Un vecchio satellite NASA in caduta libera, precipiterà sulla Terra, nella notte fra domenica 8 e lunedì 9 gennaio. L’ERBS, acronimo di Earth Radiation Budget Satellite, inattivo dal 2005 e del peso di circa 2 tonnellate, rientrerà nell’atmosfera terrestre attorno alle 00.40 di domenica notte, ora italiana, stando a quanto dichiarato dal dipartimento della difesa americano. Secondo i calcoli di un’agenzia spaziale californiana, invece, il rientro dovrebbe avvenire più tardi, nel corso della mattinata americana (primo pomeriggio in Italia).
Il satellite dovrebbe sorvolare un’area compresa tra l’Africa, il Medio-oriente e la zona occidentale del continente americano.
Secondo le stime, la caduta del satellite non rappresenterà un pericolo per persone e cose, in quanto la gran parte del satellite si disintegrerà all’ingresso dell’atmosfera; solo una minuscola quantità di detriti raggiungerà il suolo: le probabilità che si verifichino danni è pari a 1 su 9.400.
L’ERBS fu mandato in orbita nel 1984, tramite lo shuttle Challenger, e avrebbe dovuto rimanere attivo solo per due anni, per misurare il modo in cui la nostra atmosfera assorbe e irradia l’energia solare, ma ha invece resistito fino al 2005; da allora, ha smesso di funzionare, diventando uno dei tanti rifiuti spaziali abbandonati oltre l’atmosfera.
L’ERBS, infatti, è solo l’ultimo degli oggetti abbandonati nello spazio soggetti a caduta incontrollata; si stima che episodi simili abbiano luogo quotidianamente; gli ultimi episodi di una certa importanza riguardano però il razzo cinese Longa Marcia 5B da 25 tonnellate, i cui frammenti sono precipitati al suolo per ben quattro volte negli ultimi due anni; nel 2020, addirittura, alcuni frammenti colpirono dei villaggi in Costa d’Avorio, senza per fortuna causare danni di alcun tipo.