Netflix ha rimosso il tag LGBT dalla miniserie Mostro – la storia di Jeffrey Dahmer: secondo quanto riportato da Variety la decisione della piattaforma streaming è stata presa dopo le proteste del pubblico. Come è noto il serial killer era omosessuale così come la maggior parte delle sue vittime.
Mostro – la storia di Jeffrey Dahmer racconta la storia di un serial killer ed i suoi omicidi che, anche se ambientati nella comunità omosessuale di Milwaukee, non sono certo ascrivibili alla sua identità sessuale. Per questo motivo, molti spettatori hanno protestato quando si sono accorti che tra i tag della miniserie con Evan Peters c’era anche quello LGBTQ, collegato a serie come Sex Education o a film The Boys in the Band.
Netflix non ha risposto alle polemiche ma il 23 settembre, secondo Variety, due giorni dopo la pubblicazione della miniserie creata da Ryan Murphy e Ian Brennan sulla piattaforma streaming, ha rimosso il tag LGBTQ.
Quella del tag, non è stata l’unica protesta legata al progetto Netflix, nei giorni scorsi Mostro – la storia di Jeffrey Dahmer è stata criticata dal cugino di una vittima del serial killer.
Eric Perry, cugino di Errol Lindsey, ha scritto su Twitter che le famiglie delle vittime “sono incazzate” per lo show. Il ragazzo ha detto che nessuno della produzione li ha contattati. I parenti delle vittime di Jeffrey Dahmer sono venuti a conoscenza dell’esistenza del nuovo progetto attraverso i media e stanno rivivendo, grazie a Mostro – la storia di Jeffrey Dahmer il, “il trauma di quei giorni“.