Debutta mercoledì 21 settembre su Netflix la miniserie Dahmer Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer, miniserie creata da Ryan Murphy con protagonista Evan Peters nei panni di uno dei serial killer più efferati e truculenti nella storia americana recente. In occasione del debutto della serie, vi raccontiamo la storia vera di Dahmer, dall’infanzia all’assassinio a sangue freddo di diciassette ragazzi dal 1978 al 1991, fino alla terribile morte in carcere provocata dalla colluttazione con un paziente schizofrenico.
Nato il 20 maggio 1960 a Milwaukee nel Wisconsin da Lionel Dahmer e Joyce Annette, all’età di sei anni Jeffrey inizia a sviluppare un carattere molto introverso e taciturno, acuito dalla costante assenza del padre per motivi universitari e della madre affetta da gravi disturbi depressivi. All’età di otto anni inizia a collezionare carcasse ìdi piccoli animali, facendosi spiegare dal padre cosa sarebbe accaduto alle ossa di pollo se immerse nella candeggina; primi segnali di squilibrio mentale che con il passare degli anni e con l’arrivo dell’adolescenza si fecero sempre più evidenti. Con il compiersi dei tredici anni iniziò a sviluppare fantasie sessuali su dei corpi morti, mentre all’età di quindici decapitò il cadavere di un cane investito da un’automobile per poi impalare il suo corpo su un albero e la testa su un bastone nel boschetto vicino la casa di famiglia. Ma il peggio doveva ancora arrivare…
A sedici anni scopri di avere tendenze omosessuali che però non rivelò in famiglia, a diciotto anni decise di non seguire la madre Joyce e il fratello minore David a Chippewa Falls per rimanere a vivere da solo nella casa in Ohio mentre il padre aveva abbandonato il suo nucleo famigliare. Fu nel 1978 che ebbe luogo il primo omicidio: un autostoppista di 19 anni, che diede il via ad una tremenda scia di 17 omicidi terminata soltanto con la cattura nel 1991. Il modus operandi per attrarre le sue vittime è per stomaci forti: solitamente adocchiava ragazzi omosessuali adolescenti o poco più che ventenni di etnia asiatica o afroamericana, li convinceva a seguirlo in casa per consumare solitamente un rapporto sessuale per poi narcotizzarli e successivamente strangolarli.
I corpi delle vittime venivano poi generalmente smembrati con una sega o erano oggetto di necrofilia da parte dello stesso Dahmer; le parti del corpo venivano poi disciolte nell’acido, oppure conservate in sacchetti di plastica nel freezer, o addirittura in formaldeide. La testa di alcuni suoi malcapitati era addirittura stata bollita per rimuovere ogni traccia di carne e trasformare così il loro teschio in un oggetto colorato e dipinto da usare come soprammobile. Una terribile scia di assassini che si è conclusa nel 1991, anno della sua cattura.
Il 22 luglio 1991 Tracy Edwards, ultima vittima di Dahmer, riuscì a fuggire in tempo dall’abitazione del killer prima di venire seviziato, allertò la polizia e la esortò a fare irruzione nella casa di Jeffrey, in cui ebbe luogo una breve colluttazione con gli agenti e poi l’incarcerazione. Con 15 capi d’accusa alle spalle, Dahmer fu infine condannato all’ergastolo il 13 luglio 1992, accumulando 957 anni di prigione per ogni omicidiio commesso. Muore il 28 novembre 1994 per mano di Christopher Scarver, un paziente schizofrenico del Columbia Correctional Institute che lo colpisce con l’asta di un manubrio, provocandogli un trauma cranico irreversibile.
Il caso di Jeffrey Dahmer ha ovviamente influenzato ed ispirato alcune opere cinematografiche e televisive di nota. Nel 1993, quando il serial killer era ancora vivo, esce nelle sale The Secret Life: Jeffrey Dahmer, con Carl Crew nei panni dell’assassino brutale, a cui seguono il film Dahmer – Il cannibale di Milwaukee del 2002 con un giovane Jeremy Renner nei panni del protagonista titolare e il teen drama My Friend Dahmer. Quest’ultimo, tratto dal graphic novel omonimo di John Backderf, racconta l’adolescenza del protagonista fino al suo primo omicidio; nei panni del giovane Dahmer, Ross Lynch. In ambito televisivo, Ryan Murphy porta sul piccolo schermo il serial killer americano in due episodi di American Horror Story: Hotel, interpretato da Seth Gabel; sarà lo stesso showrunner statunitense a creare e produrre la miniserie Dahmer Mostro: La vera storia di Jeffrey Dahmer, dal 21 settembre su Netflix per tutti gli abbonati.