Pensandoci bene, apparteniamo anche noi alla medesima storia, che continua attraverso i secoli! Non hanno dunque una fine i grandi racconti?”. “No, non terminano mai i racconti”, disse Frodo. “Sono i personaggi che vengono e se ne vanno, quando è terminata la loro parte. La nostra finirà più tardi… o fra breve.
Questo passo de Il Signore degli Anelli è tra i più interessanti perché ci fa capire che le grandi o piccole storie non hanno mai fine e c’è sempre dello spazio per raccontarne delle altre. È quello che è successo a moltissimi fan, probabilmente, quando fu annunciata la nuova serie ispirata alle opere di Tolkien. Gli scritti del professore di Oxford sono così ampi che ci si rende conto che i racconti possono essere molteplici, perché non c’è solo la storia degli anelli del potere nella mitologia di Tolkien: c’è amore, c’è sacrificio, c’è amicizia e tradimento, c’è natura e conservazione. Poter godere di tutti questi elementi in una serie Tv non può che essere una fortuna anche perché dove non arriverà lo schermo e la messa in opera di Prime Video ci sono i testi che sono pronti per essere di nuovo letti e studiati.
Proprio per cercare di immaginarci cosa dovremmo aspettarci da Gli Anelli del Potere proviamo a riunire le varie tessere del puzzle fornite dai teaser e dall’ultimo trailer.
La trama: che cosa sappiamo?
Da quel che sappiamo, per la prima volta vedremo raccontate le leggende eroiche della Seconda Era della storia della Terra di Mezzo. Questo nuovo dramma epico sarà ambientato migliaia di anni prima degli eventi de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli, e riporterà gli spettatori all’epoca in cui i grandi poteri furono forgiati, i regni salirono alla gloria e caddero in rovina, gli eroi furono messi alla prova ed il più grande cattivo mai uscito dalla penna di Tolkien minacciò di oscurare il mondo intero.
Aprendosi in un periodo di relativa pace, la serie segue un cast di personaggi, sia familiari che nuovi, mentre affrontano il temuto riemergere del male nella Terra di Mezzo. Durante la serie ci sposteremo dalle profondità più oscure delle Montagne Nebbiose alle maestose foreste della capitale degli elfi di Lindon, dal regno dell’isola mozzafiato di Númenor ai confini più remoti della mappa.
La Seconda Era
Durante la Seconda Era, secondo gli scritti del professore di Oxford, ebbe luogo la creazione degli Anelli del Potere e l’ascesa e la scomparsa della stirpe dei Númenoreani, gli uomini che avevano avuto in dono un’isola e una vita molto più lunga, di cui Aragorn è uno degli ultimi eredi. L’isola di Numenor, una sorta di Atlantide, si vede in più immagini e frame nei vari teaser e trailer, e possiamo notarne la magnificenza dell’architettura e la cura dei dettagli.
Quest’isola, che si trova nel mare di Belegaer e posta a metà strada fra la Terra di Mezzo e Valinor, venne creata dai Valar (le divinità della Terra di Mezzo) per ricompensare gli Uomini che combatterono contro Morgoth (un Oscuro Signore) nella Guerra d’Ira, i quali da allora in avanti vennero chiamati Numenoreani e vennero benedetti dai Valar con una vita molto più lunga di quella dei normali esseri umani. In varie immagini abbiamo notato una montagna nei pressi del porto di Numenor, riferimento visivo molto accurato in quanto, secondo gli scritti di Tolkien, al centro dell’isola si erge il monte Meneltarma.
Gli alberi della Prima Era
Siamo anche a conoscenza che nelle prime due puntate, e probabilmente anche in qualche flashback di Galadriel, potremmo vedere alcuni fatti della Prima Era. Le prime due puntate difatti saranno un grande prologo di circa 3 ore e forse ci sarà la possibilità di assistere ad una delle parti della mitologia tolkieniana più affascinanti: quella inerente agli anni degli alberi.
Nei frame del secondo main teaser si possono notare due grandi alberi che generano luce, si chiamano Telperion e Laurelin, detti anche l’albero d’oro e l’albero bianco. I due alberi sono delle importantissime sorgenti di luce, che alternavano la loro luminosità ogni sei ore, così da emulare un vero e proprio ciclo solare. La luce e il potere degli alberi attirarono presto l’invidia di Melkor, che aiutato da Ungoliant, madre della razza dei ragni giganti tra cui Shelob (ricordate che il punto debole di Shelob era proprio la luce?), riuscì a distruggere. La morte e la distruzione degli alberi sarà un momento molto importante e probabilmente anche visivamente molto forte, immagine tra l’altro che è stata vista al San Diego ComiCon.
L’oscuramento degli alberi, a causa di Melkor, sancisce la fine dei giorni di pace della stessa Valinor e da lì in avanti Melkor, che verrà ribattezzato come Morgoth, inizierà ad ergere la sua fortezza moltiplicando orchi e creando anche nuovi mostri. In questa era furono diverse le battaglie sanguinolente: senza dubbio assisteremo al fratricidio dei fratelli di Galadriel (che vediamo in un frame nell’ultimo trailer) e forse anche alla Guerra d’Ira alla fine della Prima Era.
Nei vari frame apparsi ci sono queste scene con sfondo rosso sangue, soldati scagliati in aria, acqua che si solleva, torri che crollano. Probabilmente sarà la grande battaglia che concluse le Guerre del Beleriand dove vide contrapposte le schiere dei Valar e di tutti gli Elfi di Aman agli eserciti di Morgoth. La guerra che cambiò per sempre la faccia di Arda, si concluse con la sconfitta di Morgoth e con la distruzione di tutti i suoi eserciti, oltre che della fortezza di Angband. La stessa regione del Beleriand ne fu spezzata e sprofondò in mare (questa vicenda è narrata ne Il Silmarillion, altro piccolo indizio che forse gli sceneggiatori hanno attinto non solo dalle Appendici).
E l’Oscuro Signore?
La Prima Era che vedremo probabilmente sarà la parte più dolorosa della serie Tv, con le guerre più dure, l’ascesa iniziale di Morgoth, la distruzione degli alberi di Valinor e morte a profusione. Ma nel cuore della prima stagione riecheggia un nome a noi già noto, colui che forgerà gli anelli del potere (nome della serie non a caso): l’Oscuro Signore Sauron. Sentiamo il suo nome la prima volta nell’ultimo trailer, pronunciato da un personaggio che prende il braccio del giovane figlio di Bronwyn, Theo (Tyroe Muhafidin), chiedendogli se ha mai sentito il nome di Sauron. Il ragazzo, che ha un marchio enigmatico sul braccio, arretra spaventato. Una mano con un artiglio si avvicina ad una porta e Theo tiene in mano la strana spada (vista nei character-poster) che si illumina di una luce ferale e in mano sua sembra ricomporsi. Sauron è un mutaforma, da qui la prima interpretazione dell’immagine della sacerdotessa scambiata per l’Oscuro Signore, che probabilmente vedremo sotto diversi aspetti.
Sappiamo dai testi che aveva la possibilità di trasformarsi in molte creature (tra cui pipistrello) e ad un certo punto notiamo un primo piano di una mano con artiglio, appartenente ad un personaggio con cotta di maglia, che avanza tra una fila di Orchi riverenti che indossano cappucci e maschere per proteggersi dal Sole. Sauron inizialmente era il maggiore dei servi di Morgoth, e fu coinvolto insieme allo stesso in diverse guerre e battaglie, fu proprio dopo la fuga di Morgoth dopo la Guerra dell’Ira che Sauron iniziò a prendere potere.
Non sappiamo che cosa verrà raccontato durante la serie, ma sarebbe molto interessante vedere il rapporto che intercorreva tra Sauron e Morgoth e i giochi d’inganno dell’Oscuro Signore per arrivare a soggiogare i vari popoli della Terra di Mezzo, fino alla creazione degli anelli. La fase della vita del giovane Sauron sarà probabilmente un fulcro importante dell’intera serie, e farà da collante alle storie delle altre razze coinvolte con l’ascesa dello stesso Oscuro Signore. Nani che cominceranno a conoscere il mithril all’interno delle miniere di Kahazad-dum e che inizieranno ad esplorare a fondo fino al rischio di risvegliare qualcuno (il Balrog flagello di Durin?), elfi tormentati come Galadriel ed Elrond per guerre del passato ed alleanze spezzate, fino agli uomini e alla stirpe gloriosa dei Numenoreani, con un futuro molto tormentato che li aspetta.
I Pelopiedi
Dopo le prime due puntate dedicate al passato più remoto, l’intera serie verterà sulla Seconda Era, con probabilmente l’ascesa di Sauron, la creazione degli anelli del potere, ma soprattutto la storia dei grandi popoli che abitavano la Terra di Mezzo. Nell’ultimo trailer c’è una parte molto importante che fa vedere quanta similitudine ci sia anche con le opere di Peter Jackson. In una sequenza vediamo infatti tre bellissime scene: una dimora elfica, probabilmente il Lindon, le miniere di Kahazad-dum colme di Nani nel loro massimo splendore e uomini in un villaggio che coltivano campi di grano. E poi, gli Harfoots, i Pelopiedi (uno dei tre popoli nei quali erano divisi gli Hobbit) che si lanciano segnali stanti a significare che la via è sicura e si può uscire allo scoperto.
Degli hobbit si è sempre saputo poco, se non che fossero dei popoli sempre ben nascosti (anche nella Terza Era), quindi a maggior ragione nella serie probabilmente li vedremo applicare tecniche di mimetismo per avvalorare ciò che Tolkien diceva di loro. Gli Hobbit nei tempi antichi sono passati inosservati grazie alla loro abilità di nascondersi. La storia dei mezz’uomini, insieme a quella della giovane Galadriel, potrebbe essere il punto focale della serie.
Gli Hobbit e la Meteora
La parte forse più rischiosa della trama è proprio quella dedicata al popolo più semplice della Terra di Mezzo: gli Hobbit. Dagli scritti del professore non si sapeva nulla della loro comparsa nella Seconda Era, ma probabilmente voler esplorare una possibile popolazione di antenati degli Hobbit, quasi ancestrale, porterà lo spettatore ancora più vicino a questa storia. Gli Hobbit da sempre sono stati gli eroi delle altre due trilogie cinematografiche e rappresentare il passato di questi piccoli grandi uomini è quanto meno coerente. Le vicende della seconda Era sono molto elevate, con una predominanza di creature e personaggi dalla forza invidiabile, e la decisione di affrontare il punto di vista di questo popolo potrebbe essere vincente. Inoltre probabilmente questi antenati degli Hobbit conosceranno colui che arriva dalla cometa, il famoso The Stranger, che ancora non è stato annunciato come personaggio.
Considerando che dagli scritti di Tolkien non c’è mai stata nessuna cometa arrivata in aiuto dal cielo, forse è stata presa come espediente per far giungere nella Terra di Mezzo, uno dei cinque istari, probabilmente uno dei due stregoni blu: Alatar o Pallando che arrivarono prima di Saruman Il Bianco, Gandalf il grigio e Radagast il Bruno. Nella scena inerente alla meteora c’è difatti un uomo nudo, con barba e capelli lunghi che fuoriesce da un vortice di fuoco (che crea quasi un occhio nel suo spegnimento) e che tende la mano ad un piccolo personaggio. È possibile che i Pelopiedi accoglieranno e faranno da guida a questo viandante. Tra le linee narrative forse è la più rischiosa, ma senza dubbio affascinante, perché da modo agli sceneggiatori di provare a ipotizzare le origini degli Hobbit. Origini che si intrecciano addirittura con l’arrivo di uno dei grandi Istari, una delle razze più potenti della Terra di Mezzo, vicina alle divinità dei Valar.