L’inverno sta arrivando. E al suo fianco una nuova stagione per i premi più celebri e attesi al mondo. Stiamo parlando degli Oscar che, dopo un’annata particolare per le tempistiche come quella appena trascorsa (con una cerimonia conclusiva arrivata a fine aprile anziché tra febbraio e marzo), sono pronti a catalizzare l’attenzione degli appassionati che non attendono altro che vivere l’ennesima giostra che culminerà il 27 marzo. Perché, più della consegna della statuetta dorata durante la cerimonia, il divertimento dei premi Oscar sta proprio nell’analizzare il percorso della award season, tra film considerati già front-runner per i premi maggiori e quelli che, invece, cambiano velocemente il loro status.
Noi ci concentreremo, in questo articolo costantemente aggiornato, sulle categorie principali, vivendo poco per volta le novità, le conferme, le incertezze e i colpi di scena (che sicuramente non mancheranno) dei film che ambiscono alla vittoria.
Ecco i nostri pronostici sugli Oscar 2022 con i favoriti su nomination e candidature divisi per categorie.
Oscar al Miglior Film
Al momento in cui scriviamo possiamo già definire qualche titolo che, anche grazie alla vittoria dei Festival cinematografici più importanti dell’anno, sembra avere buone opportunità per entrare nella shortlist dei candidati all’Oscar per il Miglior Film. A partire da Belfast, il film autobiografico di Kenneth Branagh, trionfante del Premio del Pubblico all’ultimo Toronto International Film Festival (premio che negli anni è diventato un forte indicatore per i film di punta dell’anno), che al momento sembra essere uno dei favoriti.
La scelta estetica del bianco e nero appartiene a un altro titolo che, a partire dalle prime recensioni dal New York Film Festival, sembra aver fatto faville, definendosi come uno dei film più attesi e riusciti dell’anno. Stiamo parlando di The Tragedy of Macbeth, ennesima riproposizione dell’opera di William Shakespeare, stavolta con Joel Coen (uno dei due fratelli) in cabina di regia e una coppia di protagonisti d’eccezione: Denzel Washington e Frances McDormand. Il film uscirà su Apple Tv+.
E ancora, Passing di Rebecca Hall, film disponibile su Netflix ed esordio alla regia per l’attrice britannica, è stato accolto in maniera trionfale al Sundance Film Festival di inizio anno per poi ricevere ben cinque candidature al Gotham Independent Film Awards, premi cinematografici che riguardano unicamente i film a basso budget.
Su Netflix sarà disponibile a dicembre anche Il potere del cane, nuovo film di Jane Campion, già premiata per Lezioni di piano, che è stato accolto in maniera entusiasta dalla critica americana durante la proiezione al Festival di Venezia 2021 e potrebbe confermare il proprio successo proprio ricevendo la nomination al premio più importante.
Proseguendo un viaggio nel passato, stavolta gli anni Settanta, riteniamo che non possa passare inosservato Licorice Pizza, il nuovo misterioso film di Paul Thomas Anderson, un regista capace di una filmografia straordinaria, ma ancora a secco di statuette.
Da segnalare anche il ritorno di Adam McKay con Don’t Look Up, ormai un affezionato dell’Academy (i precedenti La grande scommesso e Vice furono entrambi nominati). Infine, non possiamo pensare che un classico del genere musical, presente anche con il Cyrano di Joe Wright, come West Side Story, diretto al due volte premio Oscar Steven Spielberg non possa attirare le attenzioni dell’Academy.
Al momento, quindi, i titoli che potrebbero aspirare a una nomination nella categoria Miglior Film sono:
- Belfast
- The Tragedy of Macbeth
- Passing
- Licorice Pizza
- Il potere del cane
- West Side Story
- Cyrano
- Don’t Look Up
Oscar alla Miglior Regia
L’occhio, lo sguardo, il modo in cui l’autore porta in scena la storia e la racconta. A volte un’ottima regia può cambiare tutto il film, rendere la normalità straordinaria, proporre una visione diversa e inaspettata alle vicende e al mondo stesso. Che sia virtuosa o minimale, semplice o complessa, la regia rende il film che stiamo osservando unico e irripetibile.
Molto spesso, la cinquina destinata ai migliori registi dell’anno corrisponde ai titoli che poi sono anche nominati nella categoria principale, salvo alcune eccezioni come nel caso di Argo che nel 2013 vinse Miglior Film senza Ben Affleck candidato. Per gli Oscar 2022 potremmo avere piacevoli conferme e parecchie sorprese.
Come nel caso di Steven Spielberg che, alle prese con il remake di West Side Story, potrebbe dimostrare una volta di più di saper far danzare la macchina da presa. O come la presenza di Joel Coen che, attraverso l’estetica di The Tragedy of Macbeth, dona all’adattamento una visione totalmente diversa dal solito e molto particolare.
Jane Campion, con un nuovo film a distanza di dodici anni dal precedente, attraverso il suo western crepuscolare de Il potere del cane, potrebbe entrare nella cinquina, mentre Ridley Scott, forte di due film distribuiti quest’anno, potrebbe risultare il veterano sorprendente.
Non va dimenticata l’attenzione rivolta ai registi non americani che, negli ultimi anni, hanno ricevuto un riconoscimento maggiore nonostante il loro film sia nella categoria del Miglior Film Internazionale (pensiamo a Bong Joon-ho, vincitore per Parasite, e le nomination a Thomas Vinterberg nel 2021 o al nostro Roberto Benigni nel 1999). Tra questi chissà se, una volta candidati nella categoria principale, Paolo Sorrentino con il suo film autobiografico o Julia Ducournau, regista dalla visione forte e senza compromessi, potrebbero aspirare a una candidatura in più.
Ecco alcuni dei registi che potrebbero rientrare nella cinquina del premio Oscar alla miglior regia:
- Kenneth Branagh (Belfast)
- Joel Coen (The Tragedy of Macbeth)
- Steven Spielberg (West Side Story)
- Jane Campion (Il potere del cane)
- Joe Wright (Cyrano)
- Rebecca Hall (Passing)
- Paul Thomas Anderson (Licorice Pizza)
- Paolo Sorrentino (È stata la mano di Dio)
- Julia Ducournau (Titane)
- Ridley Scott (The Last Duel)
Oscar al Miglior Attore Protagonista
Le categorie attoriali sono sempre quelle allo stesso tempo più prevedibili, perché molto spesso con il passare dei mesi appare chiaro chi verrà premiato, e impreviste (ricordate la sorpresa dell’anno scorso quando l’Oscar andò ad Anthony Hopkins in maniera del tutto inaspettata?). Per l’Oscar al Miglior Attore Protagonista, il 2022 potrebbe riservare qualche nome imprevisto e piacevoli conferme.
Tra queste non possiamo non iniziare con Denzel Washington che interpretando Macbeth potrebbe dar prova del suo talento una volta di più e tentare l’impresa della terza statuetta della sua carriera.
Un frontrunner alla corsa sembra essere Will Smith che in Una famiglia vincente – King Richard interpreta il padre di Serena e Venus Williams: potrebbe partecipare alla sua terza cinquina per il migliore attore protagonista.
Tra gli outsider vale la pena citare Simon Rex, attore porno mattatore di Red Rocket, il nuovo film di Sean Baker, presentato con successo al Festival di Cannes. Rex potrebbe davvero scavalcare una concorrenza agguerrita composta dal meraviglioso Peter Dinklage nei panni di Cyrano o Adam Driver, che tra House of Gucci e The Last Duel potrebbe farsi valere.
Acclamato dalla critica statunitense al Festival di Venezia, Benedict Cumberbatch ne Il potere del cane ha buonissime chances di essere nominato nella cinquina.
Sorpresa tra le sorprese, il giovanissimo Jude Hill, protagonista di Belfast potrebbe avere l’opportunità di figurare nella magica cinquina.
Ecco alcuni dei nomi fin qui papabili per le candidature al premio Oscar al miglior attore protagonista:
- Will Smith (Una famiglia vincente – King Richard)
- Denzel Washington (The Tragedy of Macbeth)
- Simon Rex (Red Rocket)
- Adam Drive (House of Gucci)
- Peter Dinklage (Cyrano)
- Benedict Cumberbatch (Il potere del cane)
- Jude Hill (Belfast)
Oscar alla Miglior Attrice Protagonista
Quest’anno l’Oscar alla Miglior Attrice Protagonista promette faville grazie a delle interpretazioni veramente magnetiche e imperdibili. La figura della madre sembra essere il leitmotiv di molti dei personaggi rappresentati. Vediamoli insieme sottolineando quelli che ci sembrano i nomi quasi sicuri.
Kristen Stewart nei panni della principessa Diana in Spencer di Pablo Larraín dà vita a una delle migliori performance dell’anno. Fragile, umana, materna, la sua Diane Spencer è uno dei personaggi più memorabili della stagione, grazie anche a un film che riesce a valorizzarla. Ci sorprenderebbe davvero una sua mancata nomination.
Olivia Colman nei panni di una madre persa nel passato in The Lost Daughter di Maggie Gyllenhaal, tratto dal romanzo La figlia oscura di Elena Ferrante, riesce a reggere quasi da sola il film tanto da meritarsi una menzione d’onore. Allo stesso modo, rimanendo nei titoli presentati al Festival di Venezia, Penelope Cruz, forte della sua vittoria della Coppa Volpi come miglior attrice per Madres Paralales potrebbe venire riconosciuta.
Capace di portare in scena un personaggio grottesco ed esagerato, ai confini tra commedia e dramma, recitando e cantando, Jessica Chastain in The Eyes of Tammy Faye potrebbe entrare di prepotenza nella cinquina, venendo riconosciuta per il suo talento eclettico, a discapito di un film non del tutto memorabile.
Di tutt’altro spessore, invece, Frances McDormand che potrebbe tentare l’impossibile: la sua Lady Macbeth potrebbe lanciarla verso un’insperata e straordinaria quarta statuetta, a un anno di distanza dalla sua vittoria per Nomadland.
Chiudiamo con Nicole Kidman, protagonista del nuovo film di Aaron Sorkin Being the Ricardos, nei panni di Lucille Ball, attrice celebre per la sitcom degli anni Cinquanta Lucy ed io.
Ecco le nostre previsioni sulle candidature per l’Oscar alla miglior attrice protagonista:
- Kristen Stewart (Spencer)
- Olivia Colman (The Lost Daughter)
- Penelope Cruz (Madres Paralelas)
- Jessica Chastain (The Eyes of Tammy Faye)
- Frances McDormand (The Tragedy of Macbeth)
- Nicole Kidman (Being the Ricardos)
Oscar al Miglior Attore non Protagonista
La categoria dell’Oscar al Miglior Attore non Protagonista ci permette di introdurre un film molto atteso che fin qui non abbiamo citato: La fiera delle illusioni – Nightmare Alley di Guillermo del Toro. Probabilmente uno dei principali concorrenti per le categorie tecniche, il film del regista messicano potrebbe regalare soddisfazioni a Willem Dafoe nel ruolo di Clem Hoately.
Con un super-cast, difficile pensare che House of Gucci non possa attirare su di sé le proprie attenzioni anche in questa categoria, dove troviamo Jared Leto, opportunamente truccato (e sappiamo bene quanto l’Academy apprezzi l’attore che si nasconde all’interno del personaggio trasformandosi).
Grazie a due personaggi d’eccezione, Belfast potrebbe premiare attraverso le candidature sia Ciarán Hinds che Jamie Dornan, pronto alla rivalsa dopo le critiche negative della trilogia 50 sfumature.
J.K. Simmons potrebbe avere buone chance di spiccare grazie a Being the Ricardos, dove la scrittura di Aaron Sorkin potrebbe davvero fare la differenza, mentre, grazie alle attenzioni rivolte a causa di un cast di prim’ordine, Don’t Look Up potrebbe premiare Jonah Hill, di nuovo in coppia con Leonardo DiCaprio dopo The Wolf of Wall Street.
Come nella categoria principale, anche in questo caso vogliamo citare un giovanissimo interprete: si tratta di Woody Norman, co-protagonista insieme a Joaquin Phoenix del film di Mike Mills, C’mon C’mon.
Ecco le nostre previsioni sulle candidature per l’Oscar al miglior attore non protagonista:
- Jared Leto (House of Gucci)
- Willem Dafoe (La fiera delle illusioni – Nightmare Alley)
- Ciarán Hinds (Belfast)
- Jamie Dornan (Belfast)
- J.K. Simmons (Being the Ricardos)
- Jonah Hill (Don’t Look Up)
- Woody Norman (C’mon C’mon)
Oscar alla Miglior Attrice Non Protagonista
Come nella categoria precedente, anche l’Oscar alla Miglior Attrice non Protagonista vede due attrici d’eccezione in Belfast. Caitríona Balfe, protagonista della serie televisiva Outlander, offre l’interpretazione di una madre che in poche scene è capace di emozionare. Ma nel film di Kenneth Branagh il personaggio più memorabile è la nonna del protagonista interpretata da Judi Dench: un ruolo davvero memorabile che potrebbe riservare sorprese.
Kirsten Dunst si è fatta notare sin dalla prima proiezione de Il potere del cane di Jane Campion, nei panni di una donna fragile e sofferente: con un film così apprezzato una candidatura appare scontata. Sempre al Festival di Venezia si è potuto apprezzare il talento di Jessie Buckley che condivide con Olivia Colman i panni della protagonista di The Lost Daughter. Dakota Johnson, nonostante le poche scene a disposizione, sempre nello stesso film, potrebbe avere qualche chance di finire in cinquina.
Infine non possiamo non citare la perfomance di Ruth Negga in Passing di Rebecca Hall. Un’interpretazione d’altri tempi che non passa inosservata.
Ecco le nostre previsioni sulle candidature per l’Oscar alla miglior attrice non protagonista:
- Caitríona Balfe (Belfast)
- Judi Dench (Belfast)
- Kirsten Dunst (Il potere del cane)
- Jessie Buckley (The Lost Daughter)
- Dakota Johnson (The Lost Daughter)
- Ruth Negga (Passing)
Oscar al Miglior Film Internazionale
Sono ben 80 i film dei rispettivi Paesi a essere stati proposti per entrare tra i candidati della categoria del Miglior Film Internazionale. 80 film che diventeranno solo 5 nel momento della nomination (con una shortlist intermedia a metà percorso). Tra le varie opere presentate e premiate ai Festival, possiamo già sbilanciarci su alcuni dei titoli più importanti che potrebbero avere buone possibilità di arrivare citati durante la cerimonia di premiazione. Ne segnaliamo alcuni.
La Francia, vincitrice sia del Festival di Cannes che del Festival di Venezia, ha scelto coraggiosamente di essere rappresentata dalla Palma d’Oro Titane, il body horror atipico e coraggioso di Julia Ducournau, una decisione che ha sacrificato La scelta di Anne – L’evenement, premiato con il Leone d’Oro a Venezia che forse poteva abbracciare maggiormente i gusti dell’Academy. Tuttavia, si tratta di un film che potrebbe trovare parecchi estimatori proprio a causa della sua natura sfuggente e provocatoria.
La Norvegia ha proposto La persona peggiore del mondo, diretto da Joachim Trier, e presentata con successo all’ultimo Festival di Cannes dove la protagonista Renate Reinsve ha vinto il premio per la miglior attrice.
Da segnalare il lungo film di tre ore giapponese, Drive my car, tratto da un racconto di Haruki Murakami che sembra essere una delle pellicole più acclamate dell’anno e il ritorno del dramma iraniano di Asghar Fahradi con A Hero, già premio Oscar con Una separazione. Sempre presentato a Cannes, il finlandese Scompartimento n.6 potrebbe risultare una sorpresa, forte anche della nomination nella categoria maggiore degli European Film Awards.
Infine non possiamo non citare Paolo Sorrentino. Ultimo italiano a portarsi a casa la statuetta nel 2013, con È stata la mano di Dio, il regista napoletano ci riproverà, forte del suo successo al Festival di Venezia dove ha vinto il premio Mastroianni per il miglior attore esordiente e il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria.
- Titane (Francia)
- È stata la mano di Dio (Italia)
- Drive my car (Giappone)
- A Hero (Iran)
- La persona peggiore del mondo (Norvegia)
- Scompartimento n.6 (Finlandia)