Wordle è la nuova ossessione di Internet: il gioco è in questo momento tra gli argomenti più condivisi sui social, soprattutto all’estero. Come si gioca? Le sono abbastanza semplici e si può giocare senza scaricare nessuna applicazione, basta collegarsi col proprio browser. Unica pecca per noi italiani è che il gioco è solo in inglese, anche se esiste una versione in italiano a questo link., anche se non è ufficiale.
Ad inventare Wordle è stato Josh Wardle, un software engineer di Brooklyn che lo ha progettato come regalo per la sua compagna Palak Shah, amante dei puzzle di parole. Il gioco fu apprezzato anche dai genitori e dagli amici di Josh che, dallo scorso ottobre, lo ha reso pubblico sul sito ufficiale di Wordle.
Come si gioca? Le regole di Wordle sono molto semplici, bisogna indovinare una parola inglese di 5 lettere in sei tentativi. Dopo ogni tentativo il sistema ci aiuta, se la casella si colora di verde significa che abbiamo indovinato la lettera che si trova nella parola misteriosa e la sua posizione. Se la casella diventa gialla significa che la lettera è presente nella parola ma la sua posizione è sbagliata; se la casella diventa grigia significa che la lettera che abbiamo utilizzato non è presente nella parola scelta dal gioco.
Si tratta di regole simili al Mastermind, il gioco inventato nel 1970 dall’israeliano Mordecai Meirowitz, diffusissimo anche in Italia negli anni ’80 e ’90.
Ogni giocatore può misurarsi con la parola segreta una volta al giorno e il risultato può essere condiviso sia su Facebook che su Twitter, tra coloro che giocano regolarmente a Wordle c’è anche Jimmy Fallon, il conduttore statunitense condivide spesso i suoi risultati proprio su Twitter. Molte persone sembrano apprezzare la semplicità del gioco, così come la mancanza di pubblicità o spam sul sito web.
In Italia il gioco non è ancora virale come nel resto del mondo, perché la parola da indovinare è inglese e non tutti hanno la dimestichezza necessaria con la lingua. Nel frattempo è stata creata una versione non ufficiale del gioco in italiano e a pensarci è stato il ricercatore e sviluppatore Pietro Peterlongo.