JK Rowling continua a far parlare di sé per la sua battaglia contro quella che definisce “l’ideologia radicale di genere”. Dopo aver attirato l’attenzione negli ultimi anni per le sue critiche al movimento trans, compresa la recente controversia sull’atleta Imane Khelif, la celebre autrice di Harry Potter ha ora puntato il dito contro un’altra categoria della comunità LGBTQ+: le persone asessuali.
Il 6 aprile, in occasione dell’International Asexuality Day, Rowling ha pubblicato un commento su X, ironizzando sulla festività: “Buona Giornata Internazionale della Falsa Oppressione a tutti quelli che vogliono far sapere agli sconosciuti che non hanno voglia di fare sesso”. Un attacco diretto a una ricorrenza nata per aumentare la visibilità e la comprensione delle identità sotto l’ombrello “ace”, che comprende asessuali, demisessuali e grey-asessuali. Secondo il sito ufficiale dell’iniziativa, la giornata mira a celebrare la diversità all’interno di queste identità e a promuoverne il riconoscimento globale.
Happy International Fake Oppression Day to everyone who wants complete strangers to know they don't fancy a shag. pic.twitter.com/xkBhbWqP5z
— J.K. Rowling (@jk_rowling) April 6, 2025
I want an International Bored Of This Shit day.
— J.K. Rowling (@jk_rowling) April 6, 2025
Per Rowling, però, questa visibilità sarebbe immeritata. La scrittrice ha criticato l’idea che l’asessualità possa essere considerata una forma di oppressione paragonabile a quella storicamente subita da gay e lesbiche. A sostegno della sua tesi, ha risposto a un follower che chiedeva in tono sarcastico: “Qualcuno mi spiega cosa c’entra con me il fatto che degli etero non vogliano fare sesso?”. La replica dell’autrice è stata tagliente:
“Certo, la gente viene ancora uccisa per essere gay in molti paesi, ma gli etero che non hanno voglia di una sveltina vengono ignorati fino alla morte, John. È questo che vuoi? Rifiutarsi di accettare che chi non ama il sesso faccia parte della categoria gay è come volere i bagni segregati negli anni ’50. Voglio una Giornata Internazionale del Sono Stufo di Questa Merda!” – J. K. Rowling
I understand why men like Oliver, who've consistently mocked anti-science people on the right, sold out initially. They didn't want to blow up their careers. Taking fashionable anti-women's rights positions was the cost of doing business.
But it's time to read the fucking room. https://t.co/FyEkqtaxcL
— J.K. Rowling (@jk_rowling) April 7, 2025
Ma non è tutto. Parallelamente alla polemica sull’asessualità, Rowling ha riacceso lo scontro con John Oliver, conduttore di Last Week Tonight su HBO. Durante una puntata dedicata al dibattito sull’inclusione delle persone trans nello sport, Oliver ha criticato la fissazione della destra americana sull’argomento, ironizzando sulle dichiarazioni della Rowling e ridicolizzando la loro polemica dell’anno precedente. Oliver ha sostenuto che non ci siano prove concrete del fatto che le atlete trans rappresentino una minaccia reale alla sicurezza o alla correttezza nello sport. “Puoi dire praticamente qualsiasi cosa sulle persone trans, basta aggiungere ‘negli sport’ alla fine”, ha dichiarato il comico britannico. La replica della Rowling non si è fatta attendere. In un post su X, ha attaccato duramente il conduttore, affermando:
“Capisco perché uomini come Oliver, che hanno sempre preso in giro i no-vax e i complottisti di destra, inizialmente si siano venduti. Non volevano rovinarsi la carriera. Adottare posizioni di moda contro i diritti delle donne era il prezzo da pagare. Ma ora è il momento di cambiare le cose, cazzo! Stanno ancora ripetendo slogan triti delle attiviste trans del 2020. Non riesco a credere che qualcuno possa essere così fuori dal mondo da non accorgersi che queste assurdità stanno provocando un’enorme reazione popolare, che fanno perdere le elezioni, e che le ragazze e le donne stanno subendo danni reali.” – J. K. Rowling
La polemica tra i due è resa ancor più spinosa dal fatto che entrambi lavorano, di fatto, per lo stesso gruppo: Warner Bros. Discovery. Rowling è coinvolta direttamente nella produzione della nuova serie televisiva di Harry Potter per HBO, lo stesso network che trasmette il programma di Oliver. In un clima sempre più polarizzato, Rowling conferma il suo ruolo di voce fuori dal coro per alcuni, e di figura divisiva per altri. La sua critica continua a sollevare dibattiti accesissimi su cosa significhi oggi appartenere alla comunità LGBTQ+, sui limiti dell’attivismo, e sulle contraddizioni interne ai movimenti per i diritti civili.