L’attore sudcoreano Lee Sun-kyun è morto nella sua auto all’età di soli 48 anni e sospettato di fare uso di farmaci psicotropi. Si pensa al suicidio per uno dei protagonisti del successo del 2020, Parasite, che aveva vinto l’Oscar come Miglior Film. Sebbene da noi fosse conosciuto solo per aver partecipato al capolavoro di Bong Joon-ho, in Corea del Sud era molto famoso anche per altre produzioni come la serie tv di AppleTv Dr. Brain e al Festival di Cannes 2023, fuori concorso, è stato presentato il suo ultimo lavoro, Sleep.
Le cause del decesso non sono ancora chiare, tuttavia il corpo è stato trovato all’interno della sua auto nel centro di Seul dalla polizia e sembra ormai accertata la possibilità del suicidio. Era indagato per l’assunzione di cannabis e farmaci psicotropi, situazione scandalosa in Corea del Sud che aveva provocato un tracollo della sua carriera e l’allontanamento da parte dei produttori a film e serie tv nel suo paese. Sun-kyun non appariva in televisione e per contratti pubblicitari da molto tempo. I poliziotti erano sulle sue tracce dopo che i familiari ne avevano denunciato la scomparsa, in seguito al ritrovamento di un biglietto che faceva sospettare che si sarebbe suicidato.
Oltre all’allontanamento da ogni apparizione e produzione, uno dei motivi che lo avrebbero spinto a compiere questo gesto sarebbe indicato dalla possibilità di finire in prigione. In Sud Corea, infatti, la vendita di cannabis è punibile con l’ergastolo e il suo utilizzo può comportare la condanna a molti anni. Il paese e il suo presidente sono famosi per la lotta costante al traffico di droghe. Sembrerebbe che siano previste pene detentive anche per chi consuma sostanze stupefacenti all’estero per poi tornare in Corea. L’attore lascia una moglie, Jeon Hye-jin, e due figli di 14 e 12 anni.