Alla maniera di Il curioso caso di Benjamin Button, anche il personaggio di Groot ha subito un’evoluzione inversa all’interno del circuito del Marvel Cinematic Universe diventando da adulto a giovane ramoscello in fasce. Una presunta morte che, alla fine di Guardiani della Galassia (l’improbabile gruppo di eroi dell’autore cinematografico James Gunn), ha spezzato il cuore del pubblico, per risanarlo poi con la “rinascita dalle ceneri” di un supereroe inusuale, fatto di terriccio, foglie e un innato senso del ritmo. Essendo semplicemente Groot, il piccolo e rinnovato personaggio passato da arbusto in forze a giovincello scapestrato si è meritato il plauso di una cerchia di appassionati che lo hanno decretato tra i migliori personaggi della saga tratta dai fumetti per il cinema, tanto da dedicargli uno speciale tutto suo.
Un po’ come Baby Yoda per Star Wars, Baby Groot è diventato un concentrato di tenerezza – mescolato a un piccato sadismo – che approda su Disney+ con una miniserie composta da cinque corti, ognuno con protagonista l’alberello antropomorfo del Pianeta X. La nostra recensione di I Am Groot esplorerà la fattura di questo prodotto destinato alla piattaforma streaming, regalando pillole di quotidianità per un personaggio capace di catalizzare l’attenzione su se stesso.
I Am Groot
Genere: Commedia
Durata: 5 cortometraggi/20 minuti in totale
Uscita: 10 agosto 2022 (Disney+)
Cast: Vin Diesel, Bradley Cooper
Ritorno alle radici con I Am Groot
Pur essendo maturato nel corso degli anni, avendo assunto una forma adolescenziale in Avengers: Infinity War e mantenendola anche nel più vicino Thor: Love and Thunder, per l’operazione in versione cortometraggio con protagonista Groot la Marvel ha optato per il ritorno alla variante preferita della piantina legnosa. I Am Groot sono le veloci e simpatiche avventure di una creaturina che deve tornare a muoversi nel mondo (e nel cosmo) con le proprie gambe, divertendo lo spettatore e combinando disastri.
Un’offerta ilare piena d’intrattenimento, nonostante il breve minutaggio in cui vengono racchiuse le storie, che vanno da collegamenti con film e opere del mosaico del MCU o che si aprono e chiudono semplicemente per raccontare un pezzo di vita privata di questo imprevedibile e irrefrenabile protagonista. Se un cortometraggio vede infatti l’infante scoprire il modo per rendere più folta la sua chioma, in un altro è la scoperta di come Groot abbia (re)imparato a camminare a vedere impegnato il personaggio, creando un collegamento tra il suo stare in un vasetto alla fine di Guardiani della Galassia e il suo dimenarsi come sul dancefloor in apertura di Guardiani della Galassia Vol. 2 sulle note di Mr. Blue Sky degli Electric Light Orchestra.
Tra leggerezza, simpatia e famiglia
Un ritorno al suo aspetto adorabile in contrasto con la malizia e l’animo peperino del giovane Groot, che non manca di prendersela con un bonsai o di togliere tutte le piume ad un uccello che si prende gioco di lui, mantenendo però sempre un’aria irresistibile e amabile. Ed è poi anche il suo lato familiare che in I Am Groot viene fuori: tra disegni e amici con cui navigare nello spazio, il protagonista saprà rendere indirettamente partecipi anche i suoi compagni di viaggio dei film Marvel, facendo ritrovare agli spettatori l’amico Rocket e ricordando l’affezione del protagonista per i suoi alleati.
Con ancora una volta Vin Diesel a prestare la sua voce a Groot e comparsate, sempre di doppiaggio, come quella di Bradley Cooper nel ruolo del procione spaziale, I Am Groot è una parentesi divertente per conoscere il lato personale di un personaggio tanto apprezzato. Un momento di leggerezza per un pubblico di fedeli, ma anche per iniziare i più piccini ad una dimensione fatta di spedizioni per l’universo e lotte contro titani e alieni.
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La recensione in breve
I Am Groot è una visione intrattenitiva e simpatica con cui esplorare una parte privata del personaggio di Guardiani della Galassia e scoprirne ancora di più il carattere. Cinque corti per un divertimento assicurato, tra risate e tenerezza.
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Voto ScreenWorld