La Casa Bianca è al centro di una polemica dopo ad aver pubblicato un’immagine generata dall’intelligenza artificiale per deridere una migrante arrestata. L’illustrazione, realizzata grazie al nuovo aggiornamento di ChatGPT con uno stile che ricorda i film dello Studio Ghibli, raffigura Virginia Basora-Gonzalez, una donna originaria della Repubblica Dominicana, in lacrime mentre viene ammanettata da un agente dell’ICE davanti a una bandiera americana. Questo gesto ha suscitato indignazione sui social media, con molti utenti che hanno condannato l’uso della tecnologia per umiliare una persona in una situazione vulnerabile.
L’arresto di Basora-Gonzalez risale ad inizio marzo, quando è stata fermata a Philadelphia in un’operazione congiunta tra l’ICE, i Marshals e l’ATF. Secondo il comunicato ufficiale della Casa Bianca, la donna era stata precedentemente deportata e aveva una condanna per traffico di fentanyl. La sua detenzione rientra nell’ondata di deportazioni intensificate dall’amministrazione Trump, che ha recentemente ampliato la definizione di “criminale” per includere chiunque si trovi negli Stati Uniti senza autorizzazione legale.
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— The White House (@WhiteHouse) March 27, 2025
Prima della pubblicazione dell’immagine AI, l’arresto di Basora-Gonzalez non aveva ricevuto particolare attenzione pubblica. Tuttavia, la decisione della Casa Bianca di ripostare la notizia aggiungendo una rappresentazione animata ha scatenato un’ondata di reazioni. Molti hanno definito il gesto crudele e inappropriato, accusando l’amministrazione di sfruttare le nuove tecnologie per disumanizzare le persone colpite dalle sue politiche migratorie. Alcuni utenti hanno ricordato altri episodi simili, come un video pubblicato lo scorso mese sui social della Casa Bianca, in cui il rumore delle catene dei migranti veniva enfatizzato in uno stile ASMR, un formato solitamente usato per rilassare gli ascoltatori.
L’uso dell’intelligenza artificiale per fini propagandistici e disumanizzanti solleva anche questioni etiche più ampie. Il co-fondatore dello Studio Ghibli, Hayao Miyazaki, ha criticato l’uso dell’AI nell’animazione, definendolo “un insulto alla vita stessa“. La vicenda evidenzia come la tecnologia possa essere impiegata non solo per creare contenuti di intrattenimento, ma anche per scopi politici e ideologici.

Le reazioni online sono state contrastanti. Molti hanno espresso disgusto per l’immagine, definendola una forma di propaganda e un uso irresponsabile dell’AI da parte del governo. Altri, invece, hanno trovato il post ironico o provocatorio, lodando la Casa Bianca per il suo approccio aggressivo nella comunicazione.
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di politiche migratorie sempre più dure e nell’uso strategico dei social media da parte dell’amministrazione Trump. Mentre le critiche continuano a crescere, resta aperta la questione su come l’AI verrà impiegata nel discorso politico e quale impatto avrà sulla percezione pubblica di eventi complessi come le politiche di immigrazione e deportazione.