Max Pezzali e Sydney Sibilia stanno sviluppando Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La vera storia degli 883, titolo provvisorio della nuova dramedy Sky Original. La serie racconterà la nascita degli 883. L’annuncio è arrivato durante la presentazione della line-up dei nuovi contenuti della prossima stagione Sky.
Nel video, Sydney Sibilia presenta la sua “prima serie TV, una storia di due ragazzi e di come con la loro meravigliosa avventura cambiano la musica italiana”. È la volta di Max Pezzali a presentare il nuovo progetto “ciao a tutti – dice il cantante – ci vediamo prossimamente con Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La vera storia degli 883”. La serie non sarà un documentario, come precisa il regista, ma una serie con degli attori.
Sky annuncia Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La vera storia degli 883 una nuova dramedy Sky Original attualmente in sviluppo. Ispirata alla vera storia di Max Pezzali e Mauro Repetto, capaci di dar vita, da giovanissimi, a un progetto – gli 883 – diventato un vero e proprio fenomeno nazionale e generazionale, la serie sarà prodotta da Sky e Groenlandia. Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La vera storia degli 883 sarà diretta da Sydney Sibilia, regista della saga cinematografica Smetto Quando Voglio e L’incredibile storia dell’Isola delle Rose con Elio Germano. Sibilla oltre ad essere il regista e anche sceneggiatore insieme a Chiara Laudani, Francesco Agostini e Giorgio Nerone.
Max Pezzali e Mauro Repetto, meglio conosciuti come gli 883, contro ogni aspettativa hanno cambiato la musica italiana degli anni ’90. Gli adolescenti Max e Mauro sono degli sfigati a detta di tutti. Quando però iniziano a scrivere canzoni insieme, queste diventano immediatamente delle hit, sorprendendo tutti, in primis loro stessi, e rendendoli icone che ancora oggi fanno cantare ed emozionare generazioni di fan.
La notizia è stata diffusa proprio oggi quando Il Messaggero ha annunciato il divorzio artistico tra Max Pezzali, il produttore Claudio Cecchetto e il manager Pier Paolo Peroni, dopo un sodalizio durato 30 anni. Peroni, raggiunto dal quotidiano romano, non ha specificato i motivi della rottura “Non posso farlo per questioni legali, mi dispiace”, ha dichiarato.