Sinisa Mihajlovic è tragicamente morto ieri, ma oggi nel cuore di Napoli si è vista la sua rappresentazione come pastore con le ali e la sciarpa del Bologna tra i presepi di via San Gregorio Armeno. A realizzare la statuina in pochissime ore ci ha pensato l’artigiano Marco Ferrigno che è uno degli storici produttori di questa tradizione. Più verosimilmente si può pensare che la statuetta di Sinisa già esistesse e che dopo la tragedia di ieri siano state semplicemente aggiunte delle ali per dedicargli un pensiero.

Sinisa Mihailovic a San Gregorio Armeno

La statuina rappresentante l’ex allenatore e calciatore serbo è stata fotografata da tantissime persone con tantissime condivisioni sui social network. Tutti messaggi che sicuramente riempiranno il cuore della famiglia oggi ancor più consapevole del grandissimo amore che questo splendido uomo ha lasciato nella gente. Un personaggio Mihajlovic che non conosceva colori e che nonostante ne abbia vestiti alcuni era stimato da tutti, anche dai suoi avversari.

Da tre anni lottava con la leucemia, una battaglia che sembrava aver vinto ma che lo aveva ferito nell’anima. Una lotta quella di Sinisa Mihajlovic che aveva portato a un momento difficile nel marzo scorso col ritorno di quel fantasma a rendergli complicata la vita. Dopo aver reagito e lottato come un leone si è dovuto arrendere. Era rimasto in panchina col Bologna fino a settembre scorso quando poi era stato esonerato.

Sono davvero tantissime le persone, note o no, che in queste ore tragiche gli hanno rivolto un messaggio di ferma stima e voglia di uno splendido ricordo. Quello che appare evidente è che nessuno si potrà mai scordare di lui.

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Nato a Roma nel 1986, Matteo Fantozzi è direttore editoriale di alcune testate giornalistiche che si occupano di sport, spettacolo e cinema tra cui JuveLive.it e CheMusica.it. Per anni redattore de IlSussidiario.net è autore di decine di saggi cinematografici come "Gabriele Muccino, il poeta dell'incomunicabilità" e "La bibbia di Scream". Autore di numerosi cortometraggi, tra cui "Perverso Stato Mentale", sta lavorando anche a diversi documentari. In passato ha collaborato come responsabile del backstage di corsi cinematografici tenuti da Sergio Rubini e Michele Placido.