Alla conferenza stampa di Nouvelle Vague, tenutasi al Palais des Festivals di Cannes, Richard Linklater non ha perso occasione per rispondere in modo diretto, e con una buona dose di sarcasmo, all’ultima proposta di Donald Trump:
“Non succederà, giusto? Quel tipo cambia idea 50 volte al giorno. Una tale misura è stupida considerando che il cinema è una delle poche vere industrie di esportazione degli Stati Uniti“. – Richard Linklater
Va notato che i dazi di Trump rischierebbero di colpire anche opere come Nouvelle Vague, girata interamente in Francia, o il precedente Blue Moon di Linklater, realizzato in Irlanda. Quest’ultimo paese, ha spiegato il regista, garantisce un credito fiscale anticipato del 90% e punta a salire fino al 40%, rendendosi molto più competitivo rispetto agli Stati Uniti, dove le produzioni spesso devono lottare per ottenere gli stessi incentivi solo dopo la post-produzione.

Linklater ha poi ampliato il discorso sulla difficoltà di produrre negli Stati Uniti, pur sottolineando che il cinema indipendente “senza budget” ha sempre avuto lo stesso problema: “Si tratta sempre di una questione di quanto hai a disposizione, non è cambiato molto in 60 anni”. Tuttavia, ha ammesso che i costi di produzione in America sono aumentati sensibilmente, specie dopo gli scioperi che hanno colpito il settore, rendendo il confronto con Paesi come l’Australia o l’Irlanda ancora più impietoso. Un semplice tecnico di scena negli USA, ha ricordato, può costare più di uno europeo o australiano.
Proprio sul fronte del sostegno istituzionale, Linklater ha espresso ammirazione per il modello francese, sottolineando come “i francesi si prendano cura della loro industria cinematografica, la tengono in salute, la aiutano. Dal governo alla distribuzione, tutti sono coinvolti”. Un approccio, ha suggerito, che gli Stati Uniti farebbero bene ad adottare, invece di penalizzare ulteriormente le produzioni.

Infine, il regista ha mostrato ottimismo per il futuro del cinema, nonostante le incertezze: “Il cinema è sempre sotto attacco, ma resiste. È una forma che amiamo, racconta storie. I giovani, la generazione Letterboxd, ci credono ancora. Si adatta, si evolve”. Questa fiducia è stata condivisa anche dalla calorosa accoglienza ricevuta a Cannes, dove Nouvelle Vague ha conquistato una lunga ovazione e recensioni entusiaste.