Quanto può essere enigmatico un sorriso?
È questa la domanda che ci poniamo arrivati ai titoli di coda di Midsommar – Il villaggio dei dannati, opera seconda di Ari Aster che ha confermato il talento cristallino di questo giovane regista, demiurgo di mondi immersivi e perturbanti.
Sì, perché il fascino di un film come Midsommar (ma anche del precedente Hereditary) sta proprio nel suo porre domande anziché donare risposte. Nel far vivere allo spettatore un turbinio di orrore e dolore, tale da mandarlo in trance, come ipnotizzato, per poi regalargli una sensazione vicina all’estasi. Qualcosa che, nel suo essere liberatorio e positivo, si fatica a spiegare.
Noi, però, ci proveremo. Abbiamo già analizzato come i finali di Hereditary e Midsommar presentino delle similitudini, ma ora è giunto il momento di comprendere cosa ci cela dietro al sorriso di Dani, la giovane ragazza vestita di fiori, interpretata da Florence Pugh, che gode mentre le fiamme divorano il corpo del suo fidanzato Christian, durante un rito svedese.
Come inizia la storia
Facciamo un passo indietro. Il film si apre con una tragedia: la sorella bipolare della protagonista Dani pone fine alla sua vita e a quella dei suoi genitori in un organizzato e improvviso suicidio-omicidio. Per Dani sarà un durissimo colpo, l’ennesimo in una vita che sembra non darle troppo spazio per la felicità. Il rapporto con il suo ragazzo Christian, infatti, sembra bloccato in un limbo: Christian vorrebbe lasciarla ma non trova il coraggio per compiere il passo, Dani cerca di evitare la verità il più possibile. La tragedia famigliare “costringerà” Dani a trovare conforto in Christian, anche se da parte sua il ragazzo continua a trattarla in maniera distaccata, senza dimostrarle affetto in modo naturale, ma solo la routine di un affetto passato.
Se ci soffermiamo su questi elementi iniziali è perché è bene sottolineare come il cuore del film sia la relazione tossica tra Dani e Christian, lontani da quel senso di famiglia e di amore reciproco che ci aspetteremmo (e che, paradossalmente, cercano di ri-trovare). Dani si sentirà sempre più sola, mentre Christian vorrebbe egoisticamente pensare solo a sé stesso, da puro arrivista (si comporterà male anche con il suo amico e compagno di studi).
A dimostrazione di quanto poco Christian consideri Dani all’interno della sua vita basterebbe sottolineare come avviene l’invito al viaggio in Svezia. Christian intendeva andare in vacanza con i suoi amici, escludendo Dani, salvo poi invitarla quasi sotto obbligo dopo che la ragazza ne era venuta a conoscenza. Nonostante tutto, Christian era convinto che Dani avrebbe rifiutato l’invito a partecipare in virtù del lutto ancora da elaborare. Questo è proprio il peccato originale che porterà Christian alla morte.
Cos’è il Midsommar e a quali riti assistiamo
In Svezia, Dani, Christian e gli amici Josh, Mark e Pelle (originario del posto) parteciperanno al Midsommar, un festival che appartiene al folclore svedese, legato al solstizio d’estate e basato su riti pagani e precristiani.
Nel corso del film Dani assisterà ad alcuni riti da parte dello strano clan a cui appartiene la famiglia di Pelle.
Il primo rito coinvolge una coppia di anziani formata da un uomo e una donna. Dopo un banchetto all’aperto, la coppia viene condotta in cima a una rupe, dove si getterà nel vuoto trovando la morte. Il significato di questo rito simboleggerebbe il ciclo vitale, la morte di un anziano corrisponderebbe alla vita di un nascituro.
Un secondo rito (presente solo nella Director’s Cut del film) prosegue il discorso: un giovane ragazzino sta per essere gettato nel lago, dove morirà annegato. Sarà Dani la prima a voler interrompere il rito, a cui seguiranno le voci degli altri membri della comunità. Un primo indizio che lascia presagire l’unione tra la protagonista e la comune, che sfocerà nelle scene finali, e il tentativo di Dani di evitare di rivivere la tragedia personale (i due anziani come suoi genitori, il ragazzino come la sorella) potendola fermare.
Il terzo rito è una danza che coinvolge tutte le ragazze della comunità, Dani compresa. Sotto l’effetto di sostanze allucinogene, che rendono fluido l’ambiente, Dani sarà l’ultima danzatrice a rimanere in piedi e verrà proclamata Regina di Maggio, vestita e adornata di fiori, simboleggiando una figura materna e rigeneratrice, come la primavera.
Cosa succede nel finale del film
Vediamo, quindi, cosa succede negli ultimi minuti di Midsommar con la nostra spiegazione del finale del film. Nelle ultime scene le storie dei due personaggi principali convergono definitivamente. Christian, inebriato da un incantesimo, farà l’amore con Maja, una ragazza dai capelli rossi appartenente alla comune, tradendo definitivamente il rapporto con Dani. Proprio la protagonista scoprirà il rito sessuale del ragazzo ed esternerà il suo dolore, immediatamente condiviso dalle altre ragazze della comune. È in questo momento che Dani tronca ogni tipo di rapporto appartenente al suo passato e si sente partecipe di una nuova famiglia.
Tutto Midsommar è un film basato sulla liberazione dalle relazioni tossiche e sulla ricerca di una nuova famiglia. Per Dani la comunità svedese è il posto in cui raggiunge finalmente la propria pace. Si sente capita, libera, amata. Non a caso l’ultimo rito, il più importante del lotto, avrà a che fare con un battesimo di fuoco e una purificazione tra le fiamme.
Nove vite umane sacrificate al Dio Sole, tra cui l’ultima scelta direttamente dalla Regina di Maggio. Dani sceglierà quindi di sacrificare lo stesso Christian, vestito con una pelle d’orso e bruciato vivo all’interno di un tempio. La sua morte porterà finalmente pace all’animo di Dani che, circondata dai fiori primaverili, illuminata dal sole estivo, acclamata dalla comunità, può finalmente sorridere. È la prima volta che vediamo Dani sorridere di gusto all’interno del film. La ragazza è rinata.
È guarita.
La prima immagine racconta tutto
La prima immagine del film è un dipinto con lo stile delle pitture che ritroveremo più avanti nel corso del film. Se la prima volta che lo vediamo, il tutto assume un connotato un po’ particolare ed enigmatico, una volta arrivati ai titoli di coda è interessare notare come Ari Aster abbia giocato con lo spettatore sin dal primo fotogramma.
Nel dipinto vediamo esattamente tutta la trama del film, un percorso che, se letto da sinistra verso destra, porta dal buio alla luce.
Si inizia con una sequenza notturna, il prologo del film, dove vediamo la famiglia di Dani circondata dalla morte.
Si prosegue con Dani inconsolabile, mentre Christian tenta di darle appoggio e Pelle seduto su un ramo di un albero sopra di loro, che osserva ed è pronto a dare una soluzione. Ed è lo stesso Pelle a portare gli amici nella comunità svedese (raffigurato mentre suona un flauto come il pifferaio magico), pronta ad accogliere gli stranieri.
Il dipinto si conclude con il rito della Regina di Maggio, il sole sorride, la danza simboleggia la liberazione e la felicità.