Ormai ci siamo, manca pochissimo alla cerimonia d’apertura dell’82sima Mostra del Cinema di Venezia, che si svolgerà dal 27 agosto al 6 settembre 2025. Un’edizione che più di tutte le precedenti sarà chiamata ad accogliere cast corali formati da grandi star e innumerevoli film provenienti da ogni parte del mondo. Noi di ScreenWorld, che come sempre vi terremo quotidianamente aggiornati dal Lido con video, articoli, approfondimenti e da quest’anno con un nuovo progetto chiamato VeneziaCult, abbiamo selezionato quelli che riteniamo i 10 titoli imperdibili di questa Mostra.
1. La grazia di Paolo Sorrentino

Il film che apre la Mostra e il primo dei cinque italiani in competizione per l’ambitissimo Leone d’oro. A quasi un anno dall’uscita di Parthenope nelle sale italiane, Paolo Sorrentino è pronto a sbarcare in Laguna con La grazia, che segna la sua terza partecipazione nel concorso veneziano dopo L’uomo in più (2001) ed E’ stata la mano di Dio (2021). Con questo film, il regista parntenopeo sembrerebbe essere tornato a raccontare il mondo barocco della politica italiana. La trama, infatti, si avvolge attorno a un presidente immaginario (interpretato dall’immancabile Toni Servillo) che deve fare i conti con l’età, il potere e gli obblighi morali mentre il suo mandato volge al termine.
2. Bugonia di Yorgos Lanthimos

Grande ritorno al Lido per Yorgos Lanthimos dopo lo straordinario Leone D’Oro di Povere Creature! nell’edizione del 2023. Ma se due anni fa la Mostra era priva dei grandi divi per via degli scioperi di Hollywood, questa volta il regista greco sarà affiancato da un cast di prim’ordine (Emma Stone e Jessie Plemmons) per presentare un’altra delle sue pellicole folli, schizofreniche e destabilizzanti. Il film è una sorta di remake della black-comedy sudcoreana del 2003 Save the green Planet e parla di due giovani complottisti che rapiscono la manager di un’importante azienda, convinti che sia un’aliena intenzionata a distruggere il pianeta terra. Enorme attesa per questo nuovo lavoro di uno degli autori più prolifici del panorama contemporaneo, capace di portare idee estreme nel cinema mainstream.
3. Jay Kelly di Noah Baumbach

Gradito ritorno anche quello di Noah Baumbach, che proverà a conquistare il Leone dopo averci già provato nel 2022 con White Noise (anche film d’apertura) e nel 2019 con Storia di un Matrimonio. Il film segue il famoso attore cinematografico Jay Kelly e il suo devoto manager Ron in un vorticoso viaggio di inattesa profondità attraverso l’Europa (per buona parte in Italia), in cui entrambi sono costretti a fare i conti con le scelte che hanno fatto, i rapporti con i loro cari e con ciò che semineranno per il futuro. Scritto dallo stesso Baumbach con Emily Mortimer, Jay Kelly ha un cast pazzesco: George Clooney, Lauda Dern e Adam Sandler.
4. After the Hunt di Luca Guadagnino

Ogni festival ha sempre le sue presenze fisse e, per la Mostra del cinema di Venezia, Luca Guadagnino è una di queste. Il regista palermitano, affermatosi oramai come uno dei cineasti imprescindibili della contemporaneità e l’unico italiano capace di lavorare costantemente con cast e produzioni internazionali, porterà al Lido il suo nuovo thriller psicologico con protagonisti Julia Roberts (al debutto sul red carpet veneziano) e Andrew Garfield: After the Hunt. Per volere dello stesso Guadagnino e della produzione di Amazon, verrà presentato fuori concorso. In ogni caso, sarà uno dei titoli di punta della prossima stagione dei premi.
5. No Other Choice di Park Chan-Wook

Un manager di un’azienda rimane improvvisamente senza lavoro e decide di assicurarsi il posto a cui aspira uccidendo gli altri concorrenti. Lo script del romanzo The Ax di Donald Westlake, già adattato sul grande schermo nel 2005 da Costas Gavras come Il cacciatore di teste, sembrerebbe essere cucito su misura per Park Chan-Wook, per le sue componenti humor ed estreme. Per il regista sudcoreano, autore di innumerevoli capolavori come Oldboy (Gran premio della giuria a Cannes nel 2003) e Decision to Leave (sempre a Cannes, miglior regia nel 2022) è un ritorno in concorso a Venezia vent’anni dopo Lady Vendetta. Aspettative gigantesche.
6. Frankentein di Guillermo Del Toro

Anche i mostri sono pronti a sbarcare in laguna. L’altro maestro di ritorno è Guilliermo Del Toro, il primo nella storia a centrare la doppietta Leone d’oro e Oscar al miglior film con La Forma dell’Acqua (2017), rafforzando di fatto il sodalizio Festival-Academy. Quest’anno arriva in concorso al Lido con un film (produzione originale Netflix, come il suo ultimo Pinocchio) che voleva realizzare da una vita, provando a fare conti con uno dei pilastri della letteratura mondiale: il romanzo di Mary Shelley. Un film che si preannuncia come la summa della poetica e dello stile del regista messicano. Uno spettacolo assicurato.
7. Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch

Quest’anno la Mostra sarà lieta di accogliere a braccia aperte l’ultimo lavoro di colui che è sempre stato un habitué del Festival di Cannes. Dopo aver presentato a Venezia, fuori concorso, Coffe and Cigarettes (2003), Jim Jarmusch approda per la prima volta in competizione con Father Mother Sister Brother, che racconta tre storie di relazioni tra genitori e figli, fratelli e sorelle, ambientate tra l’America e l’Europa. Vediamo se uno dei più grandi esponenti del cinema indipendente statunitense saprà conquistare i cuori del Lido. Nel cast Cate Blanchett e Adam Driver.
8. The Smashing Machine di Benny Safdie

Quasi si fatica a credere che il grande wrestler Dwayne Johnson (“The Rock”), interprete di innumerevoli ruoli scanzonati dei grandi blockbuster americani, calcherà il prestigioso red carpet della Mostra. Eppure, lo vedremo protagonista di un biopic d’autore incentrato sul vero campione di lotta libera e arti marziali miste Mark Kerr. Il film è diretto in solitaria da Benny Safdie, nome di spicco del nuovo cinema indipendente americano insieme a suo fratello Josh, con cui ha realizzato Good Time (2017) e Diamanti grezzi (2020)
9. A House of Dynamite di Kathryn Bigelow

Attesissimo anche il nuovo lungometraggio di Kathryn Bigelow (prima donna della storia del cinema ad aggiudicarsi l’Oscar alla miglior regia per The Hurt Locker), che arriva a Venezia con il suo nuovo film dopo otto anni di inattività. A House of Dynamite, definito dal direttore Barbera “un qualcosa di impressionante”, parla delle tensioni e le paure della società americana, sullo sfondo di una minaccia di un conflitto nucleare. Un thriller geopolitico che promette grande tensione.
10. The voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania

Quello di Kaouther Ben Hania è probabilmente il film più importante della Mostra e per molti il favorito per il Leone d’oro. L’unico dell’intera selezione ufficiale – insieme al documentario Who is still alive presentato nella sezione parallela Giornate degli Autori – che racconta il genocidio nella Striscia di Gaza. E lo fa attraverso i momenti della telefonata tra i volontari della Mezzaluna Rossa e Hind Rajab, una bambina di sei anni intrappolata all’interno di un’auto sotto attacco in Palestina. Una telefonata che, purtroppo, finirà nel silenzio.