Una delle popstar più celebri al mondo, Taylor Swift, si trova ora trascinata controvoglia in un procedimento legale che sta facendo scalpore. La battaglia tra Blake Lively e Justin Baldoni relativa alla realizzazione del film It Ends With Us. Sebbene Swift non abbia avuto un ruolo attivo nella produzione del film, è stata citata a testimoniare, scatenando numerose polemiche e proteste pubbliche da parte dei suoi rappresentanti.

Taylor Swift è stata formalmente citata come testimone da Bryan Freedman, avvocato di Justin Baldoni, nell’ambito della causa che oppone l’attore e regista alla co-protagonista Blake Lively. Tuttavia, i portavoce di Swift hanno chiarito che il coinvolgimento della cantante si limita esclusivamente alla concessione della licenza per l’uso del brano My Tears Ricochet all’interno del film, sottolineando che ben 19 artisti hanno partecipato in modo simile. Swift non ha mai messo piede sul set, non ha partecipato a decisioni di casting o di regia, non ha visionato né dato pareri sulle versioni del film, e ha visto il prodotto finito solo settimane dopo la sua uscita pubblica, mentre era impegnata con il suo tour mondiale tra il 2023 e il 2024.

Blake Lively
Blake Lively

Secondo il team della cantante, come riportato su People, la citazione non ha alcun fondamento sostanziale ed è stata presentata esclusivamente per generare clamore mediatico, sfruttando il suo nome per creare “tabloid clickbait” anziché concentrarsi sui reali contenuti della disputa. A sostegno di questa tesi, un rappresentante di Blake Lively ha denunciato pubblicamente il tentativo degli avversari legali di trasformare una questione seria — legata a molestie sessuali e ritorsioni — in uno spettacolo da circo, citando addirittura l’idea di vendere biglietti per assistere alle deposizioni come se fossero eventi di intrattenimento.

Il contenzioso principale è iniziato nel dicembre 2024, quando Blake Lively ha presentato una denuncia presso il California Civil Rights Department, accusando Baldoni di molestie sessuali e comportamenti professionali inappropriati sul set. In risposta, Baldoni ha negato ogni accusa, controquerelando Lively, il marito Ryan Reynolds e il loro team per diffamazione ed estorsione, sostenendo tra l’altro che Lively avrebbe abusato delle sue relazioni con figure di alto profilo, come Taylor Swift e Reynolds, per forzare decisioni creative durante la produzione del film.

Una foto di Justin Baldoni
Una foto di Justin Baldoni, fonte: The Hollywood Reporter

Tra le accuse mosse da Baldoni vi sono episodi che vedono Swift coinvolta indirettamente. Un incontro al penthouse di Lively e Reynolds, dove Swift avrebbe elogiato pubblicamente la riscrittura della sceneggiatura proposta da Lively, generando in Baldoni la percezione che fosse obbligato ad accettarla. Nonostante questa narrazione, fonti vicine alla cantante ribadiscono che Swift non è “a conoscenza diretta” degli eventi contestati, e definiscono la sua citazione “un tentativo di distrazione” dalle accuse principali rivolte a Baldoni.

Il processo, intitolato Lively v. Wayfarer Studios et al., si svolgerà presso il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale di New York a partire da marzo 2026, sotto la supervisione del giudice Lewis Liman. Nel frattempo, sono ancora in corso mozioni da parte di Reynolds e Lively per ottenere l’annullamento delle contro-azioni legali di Baldoni.

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Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it