’inchiostro e la vicenda portata sul grande schermo. L’ultima traccia di questa fonte di ispirazione è senza dubbio da ricercare nella figura di Adam, che è un chiaro doppelgänger di Adam Driver: dai tratti non belli e spigolosi, ai modi algidi con i quali si presenta, la fonte di ispirazione è assolutamente palese. Ma l’aspetto positivo è che Ali Hazelwood prende spunto dalla pellicola e poi decide di correre su altri binari, senza bisogno di ricalcare pedissequamente situazioni e sconvolgimenti, ma scrivendo una storia del tutto originale, che affascina per numerosi elementi, dall’ambientazione allo sviluppo.
Se analizziamo questo secondo aspetto, notiamo che The Love Hypothesis fa ricorso a numerosi trope, di cui il principale è senza dubbio il fake dating, vale a dire la strategia per cui i due protagonisti sono costretti a fingere di stare insieme, comportandosi in pubblico come se fossero davvero una coppia, finendo per scoprire che la finzione non si allontana poi molto da quello che si desidera per la vita reale. Da questo punto di vista The Love Hypothesis non presenta alcuna imprevedibilità, ma va riconosciuto al genere romance il suo essere fortemente codificato. Se nel fantasy ci aspettiamo sempre che il protagonista venga in qualche modo “prescelto” per compiere grandi azioni, il romance ha bisogno di alcuni dogmi assolutamente imprescindibili: non solo il lieto fine, ma anche, ça va sans dire, l’innamoramento tra i protagonisti. The Love Hypothesis segue questo schema e lo fa ricorrendo anche ad alcuni cliché. Eppure Ali Hazelwood è senz’altro abile nel costruire tutto con un brio assolutamente irresistibile e la sua onestà nel costruire un impianto narrativo pulito e scorrevole la premia con un romanzo adorabile, che omaggia anche alcuni caposaldi del genere, come Orgoglio e Pregiudizio.
Letteratura STEM
L’aspetto più innovativo di The Love Hypothesis – e, in qualche modo, il suo elemento più rivoluzionario – è la scelta di rendere il romanzo un romanzo STEM. Con questo acronimo che viene dall’inglese si indicano le quattro principali materie scientifiche: scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Dato che (soprattutto in Italia) le donne operanti nel mondo accademico STEM sono ancora troppo poche in riferimento alla controparte maschile, la scelta di Ali Hazelwood di fare della sua protagonista una donna che studia biologia e la cui priorità è trovare fondi per mandare avanti la sua ricerca contro il cancro, si mostra sin da subito vincente. Non solo perché è assolutamente originale – i romance ambientati in ambito accademico, dove la protagonista è parte attiva nella ricerca si contano sulla punta delle dita -, ma anche perché questo permette alla scrittrice di dare un’ulteriore tridimensionalità ad Olive, di renderla più vera e più interessante. Inoltre è davvero sorprendente notare il modo in cui la Hazelwood riesce a inserire discorsi più meramente scientifici all’interno della trama, senza mai farli apparire forzati o fuori luogo. Al contrario, tutto si amalgama così bene da rendere The Love Hypothesis uno di quei libri che si lasciano divorare, che spingono il lettore a rincorrere i capitoli senza avere alcuna intenzione di mettere giù il libro anzitempo.
Questo non significa assolutamente che The Love Hypothesis sia un libro perfetto. La storia di Olive e Adam purtroppo inciampa in uno degli ostacoli comuni a molti romance: quello della miscommunication. Quando, cioè, i due protagonisti decidono di non parlarsi, di non svelare dettagli importanti, per le ragioni più disparate (e spesso meno condivisibili) solo perché chi scrive ha bisogno di creare un ostacolo o un dramma. Sono scelte spesso poco credibili e anche nel caso di The Love Hypothesis alcuni silenzi da parte dei protagonisti non hanno senso e non sono credibili (come poco credibile è anche il prologo del libro, almeno per chiunque faccia uso quotidiano di lenti a contatto). Ma al di là di questi “peccati”, The Love Hypothesis è un romanzo adorabile e divertente, scritto in modo onesto e senza alcuna pretesa intellettuale, che affascinerà per la sua ambientazione ma anche per l’innegabile chimica tra i due protagonisti.
La recensione in breve
The Love Hypothesis è un romanzo che trasporta il genere romance nel mondo dello STEM, delle materie scientifiche, facendo della sua protagonista un elemento rivoluzionario. Aspetto che, aggiunto allo stile pulito e scorrevole e alla storia ben costruita, fanno del libro di Ali Hazelwood una lettura da non farsi scappare
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Voto ScreenWorld