Sappiamo cosa state pensando: oh no, un altro film su un nemico di Spider-Man, ma non è che il Sony’s Spider-man universe sta un po’ esagerando? Prima Venom, poi Carnage e ora Morbius. A chi toccherà il prossimo monografico? Lizard, Hydro-man oppure Shocker? Sappiamo che tutte queste considerazioni vi rimbalzano in mente di volta in volta, di trailer in trailer, di annuncio in annuncio, rischiando a ogni visione un mezzo infarto tra le critiche, effetti speciali a manetta e obbrobri commerciali dell’ultimo minuto. Ma il Vampiro Vivente di Casa Marvel è diverso dagli altri, almeno nei fumetti, possiamo garantirvelo. Non è solo il solito Dracula prestato da Stoker al resto del mondo come se fosse la figurina di un album Panini, né il cattivo che potreste incontrare nell’ultima caccia di Kraven o tra le fogne di New York o vestito di elettricità pura.
Michael Morbius è uno scienziato dai denti aguzzi, è nemico anche di Blade e Ghost Rider, ha segnato un certo cambiamento tra gli argomenti trattati dalla Casa delle Idee e nacque da una forte sete di ribellione da parte dei fumettisti verso la censura. E ora che il suo film è approdato al cinema, interpretato dal premio Oscar Jared Leto – anche Razzie Award visto com’è andata con House of Gucci, ma non ditelo in giro – possiamo limare i denti perché è il momento di seguire le tracce ematiche del Vampiro più famoso di Casa Marvel.
The Rhythm of the Night
La musica dei figli della notte descritta così bene da Gary Oldman nel piccolo capolavoro di Francis Ford Coppola, cominciò a risuonare tra le pareti Marvel nel 1971 quando dopo vent’anni di controllo ferreo sui temi per adolescenti, l’Authority allentò la presa e Stan Lee colse la palla al balzo, mettendo sotto le presse della carta stampata un’idea che aveva da tempo: Spider-Man vs Un Vampiro. La componente narrativa era chiara fin da subito: sfruttare il fascino del gotico e della letteratura horror per svecchiare i fumetti provenienti dalla Golden Age e dare nuova linfa alle storie della Silver Age, e in questo campo Dracula e company rappresentavano sia una sfida, sia una certezza. Stan era certo che tutti i lettori volessero esplorare gli angoli bui di un eroe, osservare una città al chiaro di luna oppure semplicemente esaminare il velo tra i vivi e i morti, senza limitarsi solo alle avventure dei Fantastici 4 o ai muscoli di Hulk. Dopo anni e anni di famiglie felici e codici morali, tutti, dai narratori ai disegnatori passando per i giovani, volevano quel brivido in più, e nulla più di un vampiro o un licantropo poteva soddisfare le attese.
Solo che Stan non poteva occuparsi di tutte le storie e affidò l’amato progetto al suo amato successore: Roy Thomas; una sfida niente male occuparsi di Spider-Man in quel periodo. Nelle ultime strisce lasciate da Stan, Peter, per stare vicino a Gwen Stacy e rinunciare ai poteri da bimbo ragno, prese un siero che gli regalò altre quattro braccia, perché quindi non mettergli contro anche un succhiasangue dalle spiccate doti ipnotiche? Detto fatto. Roy optò per Dracula – il figlio della notte per eccellenza – ma Stan bloccò i lavori sul nascere, perché non voleva un cambio tanto repentino tra le pagine dell’Uomo ragno, né forzare la mano con un gotico trito, ritrito e scontato; il boss pretese che il vampiro avesse un’origine al passo con i personaggi chiave della Casa delle Idee.
1 Settembre 1971, era un mercoledì; Paul e Linda McCartney spopolavano con Uncle Albert/Admiral Halsey, Yesenia di Alfredo Crevenna sbancava al cinema e le fumetterie si riempivano di Amazing Spider-man 100 con un titolo che ben ricalcava il periodo nero di Peter: “L’uomo o il ragno?”. Tra quelle pagine, nel capitolo “Un mostro chiamato… Morbius”, debuttò il Vampiro Vivente. Regia di Roy Thomas e disegni di Gil Kane.
Anche Prometeo porta una maschera
La scelta di far debuttare Morbius tra quelle strisce non fu casuale. Tutti i personaggi del numero 100 provenivano da esperimenti falliti o mal gestiti: Spider-Man per primo con gli arti in eccesso, il Dottor Connors con il lucertolone alle calcagna e il dottor Michael Morbius, affetto da leucemia, non faceva eccezione. La storia è semplice: gli restano pochi mesi di vita e il suo amico Emil Nikos gli inietta del sangue di pipistrello vampiro, poi una macchina inventata proprio dal futuro villain fa il resto, trasformando il suo corpo in una macchina assassina e assetata di sangue. Scienza e supereroi, uno dei must della Casa delle Idee, un po’ come i nomi e i cognomi dei personaggi che iniziano con la stessa lettera, elemento evidenziato anche da Raji in un celebre scambio di battute in The Big Bang Theory. Ancora una volta un esperimento, ancora un desiderio tutto umano di sconfiggere la morte attraverso la tecnologia o, per citare il titolo del paragrafo, di rubare il fuoco agli Dei per attingere a una conoscenza superiore, mai davvero accessibile ai comuni mortali; un po’ come il Frankenstein di Mary Ann Shelley – ancora la letteratura di genere più celebre – che ha proprio come sottotitolo: “Il moderno Prometeo”.
Ma esattamente come accade nel mito, con gli Dei che puniscono chi osa e pecca di superbia, lo stesso succede a coloro che giocano con la scienza tra le pagine della Casa delle Idee: Fantastici 4, Hulk, Iron-Man, Henry Pym con la creazione di Ultron nei fumetti. Lo stesso succede anche al vampiro interpretato da Jared Leto e secondo alcune delle versioni della storia di Dracula, anche al conte più celebrato dal folklore popolare. Quando la curiosità o la sete di conoscenza sfidano la morte o le leggi dello spazio e del tempo non finisce mai bene, un meccanismo chiave dell’horror e leggasi pure H.P. Lovecraft tra le righe. Qualsiasi sia il mostro, c’è sempre un uomo, sembra un po’ questo il leitmotiv di Morbius. È la disperazione a muoverlo, l’estremo gesto per una vita fallace e crudele, segnata da un destino infausto, da eventi mai attesi o a cui non siamo mai pronti. Poi però subentrano le scelte e gli sbagli, non è tutta colpa o merito del fato.
Peter Parker per esempio sceglie di far derivare grandi responsabilità da grandi poteri, mentre il succhiasangue vivente preferisce cedere alla sete di vendetta. Rovesci della stessa medaglia; una moneta che se però cade in bilico ci mostra anche cos’hanno in comune fin da quell’ormai datato Amazing-Spiderman 100: la sofferenza dell’uomo o del Prometeo di turno dietro la maschera o le fattezze da mostro. Ed è così anche Jared Leto nel cinecomic, che piaccia o meno, che il film incassi parecchio o sia un flop, ce lo mostra anche il trailer, affiancando Avvoltoio a Morbius: uomini che soffrono e lanciano una moneta che però cade sempre e solo su croce. La stessa sofferenza dimenticata della principale fonte di ispirazione del Vampiro di casa Marvel: Dracula; un eroe sconfitto e vinto dai nemici e da un destino infausto, alimentato e assetato dal sangue, figlio degli eventi più che delle tenebre. Il suo dolore è riconoscibile per chiunque abbia letto il romanzo di Stoker o amato il film di Coppola e non è un caso che lo stesso Roy Thomas descriva l’approdo di Morbius tra le strade americane nello stesso modo in cui Bram Stoker descrisse l’arrivo del conte Dracula in Inghilterra a bordo del Demeter con tanto di dissanguamento generale all’intero equipaggio. Anche il dottore ha la sua Mina Harker da amare fino all’eternità: Martine. E anche Morbius, proprio come la controparte Moon Knight, o come accade nel film di Daniel Espinosa, da villain diventa antieroe o figura a sfondo gotico ma non per forza negativa.
L’evoluzione del Vampiro Vivente avvenne proprio durante la media transizione tra l’authority e i temi più orrorifici della Marvel, proprio quando la Casa delle Idee cominciava a mettere il piede sull’acceleratore, nella collana nota come Vampire Stories dove al fianco di Blade diede vita a storie mozzafiato e ad autentici esperimenti in campo grafico e visivo. Insomma, una piccola pietra miliare che vi consigliamo di recuperare, anche perché parliamo di anni in cui era davvero difficile trattare certi argomenti.
La carriera, per stessa richiesta dei fan, di Morbius proseguì all’interno dei Figli della Mezzanotte dove però i mostri erano supereroi, fino alle tavole dall’animo tragico dello straordinario Fred Van Lente, uno che con Marvel Zombie di cose fighe ne fece parecchie. Ecco, questo è il Vampiro Vivente, l’ultimo prodotto Sony interpretato da Jared Leto; un uomo che come tanti altri è figlio, non solo della notte, ma ancora di un lancio di moneta, un animo tormentato dalle scelte e dai desideri. Proprio come Peter Parker. Da una parte le responsabilità, dall’altra la vendetta, alla stregua del Venom di Tom Hardy. Morbius è solo una croce di troppo nei lanci, un villain diventato antieroe o forse persino anti-sé-stesso. Perché, come ben ci insegna la letteratura horror o Dracula, a volte tutto dipende da chi nella vita interpreta gli Dei e da chi interpreta Prometeo, forse a Morbius sono toccate entrambe le parti.