Chi scrive è un Guardiano che sin dalla sua prima uscita, ha sempre giocato a Destiny. Un fan, un appassionato, un tossico anche, che dir si voglia, cercando sempre di mantenere alta e vigile la voglia di un’analisi precisa, specialmente quando si tratta di un’opera a cui nel tempo sono milioni i giocatori che hanno voluto dedicare centinaia e centinaia di ore allo shooter MMO di Bungie.
Ogni espansione è dunque un modo per analizzare lo stato di salute del gioco, capirne i margini di miglioramento, testare la qualità dei nuovi contenuti come il relativo bilanciamento. È qualcosa di non semplice giacché è facile lasciarsi andare da entusiasmo smisurato solo perché è uscito un nuovo DLC del tuo gioco preferito, ma è ancora più difficile analizzare quanto questo vada a impattare sullo scheletro base, equilibrio e futuro del titolo.
Destiny 2 veniva da La Forma Ultimo, DLC che chiudeva dopo dieci anni, la prima grande storia della guerra tra Luce e Oscurità. Poi le crisi interne a Bungie, i licenziamenti e oggi siamo qui, con un prodotto quale I Confini del Destino che inizia un nuovo ciclo, ma dietro ci sono anche altre persone a Bungie con idee diverse e queste si vedono tutte in questo prodotto. Ma vediamo tutto nel dettaglio nella nostra recensione di Destiny 2 – I Confini del Destino.
Destiny 2 – I Confini del Destino, oltre l’universo conosciuto

Sul fronte narrativo la facciamo semplice e veloce: riceviamo un segnale dal pianeta Keplero, posto al di fuori di quanto esplorato e conosciuto fino ad ora dal genere umano. Qui è presente un’anomalia che chiede di essere studiata giacché potrebbe essere non solo una minaccia per il pianetoide, ma anche per tutto l’universo se non controllata e intrappolata. Come Guardiani siamo chiamati a indagare e se serve, annientare la minaccia. Ikora Rey al nostro fianco, sempre più personaggio che sta prendendo sulle proprie spalle il destino dell’Avanguardia, oltre che ad aver trovato maggior entusiasmo nei fan nei momenti di peggior crollo di Zavala.
Sul pianeta si concateneranno una sequenza di eventi non di poco peso, tra tutti, la presenza di Lodi, nuovo personaggio dal passato misterioso che va detto sin da subito, è una delle cose migliori mai successe a Destiny, proprio per la sua possibilità di intrecciare il passato con il futuro. Scoprire qualcosa di più di un’umanità prima del Viaggiatore o del momento dell’Età dell’Oro. Step importanti per la lore di Destiny che qui si torna a solcare con grande piacere.
Anche la “presenza” dei Nove, entità divine (perdonate la semplicità dei termini per chi ama Destiny, ma mi metto nei panni di chi non conosca la lore e non voglia perdersi a recuperare ore e ore di documenti o video riassuntivi) sempre puntellate nell’universo di gioco, ma mai chiamati in causa come in questa occasione. L’evento che li rende finalmente protagonisti potrebbe essere un carburante sufficiente per iniziare questa nuova grande avventura che segna il futuro dello shooter di Bungie.
Fare o non fare

Siamo stati abituati a delle scelte infelici da parte di Bungie. Titano è sparito dal Sistema Solare (non era neanche male come mappa di gioco, ma la promessa di un suo reintegro si è ormai spezzata), gli Archi sono stati una felice introduzione, ma mal ottimizzati nel tempo. Lasciamo perdere i Falcioni, arma che mai ha fatto breccia nel cuore dei videogiocatori e poi dimenticati da Bungie stessa. Però al netto degli errori o delle trovate geniali, dietro ogni scelta c’era una consapevolezza, uno stile, una direzione.
Via il dente, via il dolore: Keplero è un pianetoide davvero anonimo. È davvero difficile riuscire ad apprezzare il lavoro svolto da Bungie nella costruzione di questa nuova zona di gioco. Si salva pochissimo di questa nuova zona di gioco che mostrano quanto gli sforzi degli sviluppatori siano andati tutti in una direzione, lasciando il design delle mappe davvero caotico e confusionario. Mai come in questa occasione, la presenza del solito indicatore di dove andare, cosa fare, a cosa sparare, è decisamente vitale per procedere nell’avventura.
Il grande problema di questo nuovo pacchetto è l’approccio ludico: Destiny 2 una cosa la sapeva fare bene, quella cosa per cui anche il più deluso appassionato probabilmente ci avrebbe perso un’oretta a settimana nonostante tutto, ovvero il gunplay. In Destiny 2 si spara sempre che è un piacere, raggiungendo massimi picchi di soddisfazione nella cooperazione tra altri giocatori in attività (Assalti, Cala la Notte o le Incursioni) o nel PvP (Crogiolo e affini). Su questo non ci piove e la sostanza per fortuna rimane invariata.
Il problema si presenta quanto per buona parte delle nuove attività proposte (tutte nello standard del gioco, quali raccogliere risorse o sconfiggere nemici particolari dopo averli indeboliti altrove) si devono svolgere alternando momenti di azione con tediosissimi puzzle. Nel mezzo dell’azione vi ritroverete in un vicolo cieco a capire in che direzione andare, cosa fare, dove trovare il piccolo spiraglio dove inserirsi. I Confini del Destino è dunque un terribile sali e scendi di adrenalina che non riesce mai ad essere davvero godibile a tutto tondo, andando a minare lo stesso divertimento finale. A fine di ogni missione si rimpiange facilmente il peggior assalto di Destiny 2.
Progressione e futuro

Decisamente particolare il nuovo sistema di progressione, che praticamente è come se questo DLC avesse ribattezzato Destiny mettendoci un 3 davanti. No, non è Destiny 3, ma ora tutti i livelli di potere ottenuti nel corso degli anni valgono zero. Tutto riparte da un piccolissimo potere 10, rendendo Destiny 2 decisamente più accessibile per tutti. La soluzione Nuova Luce – quella gratuita – è da sempre stata una solida soluzione per introdurre Destiny 2 ai neofiti o curiosi, pur mancando di una bussola narrativa per far muovere i nuovi Guardiani in questo mondo.
Pur avendo speso molto tempo nell’ottimizzazione dell’equipaggiamento offensivo come difensivo, il nuovo sistema di progressione è semplice e intuitivo. L’unico dubbio si manifesta nella volontà di resettare il potere all’arrivo di una nuova espansione – I Ribelli – già annunciata per dicembre 2025. Lasciamo ancora un velo di mistero per quanto riguarda l’introduzione del mondo di Star Wars in questo contenuto, anche perché c’è da capire come tutto questo possa applicarsi all’operato finale, ma quanto potrebbe rimanere incollato un giocatore a Destiny 2 nel vedersi resettato il suo livello di potere ad ogni contenuto?
Va anche detto che molte dichiarazioni e intenzioni di Bungie nel gestire Destiny sono poi cambiate con il tempo (ricordate la questione del doppiaggio? I Confini del Destino è ancora doppiato in italiano, dunque hanno fatto dietrofront o cosa?) ed è molto probabile che dopo alcuni feedback possano ripensare questa strategia, ma sta di fatto che questo potrebbe essere un problema nel futuro riguardo il bilanciamento della stessa progressione.
Non è tutto male: l’estetica delle nuove armi a tema Keplero è decisamente appagante. Il design ha il giusto compromesso tra la scelte cromatiche metallizzate del Culto Guerra Futura, assieme a piccole aggiunte sparse che hanno qualcosa da dire. Anche alcuni pezzi di armatura sono esteticamente convincenti. Meno invece la qualità dei perk o abilità delle armi, che probabilmente hanno bisogno di altri contenuti per trovare una loro sinergia, ma si vede che c’è la voglia di indirizzarsi in lidi di sperimentazione pura. Solo il tempo ci dirà se questo primo passo – non riuscito nella sua totalità – possa essere un buon trampolino per far ripartire il motore di Destiny, oppure lasciarlo lì nelle mani dei videogiocatori in attesa di avere notizie confortanti.
La recensione in breve
Destiny 2 - I Confini del Destino è un pacchetto sufficiente per tenere alta l'attenzione di Destiny, pur presentando forti criticità. Il sistema di puzzle ed enigmi non funziona assolutamente, andando a rovinare l'esperienza di gioco come il ritmo delle sparatorie e Keplero è un pianeta davvero anonimo. Meglio sul fronte narrativo con Lodi e i Nove, ma c'è ancora tanto da fare e bisognerà capire se Destiny avrà ancora le gambe per sorreggersi nei momenti di maggior crisi di contenuti.
Cosa ci è piaciuto
- Le armi a tema Keplero
- Lodi e i Nove
- La narrazione ha spunti interessanti
Cosa non ci è piaciuto
- Tutte le sequenza di enigmi e puzzle
- Keplero
- Reggerà nei prossimi mesi?